STORIE/MOROVICH no che conoscevo, lo vedevo con la bocca semiaperta e con gli occhi un po' incantati ad attendere un segnale, una ragione che assieme agli altri lo scatenasse nella solita corsa accompagnata da urla scomposte è da parole guerriere pronunciate in un tono infantile. Ma il silenzio persisteva ed allora pensai che forse nel bosco non v'ero che io e che il cartello era rimasto attaccato per caso dal giorno innanzi o dall'ultima volta che i ragazzi vi avevano giuocato. Perciò, sia pure guardingo e pronto a ricredermi, cominciai a camminare lentamente. Come passai sotto ad un albero sul quale ero salito altre volte, guardai sù e notando che dal basso, uno che vi si fosse trovato più sù di certi rami molto folti, non poteva essere visto, vi salii. Dopo pochi istanti mi sentii perfettamente al sicuro. Che vista godevo da quell'altezza! Il mare quasi sottostante mi pareva in fondo ad un abisso ed io avevo come l'illusione di volare o di trovarmi a bordo d'un pallone che in quel momento era fermo allo scopo di permettermi chissà quali rilievi. Era codesta sulla quale mi trovavo, una delle querce più alte del bosco e vedevo tutte le altre sotto di me, folte e immobili, stranamente immobili, ma pure come pronte a dire qualcosa. E non era poi difficile che mormorassero, né era la prima volta che le sentivo; bastava che si sollevasse un po' altro di vento, che, quel pochissimo che spirava, non faceva altro che far rabbrividire qua e là le foglie meno pesanti. L'estate era passata, si andava rapidamente verso l'autunno, le foglie non cadevano ancora, ma avevano tutte un colore bruno o sbiadito, s'indurivano, si accartocciavano, qualcuna cadeva soltanto, a vol~perfino con un minimo filo nero · di ramo che si spezzava per chissà quale misteriosa pressione del vento che arrivava e che se ne andava, come in bolle o masse invisibili, la cui forma potevo soltanto immaginare. Ma da ponente, assieme ad una lievissima brezza arrivavano in cielo piccole nuvole bianche e stracciate che bastavano per. volgere l'animo a pensieri meno lieti e ricordare cose che pochi momenti prima parevano dimenticate. Quelle nubi, lentamente, sarebbero riuscite a coprire il sole o a disturbarne l'operato felice. A mezzogiorno, o subito dopo, in certe prime ore pomeridiane la luce sarebbe stata diversa, più triste e allora forse l'apparizione di certe figure non avrebbe recato alcun disturbo, ma avrebbe addirittura fatto piacere. Era mia intenzione di restare a lungo su quel ramo in attesa che arrivassero, sui rami vicini, figure stranamente vestite. V'era un tale ad esempio che aveva una gamba dei calzoni rossa e l'altra gialla e un camiciotto d'un giallo più chiassoso del giallo della gamba. Costui io lo invidiavo, mi pareva felice, come lo vedevo comparire mi metteva addosso una voglia di dipingere e mi disturbava un continuo arrivare nella memoria di schiere d'alberi d'un colore più scuro delle quercie, sia nei tronchi che nei rami e ·nelle foglie, come a suggerirmi che quel poverino che io stavo immaginando sul ramo di fronte a me, era coi suoi colori chiassosi non bene intonato sulle quercie e che in mezzo ad alberi più verdi avrebbe magari contrastato di più ma a tutto suo e mio vantaggio. Mi pareva che a frugargli in tasca a quel tipo così stranamente vestito c'era da trovarvi un lasciapassare che poteva essere supergiù del seguente tenore: "Autorizzato a vestire come gli pare, a salire sugli alberi, a sostar:vi quanto gli pare e piace, e lasciarsi portare dal vento ovunque meglio creda". E sospiravo il giorno in cui sarei stato anch'io proprietario d'un simile felice passaporto. (1956) Fondazione Centro Studi Aldo Capitinl - Perugia · Via del Villaggio S. Livia 103 - 06100 Perugia telefono: 075/30471 Programma delle attività culturali per il 1990 2 febbraio Dopo la crisi delle ideologie: che fare? Invitati: Miriam Mafai, Filippo Gentiloni. 9 marzo Il pensiero di Lévinas: l'etica del "volto dell'altro" in collaborazione con il Centro ecumenico di Perugia Relatore: Arnaldo Rizzi 12 giugno La presenza degli immigrati non europei: situazione e prospettive giuridiche in collaborazione con la Lega per i diritti dei popoli Relatore: Salvatore Senese 18 ottobre , Etica dell'autenticità e morale normativa nella cultura contemporanea in collaborazione con l'Istituto di sociologia dell'Università di Perugia Relatore: Franco Crespi 8 novembre L'immigrazione in Italia: situazl9ne è iniziative Invitati: Centro di accoglienza, CIDIS, sinç:facalistie dirigenti regionali umbri 22 novembre L'immigrazione In Italia: situazione e iniziative Tavola rotonda con rappresentanti della Biblioteca Augusta, dell'Università per stranieri, delle riviste e giornali dell'Umbria La Fondazione Centro -Studi Aldo Capitini è stata costituita dopo· la morte di Capitini per interessamento del gruppo di amici e collaboratori designati dallo stesso Capitini nelle sue volontà testàmentarie, depositate presso il notaio Duranti di Perugia. L'ente ebbe il riconoscimento giuridico con decreto del Presidente della Repubblica in data 7 gennaio 1970, '65. Nel ventennio trascorso il Centro-studi ha svolto in modo costante, anche se modesto, date le scarse possibilità finanziarie, attività culturali attinenti alle tematiche educative, etiche, religiose e politiche che erano proprie di Capitini. Attualmente, e da anni, il Centro dispone di un ricco archivio contenente carteggi e manoscritti vari; hacurç1della biblioteca, che viene messa a disposizione di studiosi, laureandi pertesi di laurea e ricercatori per pubblicazioni o consultazioni; promuove convegni e cicli di conferenze su temi di attualità, frutto di un lavoro di studio di persone interessate a le nostre iniziative. Sono state altresì fatte delle pubblicazioni: l'antologia presso Lacaita Il messaggio di Aldo Capitini, Italia Nonviolenta (ripubblicato), Vita religiosa (rip.): In corso di pubblicazione: Elementi di un'esperienza religiosa, ecc. 59
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