Linea d'ombra - anno VIII - n. 46 - febbraio 1990

INCONTRI/GALEANO peso e la sua funzione, sia esatta, densa, nuda. Ogni paragrafo di Memoria del fuoco è stato scritto e riscritto un'infinità di volte. Molto spesso la parola che si cerca non si trova, o viceversa. Si produce una lotta con il manoscritto (scrivo a mano, infatti) e nella trascrizione uno le modella, le modifica, o si modificano da sole. Il risultato di questa lotta con le parole è li, nei libri, ma fuori sono rimasti tutti i freghi sui manoscritti, che sono per me come un teatro dopo una grande festa. Rispetto a Il saccheggio dell' America Latina, il tema è lo stesso, quello della nascita, ma realizzato con la tecnica di Giorni e notti d'amore e di guerra. La trilogia è un'opera più ambiziosa, che vuole abbracciare una zona più ampia della realtà, che nel Saccheggio non ho potuto toccare. Dove comincia l'invenzione e dove finisce la realtà? Beh, è difficile dirlo. Non scrivo romanzi nel senso di fiction. lo sono un ricettore di molte voci e la mia intenzione è restituirle per iscritto, moltiplicate, ampliate. Dalla realtà parto, ma con il lavoro di ricreazione seleziono e con quello sul linguaggio e.laboro. Faccio una scelta delle voci della realtà che mi toccano. Le più misteriose. Per questo dicevo che si tratta anche di un esercizio di giornalismo. Uno scrive innanzitutto per la necessità di comunicare. Nel mio caso mi faccio portatore delle voci che non sappiamo ascoltare, di quei fulgori di realtà che non sappiamo vedere. Memoria del fuoco non ha altra pretesa che di aiutare ad ascoltare e a vedere. Mi nutro di realtà perché mi sembra più ricca del monologo personale con l'immaginazione: non perché rinneghi le voci che ho dentro, ma perché là realtà è più impellente, più enfatica. Molto spesso ho riflettuto che forse l'elemento di maggiore unità dei paesi latinoamericani è la loro religiosità (in senso 46 pagano) più che la lingua stessa ... Io ho avuto una formazione molto religiosa, cattolica, e penso che nel cristianesimo vi sia molto di positivo. C'è una lezione di amore che il cristianesimo proietta al di là delle sue stesse chiese. Certo, non bisogna dimenticare che la conquista porta in America una chiesa con un Dio che si comporta con un capo di polizia internazionale, che arriva con in mano le forbici per castrare, pronto a impedire ogni libertà in nome dell'unica verità possibile. Ma penso che vi sia un tipo di religiosità da recuperare, ancora ignoto, un substrato delle religioni che in America arri'\;'aronoe si moltiplicarono o che in America nacquero autonomamente: le religioni indigene, quelle negre, il poco che se ne sa. Non sono uno specialista in materia, ·ma da quanto ho letto e sperimentato personalmente, la mia impressione è che lì vi siano un'infinità di chiavi interessanti. Penso per esempio a tutta la lezione di allegria e di dignità trasmessa dalle religioni di origine africana. Credo che non solo si dovrebbero rivalutare in ambito americano ma che si potrebbero diffondere in tutto il mondo.perché offrono molte risposte alle domande più angustianti del nostro tempo. Quei milioni di schiavi, non si sa quanti, che vennero in America, quel combustibile che bruciò nei forni dello sviluppo capitalistico del mondo, non poterono salvarsi come persone di fronte a un sistema che li converti va in cose se non grazie alla loro religione. lo, che ho avuto una formazione cattolica nei pnmi anni di vita e in seguito una formazione marxista abbastanza solida, posso dirti che sarebbe assolutamente stupido negare che la religione rappresentò la chiave della dignità, cioè che nella religione quegli schiavi condannati a convertirsi in cose trovarono l'energia sufficiente per salvarsi come persone. Come vive l'uomo Galeano, quello che sta dietro lo scrittore famoso, l'uomo pubblico, il militante? Una vita molto semplice. Non ho niente di speciale da raccontare. Mi piacciono, come sempre, le cose più semplici, camminare lungo il mare con la mia cagnetta, che si chiama Papa Lumpen. L'affetto di mia moglie, i figli, gli amori, le amicizie, la gente vicina. Sentire che credo e amo. Che credo in certe cose in cui vale la pena di credere, come diceva Salvador Allende. Poi voglio bene ad alcune persone che incarnano questi ideali in cui credo, perché le idee fatte di parole o di fumo, di astrazioni, non mi servono. Sono molto carnale: non rinnego i piaceri che mi offre la vita, al contrario, li vivo anche in nome della mia vocazione rivoluzionaria. Ogni giorno imparo dagli umili, dallà gente che meglio di tutti sa mangiare, bere, divertirsi, nonostante le difficoltà. Di questo ci si rende conto vivendo, conoscendo e scoprendo la verità nascosta delle cose. Perché il nostro presente, come il passato, è un tempo mascherato, falsificato. Il passato ha bisogno di essere rivelato, strappando con coraggio la maschera che lo ricopre. Ed è un bel lavoro, perché quando il volto si rivela è così bello a vedersi, così luminoso ... Il mio lavoro e la mia vita non hanno niente di speciale. Viaggio molto, più -di quanto vorrei, perché il mio lavoro va avanti in mocio un po' frammentario, però scrivo molto lo stesso, sono un grande lavoratore. Ma cerco di godere le gioie della vita e di celebrare la capacità della vita di offrire dei momenti di felicità inaspettati: la sua facoltà di sorprendere, di stupire. Che noia sareboe se si sapesse ciò che ci aspetta dietro l'angolo! Se l'oggi fosse come ieri e ieri come domani, perché vivere? Perché stare al mondo? La cosa più bella che c'è al mondo è quel suo briciolo di pazzia. I

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