L'acqua è bassa di nuovo e la gita che avevo in mente Oltre gli scogli del capo per esplorare la baia vicina È stata proibita. Come si può sopravvivere Su queste balze riarse, in questa foschia senza nuvole? L'estate ci ha privato persino di una vista più ampia. È come trovarsi in mezzo all'oceano molto lontani da casa. Poi un mattino, svegliandoti dopo un temporale banale, Trovi alzata la tenda e il panorama di nuovo lì Seducente a far mostra di sé. Il mare si trasforma in lago La Sicilia il suo limite estremo dove le città natali Dei miei amici sconfitti perseguono faccende abituali. Sottocosta una vela d'un tratto infila il vento E si fa vedere - una vela rossiccia su uno scafo grigio. Vorrei non aver mai sentito la musica di questa gente Che mi ingombra l'animo con la tristezza di falsi ricordi E mi fa sognare ora di tornare da te. La porta della città era chiusa ma io entrai silenzioso Attraverso il colonnato. Era buio. Le persiane trattenevano Dentro casa quel che restava della conversazione. Gli arguti cospiratori sfibrati da facezie insulse Sedevano immobili ai tavoli del caffè degli artisti Nelle pose consuete, uno con le braccia protese A definire una questione di letale infondatezza. Sulla porta, sorpreso ad agitare il mantello per farsi notare, Il corriere delle brutte notizie che nessuno ascoltava. Proseguii, forse sperando di trovarti ancora sveglia, E svoltando al municipio arrivai in un'altra piazza. POESIA/FENTON Impalcature di legno chiudevano ancora l'arco di trionfo Ma gli ampi portici si aprivano al chiarore lunare E luccicavano superbi i lucidi rivestimenti di granito. La vista convergeva su una statua equestre Ma non per i guardiani alla base che giocavano a carte. Facendomi coraggio mi avvicinai per chiedere In onore di chi si erano fatti tutti quei restauri. I guardiani mi ignorarono. Capii che ero morto anch'io. Amico mio, apprezzi i consigli dei morti? Avrei da dirti questo. Temi la sconfitta. Tienila in conto Quanto la vittoria. La sconfitta per mano di amici, La sconfitta nei piani dei tuoi spavaldi generali. Temi il capitano dal capo fasciato che si crede immortale. I nuovi prigionieri portano le notizie. L'aria della sera sr;ioglie Fragranze amiche da alberi di frutta, rampicanti e pergolati. In stanze afose la conversazione riprende sommessa. Un ottimista leccandosi il dito intercetta una brezza Ed io comincio a ignorare la voce insidiosa , . Che sussurra insistente: l'occasione perduta è perduta per sempre Per l'idea, per i vinti e i loro morti I cui monumenti non saranno mai onorati né costruiti Finchè essi e quelli da loro traditi non siano dimenticati - Non quest'anno, né l'anno prossimo, non nel tuo tempo. (trad. di Maria Del Sapio) Fotodi DonaldMcCullin(Cambogia1970, da / grandi fo!ografi, Fabbri1982). 41
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