Linea d'ombra - anno VIII - n 45 - gennaio 1990

ILCONTESTO Il fenomeno delle leghe r~g-onali Il grado zero della politicà· e della cultura Manuela Cartosio "Lei mi dica quanto costa che io la compro". È l'insulto più grandechemi sia statori voitodaquando faccio la giornalista (eda quandosonounadonna,naturalmente).Mel'haregalatounodella Lega lombarda, in margine al_primo éongresso "nazionale" dei seguacidel ''Carroccio", tenutosi 1'8-9-10 dicembre a Milano 2, suburbioresidenzialeberlusconiano.Conquell'offerta il simpatico tipointendeva dimostraredi essere "un signore",d' avere cioé ampia disponibilità di portafoglio. Era indignato perché avevo scrittosul" Manifesto" che al congresso non c'erano né abitanti dei quartieri alti di Milano (che pure alle Europee nel segreto dell'urna non si sono dimostrati insensibili ali' appeal di Alberto da Giussano), né rampanti, né manichini dall'abbigliamento griffato. Solo artigiani, padroncini, impiegati, bottegai, rappresentanti di commercio. Non sia mai detto. "Basta con .'sta storia ahe siamo solo imbianchini e salumieri, abbiamo anche dei laureati" è stato uno dei ritornelli più gettonati nella hall del Jolly hotel.C'era nelle tre-quattrocentopersone che hannopartecipalo al congresso(lamaggior parte come claque, contrappuntosonoro agli interventi, massa acclamante decisioni già prese) un forte desiderio di omologazione. Un desiderio ben fondato, perché· bisognadare atto alla Lega di essere, sotto l'apparente diversità, nonunascfieggiaimpazzita,ma uno specchio fedeledella bruttissima Italia di oggi. Aquel congresso si sonosentitecose pazzesche,dentro finoal colloin una sorta di fascismoculturale; si è tagliatocon il coltello la vogliadi affidarsi ad un capo carismatico; il senatoreUmberto Bossi, fondatoree padrone dellaLega; si è farneticatosu un'etnia e undialetto inesistenti; si sono gettati ridicoli ponti tra lombardi "col?nizzati" e baschi, irlandesi, lettoni e quant'altro; è SJ.ata perfmosventolatada qualcuno,la parola d'ordine dell'autodeterminazione.Queste enormità sono state percepite dai congressisti comepotenziale sovvertimentodello Stato, non.dellademocrazia e della società italiana. "Va.nno forte i lombardi, questa volta buttano per aria lo·Stato", mi ha detto un anziano "socio" della Lega. Per il resto la 1-,ègasegue la corrente, declina a suo uso e consumo i valori dominanti. Per questo il suo bollino elettorale non ha il segnodell'opposizione, è solouncalcodellostatodi cose presente. Se il Psi ha Craxi, se il. decisionismo è la virtù più apprezzataal mercatodella politica, perché i leghistinondovrebberoavere il loroBossi, un furbastrotirannellodi provincia?Se la politicache contaviene decisada pochi 'inqualchesegreta stanza, perché scandalizzarsi se il potere di voto ali' internodellaLega è appannaggioesclusivodicentoventisette"soci ordinari"? Se tutto si misura in soldi, merito, successo,· disuguaglianza, perché · meravigliarsi se la tega rivendica, senza infingimenti, il diritto ali' egoismo?"Tutti riconosciamoche traAgnellie unsuooperaio corre una bella differenza individuale - afferma certo di non .esseresmentito l'eurodeputato Francesco Speroni - Perché non ammettiamo che esistono anche delle differenze collettive? Le regioninon sonotutte uguali.Seuna è più bravae piùricca,perché nondeveandare avanti di più?". Secondo una ricercacommissionata dalla Dc e condotta dalla Università cattolica, su duecentoquarantatre militanti o simpatizzanti della Lega intervistati, il 60%è contrariò al welfare state, caldeggia il liberismoe auspica un ulteriore perdita di potere del sindacato. "Ma sè il sondaggio l'avessero fatto in Calabria, il risultato su questi punti sarebbe . stato identico'', sostiene·Speroni. E forse ha ragione lui. È tutta l'Italia, nonsololaLombardia,chehaarchiviato lasolidarietà,una par~lacciaormai pronunciata solo da qualche vescovo. 2 Di partiti che rivendicano il diritto all'egoismo ce ne sono parecchi sulla piazza. Perché, allora, seicentotrentamila elettori (470 mila lombardi) alle ultime europee hanno votato per il "Carroccio"? Perché la Lega veicola il messaggio in forme semplici e qualunquiste, spudorate e di sicuro effetto. Prende il peggio che c'è nella gente comune, nei discorsi da bar e da tram, nelle geremiadi che si levanò dalle code davanti ad uno sportello pubblico, e ne fa politica in presa diretta. Perché la Lega ha abbinato strettamente lo scontento per malgoverno, mangerie, inefficienze, con l'antimeridionalismo, il risentimento contro i terroni. I partiti e il centralismo romano non sono criticati in sé e per sé, ma inquanto terreniconquistatidall' "egemoniaetnica" dei meridionali. I sentimentianti Sud, però, non sonoun optional, un truccoper catturareconsensi.Sonoelementocostitutivoefondante; senza quello laLega chiuderebbe bottega in poche settimane. Non siamo più, naturalmente,al "non si affittaai meridionali" della Torino anni Cinquanta. Ma all'esatto opposto. Quel che brucia, ora, è il rovesciamentodelle parti, che sia un meridionale adaffittareun appartamentoa un lombardo. Bruciache i meridionali non sianopiù solocolletti blu e manovali,ma anche impiegati, inseg_nanti,professionisti.Epersino assessorio sindaci"in casa d'altri". I lumbard piangono calde lacrime sulle tasse rubate al Nord e dirottate al· Sud a fondo perduto. Della mafia e della 'ndrangheta vedono solo le orecchie mozzate ai sequestrali o gli inviati in soggiornoobbligatonei paesi delNord, non l'ingresso a pieno titolo della criminàlità organizzata a Piazza Affari e nella finanzachenonconoscesteccatigeograficieetnici.Ilmodogiusto per aiutare il Sud, dice ancora l'eurodeputato Speroni, è quello dellaFiat,"che hacostruitosuoi stabilimentiaCassinoeaTermini Imerese". Questo tecnicodi volo dell 'Alitalia, improvvisamente 1 sbalzatoaStrasburgo,dimenticabeliamenteche laFiat è l'azienda più sovvenzionatad'Italia. Il pregiudizio, la differenza etnica di base, è quella antica: i nordisti si rimboccano le maniche e lavorano sodo, i sudisti sono degli sfaticati.Questoè il leit.motiv di "LombardiaAutonomista", l'organo ufficiale della Lega spedito per posta a settecentomila persone.Le lettere, indirizzateaUmbertoBossiepubblicate nella rubrica "La vos de tucc-" (La voce di tutti), ripetono il pregiudizio fino alla noia. Scrive ad esempio sul numero dell'l l novembre Rosanna Borroni da Desenzano: "Non ho mai sentito prima né lettodi questa vostraLega e sonocontenta chene esista unae dica chiaramenteche siaora di finirla, smettere di mantenere il Sude il CentroSud, che queinostri cari signori ed amici seduti inpoltrona o sullo scalino della casa imparino a lavorare sul serio senza aspettare la manna che piove dal Nord. La sanzione di sfaticatoè estesa d'ufficio a chiunque abbia a che fare con i partiti. EcGoun passo dell'arringa accusatoria fatta alcongressoda LuigiRizzi:"Adesso gli artigiani lombardidicono basta e non sopportano più a lungo che i funzionari comunisti e socialistie democristiani, damerinidal tardorisvegliomattuttino, dettino legge vestendo a festa, col giornale sotto le •braccja conserte; né accetterannopiù che 4110 Stalo centralista, socialdemocristianoe sudistadecidadella loro salute,della lorovecchiaia, del presente e futuro lavoroper noi e per i nostri figli". I leghisti si sentono dei perseguitati. Fanno un dramma per qualchelira inpiù di Ivadapagare sulmetanoe chiudonogliocchi davanti alla verità lapalissiana: la Lombardia, nonostante i taglieggiamentie latrociniidiRoma, resta laregionepiù ricca e con menodisoccupazione.Se il presunto potere sudistanon è riuscilo

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