Linea d'ombra - anno VII - n. 44 - dicembre 1989

IL DIRlffO D'ASILO Alejo Carpentier a cura di Ernesto Franco Il Diritto d'Asilo, la cui traduzioneè resapossibile dalla cortesia degli eredi Carpentier, pubblicato nel 1972, si inserisce a pieno titolonel genere tutto ispanoamericanoche si è soliti indicarecomequello del romanzo del dittatore. Le variazionicarpentieriahesul tema comprendonoalmeno altri tre titoli: El reino de este mundo (1949), El acoso (1956) e El recurso del método (1974). Di volta in volta, il romanzo del dittatore si ispira a questa o a quellafigura storicaoppure leggenella tiranniaunafigura generica del caudillismo, della violenza, del militarismo, del PotereAssoluto, delpaternalismopolitico o dell'apocalisse storica eprivata. Qui basterà osservare come Carpentiertrasformi il suo racconto "storico" in archetipo storiografico buono per tutte le latitudini geografiche ed epocali dell'America Latina. La vicenda del Rifugiato, parallela a quella dellafase cruenta di un colpo di stato prima del ritorno alla normalità "delle opere edeigiorni", si dipana inun limboatemporaleincuipuò capitare che un lunedì possa essere un venerdì così come i contrasti internazionali,artatamentemontatiper distogliere l' attenzione dell'opinionepubblica sulle violenze interne, vedonocontrapporsi il paese "di qua" alla "NazioneConfinante": tempo e luogo, avventurapubblica e storiaprivata si reggono su coordinate modulari che il lettore potrà riempire come vorrà di questo o quel riferimento storico concreto.Ma non soltanto la situazione è archetipica: anche il personaggio del Rifugiato (insieme agli altri, minori, del Sergente Rat6n e del Generale Mabillan) è in qualchemodo rappresentativodi una condizionestoricagenerale. Carpentierlo suggerisce con ilfunambolico giocodi variazioni a cui sottopone lapersona del verbo dell'istanza narrante, che passa con estrema velocità dalla terza alla seconda, allaprima: egli, tu, io. È difficile non restare coinvolti nellaperversione del Meccanismo Storico. E da questopunto di vista è spia di una visionenonottimisticamente ingenuadella storia ilfatto che il personaggio del Rifugiato, direttamente coinvolto nelle trame del potere che loperseguita, sia tratteggiato come da esso separato non tantoda unaprecisa coscienzaetica opolitica, quantopiuttosto da ciò che si potrebbe definire come una coscienza "cinica": unasuperiore conoscenzadelle regoledelgiocopolitico, diplomatico, della seduzione e dell'amore gli offre lapossibilità di sopravviveremeglio di altri in un contesto che, se talvolta smaschera amaramente, sempre, in qualche misura, accetta e addirittura sfrutta con lucidità. Recentemente OctavioPaz ha scritto del grandeequivocofra adattare e adottare cheda sempre caratterizza lastoriadell'AmericaLatina.In altreparole, sipotrebbe dire chesespesso, inAmericaLatina, le costituzioni nazionali sono eccellenti e le biblioteche fornitissime, ali' avanguardia talvolta rispetto ai pa.esipiù avanzati, nella maggior parte dei casi tutto ciò non è prodotto o espressionestorica di una culturadefinita, mapiuttosto risultato di unmeccanismo di imitazione e di importazione sregolato e irriflesso,mai vissuto comeapportatore di valori intrinsecamente riconoscibili. La cosa genera naturalmente le più incredibili aberrazioni,alcune delle qualipotrebbero essere anche Clausewitz letto comeHitler, mobilifalso-Escorial,paraventifinto-Aubrey Beardsley che nascondono bidet e lavandini, puro gotico 1910, diritto d'asilo e tortura,politica e interesseprivato. Carpentier, cercandodi interpretare lo stessofenomeno, avevaparlatodell'America Latina come di un continentedi "contesti" culturali, temporali, storici, geografici, culinari, ecc. in cui la normale successione storica deifenomeni delle culture viene sistematicamenterivoluzionata e su quei "contesti" avevafondato in parte la sua teoria del neo-barocco come stile interpretante la complessarealtà americana. Il Diritto d'Asilo, ed esemplarmente nella sintetica storia dellaNazione Confinante, è illustrazione narrativadi alcuni di quei "contesti" efigura dell'equivocofra adattare e adottare. Come in ogni storia esemplare, l'equivoco tinge di grottesco anche l'evento tragicoe se è vero che l'impero,perdutoil centro, rischiadi trasformarsi in un'enormeperiferia, sipotrà anche dare il casoche la realtà di cui è.figurail raccontodi Carpentiervada estendendosi. (E.F.) 31

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