NOVITÀ Laballata diTyphoidMary pp. 21O,lire16.000 li lettore, il narrare Storieperbambini Infondo, allasignoraBlum... Almondoci.sonopiù -. ziechelettori MARCOSYMARCOS Via Settala 78 • 20124 Milano tel. 02/209820 te sorpresa, rassegnazione, saggezza, quelle essenziali, che vengono dall'esperienza di una vita vissuta più o meno senza rete, anche se non sempre nella corsia di sorpasso. Molto spesso destinatari di questi monologhi sono, nel racconto, donne e bambini, a volte è il protagonista a parlare a se stesso nel tentativo di chiarirsi quello che sta succedendo. I momenti più ricchi di pathos si hanno proprio quando, come in Great Falls, o in Ottimisti, sono occhi infantili a seguire, attoniti e precocemente disincantati, le vicende degli adulti. Adulti che sono sempre instabili, precari quanto il mondo che li circonda, quello dei lavori occasionali, della vita ai margini della legge, dei frequenti traslochi, dei motel, delle cittadine di "frontiera". Perché l'ambiente che fa da sfondo a questi racconti è quello del Montana, nel nordovest ancora selvaggio, dove un tempo "un uomo era libero di essere un uomo" e di andare in cerca di avventure animato da incrollabili speranze, e dove ora gli individui si dibattono in cerca di un senso alla loro esistenza, sullo sfondo di paesaggi un po' sciupati, un po' inquinati, alle prese con personaggi femminili soft e vagamente masochisti, o tough ma sostanzialmente rassegnati, sempre e comunque appena abbozzati, int.ercambiabili, immancabilmente visti nel loro rapporto con l'uomo-protagonista o altri uomini. Il regista di cui sopra avrebbe ancora meno difficoltà a scegliere le attrici adatte a interpretarli, qualunque bellezza un po' sfiorita del firmamento hollywoodiano servirebbe egregiamente allo scopo: Sally Fields sarebbe fuori questione, ma la Jessica Lange migliore potrebbe ripresentarsi a interpretare via via le protagoniste di ogni racconto, con qualche modifica di trucco e abbigliamento. Più difficile che al lettore salti agli occhi un'immagine precisa di donna. Great Falls, Amore, Ottimisti e Impero sono, tra i racconti, quelli che lasciano traccia nella memoria di chi legge. L'angosciosa impotenza del protagonista di Amore, che viene ritratto la mattina, in casa della ex-moglie e del nuovo marito di lei, mentre si prepara ad andare in prigione per un reato di poca importanza di cui ha ormai solo un vago ricordo, si trasmette dalle pagine al lettore e lo coinvolge nella situazione tesissima dei rapporti che legano l'uno all'altro i tre personaggi. In Great Falls la madre del ragazzo attraverso il cui sguardo viene vista la storia deve andarsene di casa perché il marito non riesce a superare la propria, motivata gelosia, e sembra tutto sommato più sollevata che scontenta della piega che hanno preso le cose. In Ottimisti, un altro ragazzo assiste all'omicidio involontario commesso dal padre in un momento di tensione: niente sarà più come prima, Frank incontrerà solo per caso la madre, quindici anni dopo, e la donna tenterà di spiegargli che non è sua la colpa di quello che è successo. In Impero, un uomo e una donna si incontrano su un treno e rivivono curiosi episodi della loro vita, mentre tutt'intorno la prateria si incendia come in un vecchio western. Solitudine e desiderio di libertà, temi ricorrenti nella letteratura americana di ogni epoca, sono i motori delle vite dei protagonisti. Fragilità e coraggio sono i tratti che li accomunano e li rendono gradevoli al lettore, nonostante il sospetto di stereotipo. Ingannare la notte. Il profondo nero di Cornell Woolrich Gianni Canova La prima volta si incontrano per la strada, in mezzo alla folla. Si avvicinano, si sfiorano, si guardano: ed è subito amour fou. Di quelli che portano gli amanti a un inevitabile abbraccio con la morte. Lei, Bernice, è una donna sfuggente e misteriosa che si concede in rapidi rendez-vous notturni, ma circonda la sua esistenza diurna di segreti e divieti. Lui, Wade, è un uomo come tanti, soffocato nello spleen e nell'anonimato di una New York anni Venti che già sembra presentire l'incubo della Grande Crisi. Il loro sguardo nellafolla ha l'effetto micidiale di certi fiori carnivori sugli insetti: accarezza, stritola e imprigiona. Senza possibilità di scampo. Legati l'uno all'altro da un destino che non ha ragioni o spiegazioni, Bernice e W ade cercano di sbarazzarsi del loro passato per poter fuggire insieme daNew York: ma lei deve prima liberarsi dal controllo del1' organizzazione gangsteristica per cui ha lavorato, lui dai ricatti affettivi di una moglie ormai precipitata nella più insopportabile routine: "Guardavo il suo viso ogni giorno, da migliaia di giorni. Perfino Cleopatra sarebbe venuta a noia in tutto quel tempo". Sullo sfondo, al ritmo di un avvolgente blues urbano, un'immagine tentacolare e allucinata di New York, che sembra la riedizione novecentesca della metropoli baudelairiana. Tradotto per la prima volta in italiano da Lidia Perria e pubblicato dalle edizioni "Interno Giallo", Manhattan Love Song (1932) di Cornell Woolrich è uno di quei romanzi che il lettore di noir non dovrebbe lasciarsi sfuggire. Vi si trovano anticipati alcuni dei grandi temi del Woolrich successivo (la maledizione della solitudine, l'incessante arrovellarsi attorno al mistero dell'identità femminile, la metropoli come sogno e come castigo, la perenne lotta contro il tempo condotta da personaggi che si trovano a dover fare sempre tutto troppo in fretta), ma soprattutto quella visione dell'esistenza amaramente pessimista e disincantata che sarebbe diventata la chlave ricorrente di
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==