SAGGI/KRUGER ci, vanno bene. Ovviamente oltre a questo noi elargiamo anche denaro, aiuti per lo sviluppo, di cui a dire il vero avremmo tremendamente bisogno noi stessi. Dappertutto ci sono falle che bisogna turare, dalle pensioni ai problemi d'ambito culturale. Ciononostante noi doniamo volentieri, perchè il centro deve irradiare, questa è la nostra filosofia. Per la diffusione di questo principio i nostri partiti, associazioni e chiese, organizz;rno durante tutto l 'anno degli incontri ricchi di partecipazione; sono ammessi anche i rappresentanti delle regioni più calde. È soprattutto a loro che viene spiegato come e perché noi - per esempio nell'agricoltura - ci stiamo impoverendo sempre più, visto che produciamo sempre meno pur potendo, se solo ci fosse consentito, produrre molto di più. Ci impoveriamo artificialmente, diciamo ai rappresentanti dei paesi soleggiati, presto saremo poveri proprio come voi. Queste parole fanno ridere alcuni dei rappresentanti, come capita spesso di vedere nelle fotografie ufficiali. 8 Voi non avete mai paura.che il centro possa disgregarsi? Anche questo è un argomento che mi riservo per dopo. 9 Dove tutto è concesso, sorgono meno discussioni- non so se mi seguite. Anche noi permettiamo quasi tutto. Anche da noi, per esempio, si pu6 oracoleggiare sulla scomparsa della scrittura, sulla messa all'indice di qualche grande tecnico della cultura, ma per favore, che sia fatto con ordine, in forma di libro. Anche noi possiamo riflettere sul "senso", che stiamo perdendo, sulla dissoluzione del S9ggetto, ma a faccia a faccia, tra esseri umani diciamo così orgogliosi di poter dire "Io". Anche delle perdite è possibile parlare in modo a tutti comprensibile, senza polemiche. An~ che per noi, ad esempio, "struttura" non è una parola sconosciuta, e "crisi strutturale" non ci fa perdere la testa, solo che simili . concetti di moda non possono sostituire il vivo dialogo, la reciprocità del centro. Mentre ai margini dell'Europa si vaneggia ancora sulla responsabilità degli intellettuali, sul loro significato sociale, significato che i diretti interessati considerano comunque scarso, per non dire periferico, con conseguente insorgere di contrasti, malumori, dissidi, da noi il dialogo ha ottenuto tutto quello che sperava di ottenere. Un teatro o un museo in più o in meno non fa differenza, ci siamo detti, e così facendo abbiamo incoraggiato con tutti i mezzi la sovversione. Chi puo' mostrare il male, l'abiezione, il contingente, se non gli artisti? Per il centro si tratta di creare delle identità. Razionalità e irrazionalità, ordine e caos devono essere unificati in una prospettiva di centralità, cosicché anche i nostri vicini possano valutarci. 1O So cosa volete chiedere adesso, ne parler6 tra un attimo. 11 Obiettivo principale della centralità continua a essere la famiglia, in qualsiasi sua forma La regola è padre, madre, figli e uno o due animali domestici. Non importa come si chiamino i bambini e di chi siano, se frutto di reÌazioni coniugali o extraconiugali. La possibilità di sommare liberamente i nomi permette graziose combinazioni che arricchiscono la vita familiare. Un esempio: Christa-Marie Dombusch-Plecko e Hans-GertPittigrilli-von Schulz annunciano la nascita della figlia Ina-Katharina Pletcko-von Schulz che, dopo l'imminente separazione dei geniso \ tori, potrà nuovamente chiamarsi Ina Weber, come i nonni materni, per poi adottare come nome d'arte quello del primo marito della madre, Darboven-Treusch, un regista con cui la ragazza aveva finito per vivere felicemente e di cui impiegherà buona parte della pensione per costruirsi un nuovo piccolo nucleo familiare, dopo la morte di lui. In questo modq discreto, Senza limitare l'area d'azione individuale all'interno dei rapporti generazionali, noi difendiamo la sopravvivenza della famiglia, che in questa sua forma pura ci sembra essere l'unica chance per conservare la moderna costituzione sociale del centro. Altrimenti sarebbe il caos. Anziani, malati di mente, noti ipocondriaci o persone in qualche modo minorate che vivono al di fuori della famiglia possono, si capisce, conservare il proprio nome e sono generalmente ospiti benvisti, soprattutto la domenica sera. I nostri istituti, le cliniche, come del resto le carceri e gli altri servizi sociali, sono molto affollati, sia di assistiti che di personale. Saremmo persino stati in grado di far fronteal previsto boom dell' Aids, se necessario. Ma questo - e qui naturalmente devo trattenere una risata - ha evitato il centro. 12 Ma da qualche parte devono pur saltar fuori i soldi per pagare tutte le atttrezzature, no? Poi parlero' proprio di questo. In questa pagina e in quella precedente in alto: loto di Gianni Berengo Gordin. Nella pagina precedente in basso: loto di Gebhard Krewitt.
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