Linea d'ombra - anno VII - n. 44 - dicembre 1989

Nel campo della nonviolenza, dal 1944 ad oggi, posso dire di averfatto più di ogni altro in Italia. SAGGI/CAPITIMI da me impostata, riassumendone i temi e affidandola onnai alle megliogli aspetti teorici dal tema dell'apertura al temadella composizioni del tutto personali di ciascuno. Nello stesso tempo, an- presenza, in libri, articoli e "lettere di religione"; ha diffuso anche zi findal 1952, la costituzione a Perugia, inVia dei Filosofi, di un opere di polemica religiosa (con Pio XII, sul battesimo, sul ConCentro di orientamento religioso (C.O.R.) perperiodicheconver- cordato). sazioni e di un Centro per la nonviolenza aveva a poco a poco so- Se lamia tensione inquesto campo è stata ed è continua,eposstituito la convocazione di convegni romani con la sollecitazione so dire di avere aiutato molti a chiarirsi problemi particolari, e di a costituire centri, come a Perugia, il che poi nessuno ha fatto in avere sparso idee e tennini, è bene riconoscere che il mio scrupomodo continuato e aperto comeaPerugia. Se si pensa che da se- lo di non fonare e di non istituzionalizzare, crescente negli anni, dici anni fino ad oggi una volta la settimana si è discusso un tema è stato taleda non tenere contodelle "adesioni", e di portare avansolitamente di carattere religioso, si ha un'idea di quale stimolo ti piuttosto l'enunciazione di una vita religiosa come "centro" e e addestramentoabbiano potuto beneficiare gli organizzatori, gli non altro. Dopo i movimenti degli anni dopo la Liberazione, soamici, i frequentatori spesso mutevoli. lo mi sento gratissimo a no arrivato negli ultimi anni, e fino a questo punto, ad un propoquel lavoro settimanale fatto non al livello dell'erudizione, ma sitodi tenace approfondimento per me, per capire ed essere semdella fonnazione di un orientamento di vita. Le ragioni della cri- pre più un ricercatore-costruttore e un fedele libero religioso, ma tica storica neotestamentaria, l'utilizzazione di apertura anche lasciando ogni incontro collaborativo al tempo e agli altri. Se la nelle religioni istituzionali, il nesso della religione da un lato con mia vita religiosa è risolutrice e utile, altri la rifaranno, e meglio la nonviolenza, dall'altro con la rifonna della società, 1'esigenza di me. lo non chiedo che di condurla bene, con autenticità. costante della libertà anche nella vita religiosa, sono stati temi ed Una prova di questo aver diffuso temi e stimoli senza .;1verne esigenze ritornanti spontaneamente tante volte nelle nostre con- raccolto precise e fedeli risposte, sta non solo nel vedere come si versazioni,e creanti qualche cosa di comune tra noi di diverse po- svolge la problematica religiosa oggi, ma specialmente nel fatto sizioni,.libero religioso io, altri evangelici, cattolici, bahai, ebrei, che per la "religione" non posso citare quei contatti e-quelle inlaici, marxisti. Abbiamo toccato temi ed argomenti, anche del fluenze, che posso indicare per altri tre campi: la nonviolenza, la giorno, di ogni genere. scuola, le idee sociali. Fino al momento di oggi, nel quale potrebbero avvenire carne Nel campo della nonviolenza, dal 1944ad oggi, posso dire di biamenti, il mio lavoro religioso di decenni ha avuto, nella sua fe- aver fatto più di ogni altro in Italia. Ho approfondito in più libri deità, questi periodi e questi aspetti: gli aspetti teorici, ho organizzato convegni e conversazioni quaDal 1931 al 1944 ha costituito il nucleo di una rifonna, di li- si ininterrottamente, ho lavorato per l'obiezione di coscienza, ho mitata diffusione anche per le condizioni della dittatura, ispira- promosso, attraverso il centro di Perugia per la nonviolenza, conta da una libera articolazione del gandhismo, in sintesi con ele- vegniOriente-Occidente, la Società vegetariana italiana, la Marmenti occidentali, da uno sviluppo dell'apertura anche nel cam- eia della pace da Perugia ad Assisi del 24 settembre 1961, e poi po di una nuova società. il Movimento nonviolento per la pace e il periodico AzionenonDal 1944al 1968 ha fatto il più che ha potuto per creare stru- violenta che dirigo. Della Consulta italiana per la pace, una fedementidi collaborazione sullabase dell'interesse religioso (Movi- razione di organizzazioni italiane per la pace sorta dopo la Marmentodi religione, Movimento per una rifonna religiosa in Italia, eia di Assisi, sono ancora il presidente. Sono, insomma, riuscito religione aperta, Cenlìrodi orientamento religioso); ha delineato a far dare ampia cittadinanza, nel largo interesse per la pace, al- , la tematica nonviolenta. Come teoria e come proposte di lavoro, la nonviolenza in Italia ha una certa maturità. E qui, come dicevo, ho avuto più occasioni d'incontro che con la pura e semplice religione. In fondo, quando sono andato due volte a Barbiana, a parlare con Don Lorenzo Milani e la sua scuola, la discussione e l'esposizione non è stata altro che sulla nonviolenza, per la quale egli mi disse di convenire con me. Per Danilo Dolci la cosa è stata più complessa. Sapevo di lui e gli scrissi quando egli fece il suo primo digiuno a Trappeto, per la morte di una bambina di stenti. Gli dissi che non aveva il dirittodi morire,prima che egli avesse infonnato sufficientementenoi tuttidella situazione, e lo pregai perciò di sospendere il digiuno. Così siamo diventati amici e ho sempre seguito il suo lavoro; ho fatto conoscere a Danilo tutti i miei amici laici da Calamandrei a Bobbio,e tanti altri (egli era in partenza cattolico), l' articolazione dell'apertura religiosa e della nonviolenza, i miei articoli sul piano sociale e sul lavoro dal basso, mediante centri di educazione degli adulti e di sviluppo sociale. Vi sono anche due campi nei quali ho lavorato con continuità, e che qui accenno senza illustrare: quello della libertà religiosa in Italia, stabilendo collaborazioni con laici, dal mio p1,1ntodi 59

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