STORIE/CARPENTIER strodellaSanità,il Ministrodegli Interni, il MinistrodelleComunicazioni..·Rat6nti ha visto.Viene verso di te. "Non entra dottore?Oggi abbiamo·Consiglio",e ti mette una manotroppo pesante sullaspalla."Vengo subito",dici. "Vogliocomprarele sigarette all'angolo". "Gliele compro io". "Sergente", dici con una voce tantoautoritariada confondereRat6n: "In nessuncaso un soldatopuò abbandonarela posizioneche gli è stataaffidata.RileggaClausewitz.Che, per altro,sembranonaver lettomoltobene". Rat6nresta attonito, ma il Segretariosente che i suoiocchi lo seguonoattentamente quando si dirige verso la tabaccheriaaperta nell'angolo di un bar. Il Sergente, inoltre, si compiace di fargli sentireun rumoreammonitorio:quello di unMausercaricatocon manovelocee sicura. "Il bar nonha uscitaposteriore",ti dici."Un pacchettodi Chesterfield".Rat6n non ti leva gli occhi di dosso. Prendertempo, con gestiben visibili dal Sergente."Una di quelle bibite". È gelata. Ma tu: "Non è abbastanzafredda:Un po' di ghiaccioper favore". Sbircioalcuni giornali:L'AVIAZIONE SI UNISCEALLASOMMOSSADELGENERALEMABILLAN. "EanchelaguarnigionedelPalazzo",direstitu."Un'altra bibita". Inquell'istantec'è unatremendaconfusionenel corpodi guardia. È arrivatoilPresidentedellaRepubblicacon ilPrimoMinistro.Di frontea una preda di tali dimensioni, il SergenteRat6n, emozionato,abbandonala suagarrittae entra nelPalazw. Si sentonodiversispari_:_infruttuoso tentativodi resistenzadaparte del Presidente, avrei saputo dopo. Approfittasti di quel momento per usciredal bar e andaremoltoin fretta fino agli ufficidellaNacional CityBank ofNew York, che era già strapienadi gente innocente di quanto stava avvenendo a cinquanta metri di distanza. Prendi la strada adiacentee ti addentri nel quartieredi case vecchiedovenonconoscinessuno.La tuaunica soluzioneè quelladi cercare asilo in qualche ambasciata di paese latinoamericano. Pensia quelladel Messico,tantobella, con il suogrande giardino adorno di flamboyant Pensi a quella del Brasile, che ha una bellapiscina. Pensi a quella del Venezuela, che ha una magnifica bibliotecae dove dannopanini di granoturcoper la colazione. Masonomoltolontane.E tu,chevivi a centometri da PalazzoMiramontes,oggi sei uscitosoltantocon unpeso odue in tasca.Presto,inoltre,le truppediMabillanoccuperannoi dintornidelleambasciatelatinoamericane per evitare gli "asili". All'improvviso, svoltandol'angolo dellaChiesadellaMilagrosaVirgendel Paramo, autricedi tanti decantatimiracoli, ti fermi di fronte a un edificiomodesto,di trepiani, dove, appesaal balconeintermedio,fa mostradi sé labandieradi unpaese dell'AmericaLatina sullacui bandabianca è dipinto lo scudo nazionale: due pantere riposano - ma sempre all'erta - sui cateti di un triangolodorato al cui centrosi vedonoduemanidi donna, una indiae unabianca (Ildoveledonnebianchenonrivolgononemmenola parolaalle indie), cheromponole catenedell'oppressione.Dall'altro latodellamodesta ambasciata stava il negozio di Ferramenta-Chincaglieria dei F.lli G6mez.Di fronte, la facciata lateraledella succursaledi unagrandecatena internazionalenordamericanale cui succursali si moltiplicanoin tutto il continente.Non c'è esitazione.Entri. Saliuna piccola scala. Suonialla porta dell'Ambasciata, dove si è avvisati,da un cartello,che fino alle 11a. m., non si riceve nessuno.Ti apre il Signor Ambasciatorein pigiama. "Non ha visto il cartello?". Lo scosti dolcementee ti installi su una poltrona in 34 piena luce: "Mi fermo qui", dici. "Non capisco, Signor Segretario, e le chiedo scusaper non averlariconosciutaprima...Ma con il riflessodi questo vetro...". "Il GeneraleMabillansi è ammutinato.Tuttoil governoèprigioniero.Sonoriuscitoa scappare.Ora mi appello all'asilo di questa ambasciata d'accordo con i nobili principiproclamatia La HabananellaConferenzaPanamericana dell'Anno '28". Il Signor Ambasciatore, immediatamente, si congestionae esplode:"Maquestoè impossibile,signormio. Impossibile.Questaambasciatadi un paese poveroè moltopiccola. Lei conosce,megliodi qualsiasialtro, la miseriadi stipendioche prendonogli ambasciatoridi certi nostri paesi". "Ho chi può fornirmi un 500 pesos al mese", dici. Suona dietroa te una voce di donna:"Abbiamo una stanzamolto accettabile,trattandosidi un uomo solo. Basterebbeeliminare qualche velleità". Ti volti. La bella Ambasciatrice,vestita con un gran kimono regalato dalla mogliedelConsoleGiapponese,ti porta una tazzadi caffè. "Spero che non si annoierà troppo con questi due vecchi". Il segnaledel coprifuocoera fissatoper le 16fino a nuovoordine. Alle 20 il GeneraleMabillan si sarebberivolto alla Nazione. E alle 20 il GeneraleMabillan si rivolse in effetti alla Nazione, parlandodegli Eroi dell'Indipendenza, della Libertà recuperata, della Giustizia Sociale a venire, della Bandiera, dell'Esercito depositariodellepiùgloriosetradizioni,edi altrecosedelgenere. Associò anche il glorioso movimento di quel giorno all'ideario dei grandi uomini d'America, e a altre cose ancora dello stessogenere. Fece sapereche il martedì sarebbestato un giorno normale-anche se si sarebbemantenutoil segnaledel coprifuoco per le 16. Infine, annqnciql'immediato iniziodi grandi opere pubbliche:la ripresa diCambocara,il ponte sul fiumeCozal, meravigliadell'ingegneria, la ferrovia dell'Ovest e l'autostrada da NuevaC6rdobaa PuertoCadenas."Sono svelti",dici: "Non hannoancoracominciatoagovernaree stannogiàrubando.Basta immaginarsiil trafficodi commissionisu traversine,binari, chiodi, massicciate,pali telegrafici,eccetera, che significheràla ferrovia dell'Ovest... e questo,senzaneppuraverapertoilcapitolodelmateriale rotabile e della licitazionedi ponti e stazioni. Quanto al1'autostrada, il giocoè semplicee pulito: 8 metri di larghezzanel progettoapprovato;7,60al momentodi guidarci sopra. Su quattrocentochilometri,immaginateviilprofitto...".Lanotterisuonarono spari attraversola città. "Stupidaggini",disse il SignorAmbasciatore: "In AmericaLatina, i golpisti vincono sempre". "Il peggio sono i cadaveri, che non sono mai stati di gente del CountryClubodei quartieriricchi", dici. "Gli arsenalilatinoamericani non hanno mai avuto altro che una clientela di poveri". 3. Un altro lunedì (un lunedì qualsiasi) Mi annoio. Mi annoio.Mi annoio. E sono circondato da cose cheaggiungononuovielementi allamianoia.Nonè solo il fatto di starerinchiuso,di non potef fare un saltofuori, fino al cinema che si trova a mezw isolatodi distanza (ci sonogià due guardiani appostati all'entrata dell'Ambasciata), o che il mio habitat si sia ridotto a una stanza angusta con un letto angusto, con una cassa di Zuppa Campbellper comodino, fra un calendario della GeneralElectric(vistadelGranCanyondelColorado,delGolden Gate,delleMontagneRocciose, dellapescaalla trota,eccetera...) e il calendario di una casa discografica, a cui rimangono ancora
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