cappa di fumo e di nebbia. Non aveva bisogno di girarsi per sapere che il pioppo era il solo albero di tutto il villaggio a emergere dalla nebbia; come un albero perduto in mezzo ad una inondazione. Arricciò il naso, pensando al pioppo. Con precauzionegirò attornoal gatto minaccioso e conpassomalfermo sceseverso il fiume; questo aveva un colore grigio argento, non sembrava acqua, era piuttosto della sabbia fine. Erano ormai tre anni che non pioveva più, l'erba bruciata e i ramoscelli morti si ammucchiavano nel letto del fiume. Il gatto, dietro, continuava a minacciarlo, ma lui non gli faceva più attenzione. I piedi nudi calpestavanola sabbia calda lasciando le improntedei passi. Il caloredella sabbia penetrava la pianta dei piedi e risaliva nel suo corpo come una massa informe, poi si estendeva come una ragnatela fino al cervello, lungo il midollo spinale. Aveva perso coscienza del suo corpo, tutto il suo essere era diventato qualcosa di indefinibile, un'ombra, un bruciore pungente. Perse l'equilibrio in un fosso formato dalla sabbia, la luna tremò e fece scorrere sul suo dorso nudo un leggero chiarore, simile al sangue. Crollò senza forza, i raggi della luna gli bruciavano il dorso come un ferro incandescente.Un odore di maialebruciato gli salì fino al naso. , La donna con la giacca imbottita, non l'aveva nemmeno tocFoto Sygma/G.Neri. STORIE/MO YAN cato, era là, singhiozzando sul frutto della sua carne. Sentendoil pianto terribile della donna, un brivido di angoscia lopenetròfin nelleossa, era lui il colpevole.Vide l'uomo dalla facciarossa saltargliaddosso, un ronzio si abbatte sulle sue orecchie,poi tuttoridivenneperfettamente calmo.Aveva l'impressione di esseresotto unacampana di vetro, e all'esterno una folla tumultuosasiagitava come uno sciame di vespe, come se dovessero spegnereun incendio o come dei soldati in procinto di lanciarsi alla carica. Aprivano la bocca per urlare, ma non sentiva niente. Vedeva avanzaredue gambe enormi, due scarpe di cuoio rovesciatoconsumate fino alla corda arrivaronodritte al suo petto. Sentìsoloil gracidiodi una rana all'interno del suo stomaco e mentre il suo corpodi nuovo si innalzava dolcemente nell'aria, qualcosadi liquido e acre sgorgò dalla sua bocca. Emise solo un singhiozzoe subito ripensò al piccolo cane giallo che avanzava trascinandosi le budella nell~ polvere della strada: - come mai il canenon piangeva?. Nella sua testa, si pose molte volte la domanda.Le scarpe in cuoio rovesciato lo facevano rimbalzare in tutti i sensi. Aveva l'impressione che da un momento all'altro le suebudella sarebberoesplose e si sarebberosparse su quella terragialla.Il ramo di pioppo, che aveva tirato con tutte le sue forze, prendevadi nuovo il volo insieme a lui, flessibile come una cinghiadi cuoio. Soffiavacome la tramontana e rimbalzava in aria, un frescoodore di linfa rifluì agli angoli delle labbra, il suo corpo rimbalzò 57
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