tazione per non avere ingerito altro che acqua, i genitori cedettero; la madre si arrampicò in camicia da notte sull'armadio e visi sdraiò, in seguito alla qual cosa il bambino iniziò subito e con grande entusiasmo a mangiare la pappa, accertandosi però con continue occhiate che la madre lo osservasse mentre mangiava. Da questa sconfitta i genitori uscirono molto abbattuti e pensavano con terrore a quello che sarebbe accaduto. Ci si può domandare se il loro comportamento fosse giusto, ma essi non vedevano altra soluzione per non far morire di fame il bambino. La pediatra, che si schierava sempre per i bambini e contro i genitori, consigliò recisamente di soddisfare comunque i desideri del bambino, perché era più importante che il bambino mangiasse piuttosto che far vivere con un po' di serenità i genitori, e neanche uno psicologo infantile, conoscente del padre, riuscì ad aiutarli: parlava di precoce crisi di affermazione del sé, e fece balenare una vaga speranza che fosse passeggera. Ma nessun segno sembrava confermarlo, anzi al momento del pasto successivo il bambino corse alla finestra, senza che si riuscisse più ad allontanarlo da li. Il padre indicò al bambino la madre, che secondo gli ordini era sdraiata in camicia da notte sull'armadio, gli mostrò il cappello e cercò di imboccarlo al dilàdelcancelletto, ma il bambino cominciò a scuotere tutto il corpo e afferrò con entrambe le mani il davanzale. Il padre non avrebbe voluto crederci, ma sapeva che cosa questo significava. La stanza si trovava al primo piano, edegliandòpertanto aprenderèunascalaincantina, la appoggiò dal!' esterno alla casa, sali fino alla cameretta e allungò la pappa al bambino attraverso la finestra. Il bambino si illuminò in viso dalla gioia e mangiò tutto. Il giorno seguente pioveva, e il padre salì sulla scala fino alla cameretta con l'ombrello. Da allora in poi dovette sempre presentarsi alla finestra con l'ombrello, altrimenti la pappa non veniva mangiata. Nel frattempo i genitori, per alleggerirsi un po' del peso della casa, avevano assunto una cameriera. Il bambino però la rifiutò completamente e si lasciava accudire solo dalla madre. Anche la speranza che la cameriera potesse sdraiarsi sull'armadio con lacamiNorberto Bobbio IL TERZO ASSENTE Saggi e discorsi sulla pace e la guerra. A cura di Pietro Polito. Pagine 216; L. 26.000. James Rachels LA FINE DELLA VITA La moralità dell'eutanasia. Commento di Sebastiano Maffettone. Pagine 216, L. 24.000. Johan Galtung PALESTINA/ISRAELE È possibile una soluzione nonviolenta del conflitto? Commento di Elisabetta Donini. Pagine 144, L. 18.000. EDIZIONI SONDA e.so Mediterraneo, 68 10129 Torino - te!. (011) 500082 eia della madre indosso si rivelò illusoria. Il bambino ebbe quasi una crisi isterica a causa di questo volgare tentativo di imbroglio. Quando però la cameriera cercò di allontanarsi dalla stanza, il bambino fece intendere che neanche questo andava bene. Doveva stare dav anti al cancelletto e guardarlo mangiare anche lei, e neanche questo era ancora sufficiente. Il bambino mangiava solo se la cameriera, a ogni boccone che !riiingoiava, agitava un campanellino. Si sarebbe potuto credere con ciò di aver raggiunto il limite, ma il bambino cominciò a spingere lontano da sé il padre, quando questo siàppoggiavaaldavanzale,ea buttar giù il piatto con la pappa, posato anch'esso sul davanzale. L'unica cosa che il padre riuscì a pensare fudi acquistare un'altissima scala a cavalletto. La piazzava a una certadistanzadallacasa, vi saliva e allungava la pappa al bambino su un cucchiaio fissato a una canna di bambù. Per poter pescare con questo cucchiaio nella pappa doveva stendere completamente il braccio sinistro, senza poter quindi appoggiare il piatto sulla scala. Tuttavia, siccome non gli era permesso comparire senza ombrello, nell'imChico Mendes possibilità di tenerlo in mano come prima, si era congegnato una intelaiatura di filo di ferro che poteva mettersi sulle spalle e a cui poteva fissarel 'ombrello, così dareggerlo più omeno allastessaaltezza che se lo avesse tenuto in mano. Un vicino di casa che a questo puntoosservavaconilcannocchiale in direzione della casa vede la seguente scena: il padre allunga la pappa al bambino su un cucchiaio fissato a una canna di bambù da una scala a cavalletto fuori dalla finestra. Oltre a ciò porta un cappello e un ombrello fissato a un'intelaiatura di filo di ferro piazzata sulle spalle. La madre è sdraiata in camicia da notte sull'armadio e la cameriera se ne sta davanti al cancelletto fissato allo stipite della porta. Entrambeosservanomangiareil bambino e la cameriera inoltre agita un campanellino a ogni boccone del bambino. Se, e solo se, queste condizioni sono adempiute, il bambino mangia. . (Traduzione di Giulia Consiglio, Susanna Fregola, Valerio Gentiloni,RiaHiinel,Elke Kohler, Karin Lanzer, Sabina Range, Elisabetta Sangirardi, DanielT ews.) CON GLI UOMINI DELLA FORESTA Il testamento politico e un progetto per salvare l'Amazzonia. Commento di David Maria Turoldo. Pagine 128, L. 14.000. Mario Lodi STORIE DI ADULTIBAMBINI Tre racconti .per bambini e adulti. Commento di Francesco Tonucci. Pagine 144, L. 15.000. Giacomo Corna-Pellegrini IN CINQUE CONTINENTI Un "diario" per ripercorrere trent'anni di viaggi e di geografia. Pagine 280, L. 25.000. 29
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==