IL DEFUNTO INAUGURALE Racconto di un fantasma Anibal Machado traduzione di Adelina Aletti Saliamo lentamente. Quando saremo in cima, potrò sapere dove siamo diretti. Sapere, no: avere il sospetto. Ma gli uomini non parlano; emettono appena qualche lamento sulle rampe più ripide. lo non sono così pesante. Al contrario: dopo tanti giorni esposto all'aria, il sole mi ha ridotto parecchio, mi ha conciato le carni. Questi sentieri li conosco. Spesso, ubriaco o vinto dalla stanchezza, mi sono lasciato andare appoggiato alle ceste del basto o sul pietrisco del_letto del torrente, mentre il mio cane annusava le bestie e la mula si godeva l'erbetta delle rive. Mi svegliavo soltanto quando lassù tuonava e avevo paura di venire travolto dalla piena; o quando si avvicinavano quegli enormi camion che hanno cominciato a invadere la montagna dopo l'apertura della carreggiata che svolta sull'altro lato.· La pioggerella si è allontanata dalla valle. Non so perché i galli cantino ancora. Siamo arrivati in alto, dove l'albero del cocco getta un'ombra corta sul lato dei giacimenti minerari. Dev'essere poco più di mezzogiorno. Mi auguro che la nostra direzione sia in senso contrario a quella dell'ombra. Anche se per la mia pelle sole o pioggia sono ormai indifferenti, preferisco la parte di qua, dove forse è rimasta l'impronta irregolare degli zoccoli dell'animale. Gli uomini si fermano. Poi decidono: sarà per la strada nuova! Come volevo. La gibrnata ora è bella. Non ne ho mai viste èosì. Sono felice. Ora mi ci sento dentro, partecipo della sua atmosfera. Ecco Josephina con il bambino in braccio. Vorrei darle il buongiorno, ma non posso. Se sapesse chi sta arrivando! È passata, senza dubitare ... Sul ponte provvisorio uno degli uomini mette il piede in fallo, ilinio corpo rotola. Vanno a ripescarlo più avanti. Ho temuto che lo lasciassero andar giù con le acque. Comincio a essere meno indifferente alle sorti della mia carcassa. In distanza - macchia di sangue nella vegetazione - un distributore di benzina. È il primo installato in questi deserti paraggi montani. Poi, la locanda. H padrone, vedendo le mie spoglie, grida: - Ma che ~ccede lassù, che mandate i defunti a valle? È già il secondo!. .. Gli uomini non rispondono. Sono abbattuti, non so perché. Vorranno magari abbandonarmi lì stesso, in qualche gola, come mi hanno trovato. Fosse stato prima, non mi sarebbe importato. Ma già nasce in me un capriccio: arrivare primo, vincere la corsa. Ora proseguono, più seri. · ,, A quale distanza sarà l'altro? L'informazione la dà un mulattiere: - L'ho incrociato a quasi due leghe dalla chiesina; ho alzato il fazzoletto. E sapete chi era? Adao, il pidocchioso cacciatore di parassiti. Puzzava già, poveretto. E riconoscendo la qualità della merce nell'amaca: - Se volete arrivare per primi, dovete camminare di buon passo. La festa sarà uno schianto. Aspettano solo il ma1eriale. Sembra che paghino bene. Comprare defunti per il cimitero, mai sentito! fu la conclusione del mulattiere, che era scoppiato in una risata. E, lanciato uno sguardo al mio corpo avvolto nel lenzuolo: - Attenti! Gli spunta fuori un piede. 70 Ora sì, capisco perché, e so dove mi stanno portando: in qualche posto hanno fatto un camposanto, ma non hanno il defunto per inaugurarlo. Di qui la richiesta, nelle vicinanze. Di quale cimitero si tratterà? Imbruniva. Davanti agli uomini si apriva adesso una pianura animata da rospi e da lucciole. - Buttate giù quella grappa, dissi io ormai impaziente. E via, svelti. La mia voce non risuona, ma produce effetto. Tant'è vero che gli uomini impugnano subito le assi dell'amaca e mi alzano sulle spalle. E io proseguo, il volto girato verso la prima stella. Uno era pelato, l 'altroaveva i baffi. Attraversarono il pantano. Se non avessero conosciuto così bene il tragitto, saremmo rimasti impastoiati nel fango tutti e tre. Quasi non si parlavano. - Levami la mosca dalla fronte, gridai al pelato ... Ossia, volli gridare. L'uomo scosse la testa. - Per meno di quattrocento pezzi, torniamo indietro con lui, disse quello coi baffi. - Fino a trecento, e si conclude l'affare, risponde il pelato. - Vedi però che.non puzza!. .. Era il mio vantaggio sul concorrente. Da quanto potei capire della loro conversazione, e per il ritmo affrettato dell'andatura, avremmo raggiunto l'altro alla curva del Banana), prima del sorgere del sole. A questo pensiero mi cambiarono di spalla e accelerarono il passo. Apparvero nell'oscurità le prime donne che si mettevano in cammino. Nell'incrociarmi caddero in gin9cchio facendosi il segno della croce. La più giovane fece una domanda, cui il pelato rispose solo da lontano: ~ Macché arma da fuoco, morte naturale! - In fretta, su! gridavo senza poter gridare. Gli uomini temevano che oltre a quello che ci precedeva, stessero affluendo verso Arraial Novo altri cadaveri. Morire si muore sempre in queste lande desolate. Ma col freddo degli ultimi giorni e l'arrivo dei camion, tutto sommato, è facile trovare defunti che stanno marcendo lungo i sentieri o dentro il bosco. ,, \ L'interesse di quelli che mi portavano era di arrivare per primi e contrattare rapidamente le spoglie; il mio, era di vincere la corsa con il collega che ci stava davanti. - L'altro non dev'essere lontano, dice l'uomo coi baffi. Si lascia dietro un bel puzzo... 1 Sorge in lontananza un bananeto con le foglie riarse dal freddo. Provo un certo benessere, come mai in vita. Non proprio un comune benessere, ma la sensazione, quasi spenta in me . quando mi avevano raccattato nell'antro, di stare ancora vagando, e che ancora per qualche tempo vagherò nei pressi del mio corpo. Ha più di quarant'anni, questa carcassa. ·Le procedo davanti come proiezione di una I uce distanziata, ma che viene però dalla sua lanterna. Una bella passeggiata. Tutto così-fluido che posso avvertire ciò che si fa e che accade nell'area più vicina al mio corpo. · Ecco che arriva il mulattiere Fagundes - io mi chiamavo
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