Linea d'ombra - anno VIII - n. 46 - febbraio 1990

LE DUE MEMORIE Incontro con Eduardo Galeano a cura di Fabio Rodrf guez Amaya traduzione di Alberto Cristo/ori Le edizioni Sansoni hanno meritoriamente avviato la pubblicazione italiana della trilogia di Eduardo Galeano Memoria del fuoco con il primo volume, Le origini. Su questo libro strano e diverso, romanzo, saggio storico e rielaborazione mitica delle vicende .del continente, si veda nella sezione confronti la recensione di Alberto Cristofori. Nato a Montevideo nel 1940, Galeano ha esordito come disegnatore umoristico prima di diventare uno dei più noti e coraggiosi tra i giornalisti latinoamericani. È stato redattore di "Sur", che ha rifondato durante l'esilio in Argentina. È rientrato in Uruguay nel 1986 dopo oltre dieci anni. Tra i suoi molti libri, in italiano sono stati tradotti Voci da un mondo in rivolta (Dedalo 1973), Il saccheggio dell'America Latina (Einaudi 1976),Ame-. rica non scoperta (Edizioni Associate 1987), Giorni e notti d'amore e di guerra (Edizioni associate 1987). Quali sono le tue opinioni sulla situazione politica di questi anni in America? Secondo me ci sono due Americhe, così come ci sono due mondi: c'è un'America che esemplifica il livello più alto di sviluppo possibile in una civiltà capitalistica, ed è l'America del nord. E c'è l'altra America, che aspetta ~cor~ il suo turno nella storia, che non ha ancora detto la sua parola e rivelato il suo volto. Questa è l'America che può proporre un mondo diverso, che non sia più un campo di concentramento in cui l'immensa maggioranza degli abitanti sono condannati a una vita da cani per far vivere da signori la minoranza. L'America Latina e gli Stari Uniti in sostanza sc;mole due punte dialettiche di una contraddizione che in un modo o nell 'altro saranno chiamate a trovare una sintesi.L'America Latina ha avuto la disgrazia di entrare a far parte del processo di sviluppo del capitalismo mondiale in una posizione servile, cosicché il suo sottosviluppo [!Onsi spiega se non con lo sviluppo altrui, cioè dei paesi che l'hanno depredata. Quando si parla di paesi in via di sviluppo si commette un peccato di ipocrisia, perché i paesi sottosviluppati non stanno andando verso lo sviluppo ma ne provengono, sono il risultato dello sviluppo degli altri. Questo non è avvenuto nel nord semplicemente perché il nord non offriva ai grandi centri europei in espansione né oro, né argento, né zucchero, né tabacco, né grandi concentrazioni di mano d'opera indigena. I,.' America del nord era una terra maledetta, e questa fu la sua fortuna. Cosa pensi dello scontro fra socialismo e capitalismo? Le tradizioni americane più profonde e antiche non sono tradizioni capitalistiche. Quand'ero bambino, mi ricordo che si accusavano gli uomini della sinistra di farsi portatori di ideologie straniere: non c'è niente di meno straniero in America Latina del socialismo, invece, perché la nostra tradizione più antica è quella della comunità. Al contrario, il capitalismo non è stato inventato né da Atahualpa né da Moctezuma, è un prodotto di importazione, frutto dell'incorporazione forzata dell'America Latina allo sviluppo capitalistico europeo. · La tradizione comunitaria è tanto radicata, tanto dura a morire, che recentemente il dittatore Pinochet ha decretato che le comunità Mapuche contraddicono lo sviluppo capitalistico del Cile e ha stabilito che gli indios Mapuche, che sono gli araucani dei giorni nostri, debbano dividere le loro terre in appezzamenti privati. Perché? Perché questa tradizione comunitaria americana contraddice le necessità della concorrenza e dello sviluppo capitalistico. E questa non è un 'idea personale del dittatore, è la verità; la tradizione comunitaria che l'America sta recuperando· per costruire un altro modello di società possibile è l'opposto del modello di civiltà che avvelena l'aria, l'acqua, la terra e l'anima della gente, perché questa tradizione lega l'uomo alla natura in un rapporto di identità, per cui credo che se l'America Latina ha un destino da conquistare è quello legato al recupero di queste tradizioni remote. La contrapposizione fra Est e Ovest viceversa è una falsa contrapposizione, e per rendersene conto basta guardare il mappamondo: il mappamondo, quello che si insegna nelle scuole, che conosciamo fin da bambini, che vediamo tutti i giorni da tutte le parti, è un mappamondo falso per la semplice ragione che l'equatore non è messo a metà, ma a un terzo.,in modo che il nord appare ipertrofico in rapporto a un slld ristretto, compresso. Il mappamondo ci comprime geograficamente perché il cosiddetto Terzo Mondo è una zona condannata a parlare poco, una regione condannata a occupare meno spazio, anche simbolicamente. lo credo che perché l'America Latina torni a scoprire il suo vero volto, quello che ancora non conosce, poiché lo specchio in cui ci guardiamo è rotto e ci ritorna un'immagine in pezzi, sia necessario recuperare un certo senso della· verità delle cose, e questa verità non si basa sulla contrapposizione tra Est e Ovest. E quando vogliono venderci la guerra in America Centrale come uno scenario del conflitto Usa-Urss ci stanno ingannando. 43

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