Linea d'ombra - anno VII - n. 44 - dicembre 1989

'socialista': assemblee dei genitori a scuola, assemblee degli inquilini dell'isolato, e-ovviamente - assemblee sui luoghi di lavoro e riunioni di base di partito. La crescita della soggettività di questo fine '89 in DDR è passata attraverso momenti che possono sembrare addirittura ingenui, come se dopo 40 anni di dittatura implacabile nel reprimere qualunqùe dissenso politico ci fosse ancora da svelare l'inganno, da scoprire l'imbroglio.L'immediato precedente della fondazione di Neues Forum è stato, poco prima dell'estate, una sorta di movimento di controllo e contestazione delle elezioni comunali. ' Alcuni gruppi avevano fatto circolare un appello e cancellare i nomi di tutti i candidati della lista unica, concordata dalla SED e dai partiti satelliti. Parecchie centinaia di neo-attivisti dell'opposizione hanno approfittato della possibilità legale di controllare gli scrutini, per poi denunciare come false lepercentuali di consenso dichiarate dal regime. La denuncia è stata fatta anche per via legale da un gruppo di avvocati. Da notare che, ovviamente, non eràno presenti liste alternative, né ci si propòneva'di avere così tanta cancellatura da bocciare effettivamente i candidati. Semplicemente, gli oppositori si aspettavano almeno un 15% di "no", e si sono sinceramente scandalizzati quando il regime (opera personale di Krenz, si dice, che allora era responsabile della sicurezza per la SED) .ha imbrogliato i numeri. Altrettanto, anzi maggiore, sincero scandalo ha destato la repressione poliziesca delle manifestazioni a Berlino il 7 e 1'8 ottobre. Quando sono stato a Berlino Est ai primi di novembre se ne parlava ancora, si raccoglievano ancora le testimonianze dei malmenati. Nel frattempo, in quelle settimane era successo di tutto, le manifestazioni erano state autorizzate, il paese aveva cambiato volto, eppure si continuava a insistere sulla necessità di individuare i "veri" responsabili della violenza poliziesca. Ma come - mi veniva da obiettare - uscite da una dittatura quarantennale e vi siete scandalizzati per un intervento poliziesco quasi regolare anche in Occidente. Ma erano i giorni in IL CONTESTO cui molti, a Berlino Est, si andavano a rileggere la Costituzione per scoprire che vi erano sanciti alcuni diritti mai realizzati. Le immagini televisive-ancora solo occidentali, in quel momento - delle manganellate del 7 ottobre sono state uno dei detonatori del movimento, con un meccanismo molto simile a quello dei movimenti studenteschi occidentali. Passeggiando lungo la parte occidentale del Muro, attorno alla Potsdamerplatz, nelle notti di luna piena e di festa immediatamente successive all'improvvisa apertura delle frontiere, mi sono scoperto un po' irritato nei confronti dei giovani che continuavano a bucarlo e sgretolarlo con martelli e scalpelli. Era diventato un gioco, per ragazzi berlinesi-occidentali, bambini turchi, soldati americani in libera uscita. Dalla parte est . l'esercito stava aprendo nuovi passaggi, togliendo con cura-e senza romperli - interi pezzi di muro, e nessuno si azzardava, come non si è mai azzardato, a prendersela fisicamente col Muro. Non credo si tratti solo di prudenza, di paura dei Vopos. Il movimento di massa di ottobre in DDR non si è rivolto esplicitamentecontroilMuro,ancheseovviameriteharivendicato la libertà di viaggiare. Una parte dell'opposizione in DDR è addirittura comprensiva delle ragioni che portarono alla costruzione del Muro ... Insomma, il Muro è stato costruito e chiuso dalla DDR, e dalla DDR è stato riaperto, senza neanche preavvisare le autòrità occidentali, in seguito alla rivoluzione democratica fatta dalla gente, sempre della DDR. L'enfasi dei giovani martellatori occidentali mi sembrava un tentativo tardivo e inutile di prendersi un ruolo in una vicenda in cui non erano stati attori, oltre che una forma di discutibile vandalismo dal punto di vista urbanistico e monumentale. "Lo vogliamo con molti valichi di frontiera liberi anche daOvest" mi ha detto Rita Hermans, della Lista Alternativa, portavoce stampa del vfoe-borgomastro, "ma non lo vogliamo abbattere, altrimenti sparirebbero i graffiti, i ricordi, e poi riproporrebbe nuove autostrade urbane." Se queste osservazioni sul Muro come entità fisica possono sembrare scherzose, più importante è ragionare sull'improvvisa apertura delle frontiere come contradditt0ria, almeno in parte, rispetto al percorso della "rivoluzione d'ottobre". Non era tra le richieste immediate del movimento, ed è arrivata come arrivano i colpi di stato, in qualche modo prevedibili, ma che colgono tutti di sorpresa, perché non ce li si aspetta così rapidi e concentrati, così capaci di cambiare da un momento ali' altro la vita di tutti. La tentazione di approfittare subito della nuova libertà di passare a Berlino Ovest o in Germania Federale è stata più forte di tutto, e di tutti. Il nuovo gruppo dirigente di Krenz aveva il problema di arrestare il flusso dei profughi e di sgonfiare l'ondata crescente di manifestazioni sempre più radicali. Con l'improvvisa apertura delle frontiere è riuscito a ottenere, almeno per ora, ambedue gli obiettivi, facendo vivere ai tedeschi di tutte e due le Germanie la sensazione del momento storico della libertà. Ma ha anche esposto tutto il processo di cambiamento democratico-socialista nella DDR al rischio dell'immediato impatto senza protezioni con la più forte economia occidentale. Era bello vedere la gente della DDR entrare festosa e festeggiata per i valichi del Muro, era anche divertente vederli storditi e curiosi nei supermarket, ma era ed è francamente assai meno bello vederli tutti in coda per ore per prendere i 100 marchi regalati dal Governo Federale. Nei giorni successivi le manifestazioni persino a Lipsia hanno cominciato a essere meno frequentate. L'attrazione dei consumi occidentali rischia ora di sviluppare a valanga il mercato nero del marco occidentale, Ù contrabbando, il mercato nero del lavoro dei neo-pendolari su Berlino Ovest. La pressione in DDR forse abbatterà anche Krenz - perché non gli si perdona il passato: ma sarà molto più difficile fare i conti con i più forti poteri costituiti dalla Germania Ovest. s

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