POESIA/FENTON Ti chiedeva per favore di suonare, e lui sarebbe sceso in ascensore Portandoti la chiave ... Sarebbe sceso, sarebbe sempre sceso Con un sorriso acquoso, e mai molto da dire. Come si era accorciato con gli anni. Come torreggiavi nella gabbia stretta. Come si è accorciato adesso ... Ma andiamo. Deve passare il dolore? Anche la colpa allora. E pare non ci sia limite alle risorse del ricordo. Uno infatti potrà dire e pensare: Quando il mondo era nell'ora più buia, Quando le ali nere passarono sui tetti (E chi può indovinare i Suoi disegni?) persino allora Ci fu sempre, sempre un fuoco nel camino. Vedete quest'armadio? Il rifugio di un prete! E in quel ripostiglio generazioni intere hanno alloggiato e trovato cibo. Oh, dovessi raccontarvi solo l'inizio Metà, un•quarto, una briciola soltanto di quello - che abbiamo passato! Sua moglie assente, e un sorriso nascosto, Come un alito capace solo di sollevare una foglia secca Sopra due pietre del selciato, passa di sedia in sedia. Persino l'inqqisitore è affascinato. Dimentica di insistere sulla domanda. Non è quello che vuol sapere. È quello che non vuol sapere. Non è quello che dicono. È quello che non dicono. (trad. di Paola Splendore) Cambogia Un uomo sorridendo un giorno dirà addio. Due rimarranno, rimarranno a morire. Uno consiglierà per il meglio. Tre·ne pagheranno il prezzo. Uno vivrà, vivrà per rimpiangere. Quattro pagheranno il debito. Uno si sveglierà di terrore dal letto Cinque saranno morti. Uno a cinque. Un milione contro uno. E continuano a morire. E la guerra continua. (trad. di Paola Splendore) 40 Sul taccuino C'era un fiume sommerso dagli alberi E dalle case di legno sul greto Il sole al mattino sollevava una nebbia Le prime rondini in volo Non badavano alla brezza leggera Che alitava dolce dai salici piangenti. C'era un molo vicino alla radura E una barca era tesa ali' ormeggio. La notte ancora indugiava sotto le grondaie. Nelle buie case galleggianti lefamiglie erano già in movimento La zuppa cinese cuoceva sulle stufe a carbone. Poi una a una arrivarono nella radura Madri e figlie curve sotto i fastelli. I bambini mi circondarono muti fissandomi E timidi i soldati che andavano a combattere Si fecero dare ridendo una sigaretta .. Dalle canoe i vecchi gettavano le reti Mentre a riva i ragazzini pescavano col filo. Le nasse erano tenute su dai galleggianti. Immerse fino alla vita le ragazze lavavano O scotevano il riso del giorno su piatti smaltati E io sedevo bevendo caffè amaro sperando Che la marea cambiasse facendomi rinsavire Dopo la bella guerra e le risposte evasive. C'era un fiume sommerso dagli alberi. Immerse fino alla vita le ragazze lavavano, E la notte ancora indugiava sotto le grondaie Mentre a riva i ragazzini pescavano col filo. Madri e figlie erano curve sotto i fastelli Mentre io sedevo bevendo caffè amaro sperando - E la marea cambiò e mi fece rinsavire La bella guerra portò le brutte risposte. I villaggi sono in cenere, le città vuote; La luce del mattino ha abbandonato il fiume; Gli inseguitori lontani sono in preda al terrore; E io mentre leggo queste righe, temo Che tutto ciò che conoscevo sia stato distrutto Da quelli che ammiravo ma non conobbi mai; I soldati che ridevano si batterono fino alla sconfitta E forse molti dei miei amici sono morti. (trad. di Maria Del Sapio) Isola prigione Ecco il postale di Napoli che scivola via dal porto Con una grassa guardia borbonica e la stiva piena di capperi, La mia lettera sarà forse sfuggita ai censori. Ma non ho niente da dire. Che novità vuoi che ci sia? I fichi d'India attaccati dai topi.
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