Linea d'ombra - anno VIII - n. 46 - febbraio 1990

genza, della sua politica di solidarietà nazionale; una politica che tu vedi come solo difensiva, incapace di dare risposte adeguate alle richieste che in quegli anni partivano dalla società. CominciamQ da quest'ultimo punto. Su "La Repubblica" Pasquino ha ripreso il mio giudizio sul carattere cruciale del 1976, dopo le elezioni, quando era necessaria per il Pci una strategia diversa, capace di costruire una forte base di opposizione con un chiaro programma di riforme. Sono convinto che quellà sarebbe stata la strada gius~. pur in una situazione, bisogna riconoscerlo, di estrema difficoltà. D'altra parte non credo di aver sottovalutato la P2 o la strategia della tensione. Ho scritto sugli anni Ottanta un . capitolo molto più breve degli altri perché mi sembrava impossibile fare lo storico di questo decennio, che quando scrivevo non era ancora finito, allo stesso modo che dei precedenti. Ho voluto tracciare solo le grandi linee della trasformazione della società italiana, dedicando poco spazio alla politica. È volutamente che Foto di lori Sammortino (da La.domenica degli italiani, Minerva 1961 ). IL CONTESTO ho trascurato la P2, Sindona, Calvi, anche se ho intenzione di tornare su questo argomento non appena ci sarà una nuova edizione del mio libro, prendendolo in piena considerazione .. D'altra parte proprio per gli anni Settanta hai cercato di delineare il comportamento dei movimenti sociali, la loro sconfitta e il loro rapporto con quanto avveniva nello stato e nelle istituzioni, senza approfondire in modo esauriente la dinamica istituzionale. Certo. Se nel libro c'è una metodologia, è quella di cercare di rintracciare per la prima volta l'ampiezza e il significato di questi movimenti collettivi, negli anni Quaranta, Sessanta e Settanta. Cercando poi di vedere la mediazione politica di questi movimenti, la risposta del ceto politico, la risposta a questi fenomeni della società civile da parte delle forze di destra, di sinistra, del centro. Nel libro, ho cercato continuamente di tener conto di questa mediazìone politica, o meglio del fallimento della mediazione politica per spiegare la storia dell'Italia repubblicana. 11

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