MUSICA CONCERTO IN FIERA PoufDesmond a curadi FabrizioBagatti Paul Desmond eDave Brubeck, rispettivamente sax-alto epimwforte, hanno guidato per anni un quartetto fra i più conosciuti della storia del jazz bianco. Con il loro linguaggio musicale, solidamente ancoralo sia alla tradizione creativa del jazz sia ad un'estetica musicale di gusto perfettamente "colto", hanno contribuito alla popolarità mondiale della musica jazz. Il travagliato. concerto cui fa riferimento il racconto di Desmond si è svolto nel dicembre del 1960, solo pochi giorni dopo il famoso Festivai di Newport dello stesso anno, nel quale un gruppo consistente di musicisti di avanguardia (Ornette Coleman, Charlie Mingus, Eric Dolphy, ecc.) abbandonarono la sede abituale dei concerti per dar vita ad un proprio contro-festival. Questa iniziativa, ricordala dallo stesso Desmond, dette vita al cosiddetto nucleo deiNewport Rebels ( "ribelli di Newport" ): musicisti che cercavano nell'avanguardia un modo più personale e volutamente provocatorio di esprimersi. Desmond e Brubeck hanno mutato spesso contrabbassista e batterista del loro gruppo ma, in complesso,J oeMorello eGene Wright sono i musicisti che hanno avuto maggiore presenza negli anni. Del quartetto di Brubeck esiste una ampissima discografia che comprende fra l'altro i dischi Jazz goes to college e Jazz in Europe, che non sono brani singoli, come annunciava il giornale del piccolo paese del racconto, né tantomeno canzoni da interpretare vocalmente. Alba. Un furgone si fenna davanti alla portineria di un anonimo motel nel New Jersey. Entrano tre uomini: Visopallido, Occhiotorvo,Taciturno (questi i loronomi). Perfettocolpo d'occhio d'apertura perun filmdiquart' ordine suunarapina inbanca?Sbagliato. Il Dave BrubeckQuartet, qualche anno fa, sta iniziando la sua giornata di lavoro. Oggi abbiamo un contratto (un'offerta che avremmo dovuto rifiutare) per due concerti alla Fiera di Orange County, a Middletown; alle 14 e alle 20. A Brubeck piace iniziare a lavorare di buon'ora. Così ci fermiamocon questo camioncinoda fieno, verso mezzogiorno, rintracciando alla fine il ragazzo che ha firmato il contratto. Grassoccio, collo rosso, burbero e frettoloso (solida leggedel vecchioNewJersey), certopiù a suoagionel trattarebestiameche nello scritturaregruppi jazz. Entra nel furgone che contienequattromusicisti,basso, batteriae bagagli assortiti e, per laprima e ultima voltanei nostri diciassetteanni di vagabondaggioper ilmondo, ci sentiamo rivolgere questa domanda: "E il pianoforte dov'è?". Così, lasciatoBrubeck a sbrogliare la situazione, ce ne andiamo in città in cerca di qualche sandwich e di giornali da leggere. Dato che per i sandwich bisogna aspettare più che per i giornali, io prendo su una copia del Middletownrecord e le cose si fanno un po' più chiare. "Il giorno dei teen-agers alla fiera di orange county"; dice il titolo lungo tutte e due le pagine centrali (gioco pesante dato che i giornaletti così hanno solo quattro pagine). Questipoveri contadini, specie il sensaledi bestie (che probabilmente era invischiato alla testa del comitato di ricevimento) pensano che noi siamo l'attrazione dei "ragazzini bollenti", che Dio solo sa se ne abbiamomai visti. Il nostro pubblico inizia con degli attempatelli dai venticinque anni in su. E tuttavia ci siamo, spiaccicati su tutto questo avviso, soli con le altre grandi attrazioni della giornata:un'esibizione dijudo, dimostrazioni di lottaantincendio, spettacolo del selvaggioWest e Animalorama (che è meglio solo sillabare).E a destra, in alto, prima due colonne a sinistra, c'è questa fotodei denti di Brubecke di buona partedel suo viso, solo con il testo seguente che io sto appena parafrasando. Ascoltate la musica che scatena i teen-agers, inizia. Ascoltate la musica che ha galvanizzato Newwport Rhode lsland (un riferimento inopportuno: solo pochi giorni prima il Festival di Newport ha visto la sua prima rivolta). Ascoltate Dave Brubeck cantare e suonare i suoi famosi successi, compresi "Jazz goes to college", "Jazz in europe" e "Tangerine". Così, per dirla nel gergo di Brubeck, capito ora "da che parte pende il buco", ce ne andiamo alla zona della fiera dove la scena è più o meno questa: un minuscolo, quasi transistorizzato,ippodromo ovale (Non so esattamente quanti siano 200 metri, ma certo più di tanto non è). Da un lato dell'ovale c'è la tribuna, costruitaper accogliereduemilapersone o giù di lì, occupataal momento da otto o nove contadini che hanno certo pagato il biglietto solo per starsene seduti all'ombra e farsi vento, esattamente l'opposto di qualsiasi bruciante desiderio di ascoltare la musica che elettrizza in ogni dove i loro nipotini. PaulDesmondcon DoveBrubeckal piano . (fotodiJ. P. Leloir,1964). Proprio lungo lapista c'è il nostropalcoscenico:unapiattaforma di legno, alta quasi dieci piedi e immensa.Evidentementenon è possibile affittare alcun pianoforte nell'Orange County, dato che sulpalco ci sonosoltanto unarcaico organoelettricoe unmicrofono. Dietro di noi una tenda da fiera affollata da più di duecentopersone, in cui si sta svolgendouna gara di cavalli per bambini: programma, scopriamo, destinato a durare per tutto il tempo del nostro concerto. Ciò è rischioso in particolare perché il loro volume di suono è superiore al nostro. Cosìiniziarnolanostradisperanteesibizione."St.LouisBlues". Brubeck,che non ha mai passato in vita sua più di dieci minuti ad 83
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