l' "inflazione dasequel" che si profila all'orizzonte, anche gli eroi delle saghe avventurose o delle fantasmagorie a max.i-budget invitano il pubblico a una evasione rassicurante e senza scosse, senza brividi e senza imprevisti: confezioni smaglianti' che rivelano a priori, a chiare lettere, cosa si troverà dentro il pacchetto. Se i kolossal d'altri tempi attingevano con intelligenza al ricco repertorio della cultura popolare, dal fumetto alla cosiddetta "paraletteratura", e provavano a mettere in discussione assiomi e gerarchie, quelli di oggi sono per lo più un invito alla pigrizia: percettiva, estetica, mentale. I predatori dell'arca perduta, ad esempio, era coraggioso e, a suo modo, entusiasmante. Indiana Jones e l'ultima crociata, proprio :perché calco inerte del film dell'81, è invece sostanzialmente innocuo. O inutile. La differenza? Il primo Indiana Jones giocava su un tale eccesso di concentrazione retorica da risultare stordente e sorprendente. Il terzo, invece, si limita a ripetere e confermare il primo. È un po• come rivedere sul videoregistratore una partita di calcio già vista più volte: per quanto gradevole sia lo spettacolo e mirabolanti le performance degli atleCINEMA dal des1deno d1 vendicare J'mtati, non c'è più l'emozione della prima volta. Ma tant •è. ·Il cinema della fine degli anni Ottanta sembra proprio funzionare così. Non osa, replica. Non esplora il nuovo, ripercorre il passato. E cerca di reggere la concorrenza con la Tv nel peggiore dei modi, rincorrendo le abitudini fruitive e il sistema di attese seriali che essa ha diffuso e consolidato. Così, l'Indiana Jones dell'ultimo Spielberg sembra quasi aver paura di far schioccare la sua frusta, ilBatmandi TimBurtonè tanto malinconico da non riuscire più me oltraggio tam1hare. Pertmo Jaa divertirsi con la sua Bat-mobile e perfino lo 007 di Timothy Dalton ha definitivamente smarrito la spavalda gigioneria che fu di Sean Conner'y e Roger Moore. E non è tutto. Più che dei brividi dell'avventura, i nuovi eroi sembrano vogliosi della tranquilla serenità della famiglia. lndy Jones ritrova papà. Batrnan, miliardario rentier con spiccata avv_ersione per i derelitti e gli emarginati, appare come un uomo traumatizzato dal violento assassinio dei genitori a cui ha assistito da piccolo, e tutte le sue azioni sembrano motivate Tuttii lunedìdentro fUnità SettimanalegratuitodirettodaMicheleSerra mes Bond, che già nel precedente Zona pericolo era andato a un pelo dal metter su famiglia, anche in Vendetta privata continua a mostrarsi singolarmente casto e poco attratto dal glamour femminile, tanto che qualcuno ha insinuato che nell'indomito eroe si sia insidiata la paura del!' Aids. Personaggi in cerca di affetti familiari, sembra.o fatti apposta per solleticare la rinnovata enfasi dei valori della famiglia celebrati dalla Tv. Dalla nostra in particolare. Se è vero che, come ha scritto recentemente Alberto Abruzzese, il sistema dei personaggi'della Tv italiana è organizzato in modo da ripetere l'idea nazionale di famiglia, con tutte le sue relazioni interne ed esterne (con la Carrà moglie e madre, Baudo fratello maggiore, Biagi nonno all'antica, Arbore cugino scapestrato, Bocca preside, e così via), i personaggi del nuovo kolossal avventuroso non farmo che aggiungere altri ruoli potenziali al "sistema". Magari con un Indiana Jones figliuol prodigo, un Batrnan orfano inconsolabile e un James Bond zio scapolo e impenitente, ma in procinto di mettere la testa a posto. La cultura del pentitismo perbenista èmerce che vende bene. Soprattutto di questi tempi. · ---------- Scrivonoe disegnano:---------- Majid Valcarenghi David Riondino Roberto Perini PiergiorgioPaterlini Fortebraccio Vauro Vincino Disegni & Caviglia Enzo Lunari Elle Kappa Altan Patrizio Roversi Syusy Blady Albert Goffredo Fofi Lamberti & Caria Luigi Manconi Riccardo Bertoncelli comin. Carlo Salami Renzo Butazzi Ziche & MinoggioAllegra Pat Carra Enzo Costa Panebarco Calligaro Scalia Maramotti Gino & Michele Vin
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