Linea d'ombra - anno VII - n. 44 - dicembre 1989

WalterScott Raccontidelsoprannaturale cc InScottla potenzadell'elementospettrale e diabolicovieneaccentuatada una insolitasemplicitàdi linguaggioedi atmosfera." (H.P.Lovecraft) Varianti pp. 195 L. 22 000 GeorgesPerec Speciedispazi L'intelligentericercadi originalitàeprovocazionedi unadellepersonalitàletterariepiù singolaridelnostrotempo,tantodanon cc somigliareassolutamenteanessuno". Varianti pp. 117 L. 16 000 WernerBergengruen LamorteaReval Storiecuriosedaun'anticacittà Storiericchedi humoure sottilesensibilità di ungrandeautoredi confinetra Russiae Mitteleuropa. Varianti pp. 159 L. 20 000 Costanzo Di Girolamo I trovatori Testie strumentiper conoscerei trovatori, maestridi stile,di gustoedi figureletterarie ancoravivenellanostracultura. NuovaCultura pp. 282 L. 32 000 LucaToschi Lasalarossa Biografiadei « Promessiposi" Un'indaginenell'officinae nellavitaprivata delManzonitrail misterodel FermoeLucia e lacreazionedei Promessisposi. Saggi pp. 260 L. 30 000 Bollati Boringhieri André Breton est Mort. Aragon est Vivant ... C'est un double malheur Pour la pensée honnete. Volantino diffuso al funerale di Breton. - funzione di dati interamente nuovi è il problema sociale. In questo senso - e non può esse-- re che a titolo di indicazione di ciò che mi sembra giusto -ricordo che non ho avuto paura di tornare indietro oltre Marx e di preconizzare nella mia Ode à Charles Fourier un riesame di ciò che resta vivo nella sua opera." Se il surrealismo ha fallito, dice in sostanza Breton, la sua sconfitta è esclusivamente politica; ma su un altro piano il surrealismo ha vinto: "Si pensi, per esempio, a tutte le figure del passato che il surrealismo ha potuto far uscire dall'ombra e che sono oggi riconosciute come portatrici di luce e a tutti i falsi portatori di luce che ha fatto rientrare nell'ombra. Su questo piano, è certo che non si poteva sperare di più. E su un altro piano che grandi ostacoli ci attendevano. Quale piano? Quello cui noi ci consideravamo tenuti a partecipare attivamente, sì, contribuendo dal nostro posto e con i nostri mezzi specifici alla trasformazione sociale del mondo. La storia dirà se quelli che rivendicano oggi il monopolio di questa trasformazione lavorano ali' affrancamento dell'uomo o lo votano a una peggiore schiavitù. Resta il fatto che il surrealismo, come movimento defuùto e organizzato, per rispondere allavolontà di emancipazione più larga possibile, non ha potuto trovare nessun punto di inserimento nel loro sistema. Anche se ciò costituisce un insuccesso incontestabile e rappresenta sotto certi aspetti molto tempo perduto, non sarà forse stato inutile. Anzitutto, bisognava che quest'esperienza fosse fatta, che tra il 1925 e il 1950via via cene si rendesse conto. E poi ... questa piccola frazione di libero pensiero rappresentata dal surrealismo che si misura con tutto il pensiero asservito in un modo o nell'altro, a parte l'esito della lotta, fa molto Davide e Golia, non è vero?" Con grande onestà intellettuale, Breton espone i limiti dell'azione surrealista (perché anche di azione si doveva trattare: cambiare la vita e cambiare il mondo). Fa parte della sua onestà anche il "non detto" e il "non visto": i giovani intellettuali rivoluzionari che avevano dichiarato guerra alla cultura borghese, al capitalismo e allo stalinismo, erano in realtà prigionieri della separazione da un proletariato che aveva tutt'altri riferimenti culturali. I situazionisti vedranno meglio il problema, lasciandolo peraltro irrisolto; scriverà J. F. Dupuis (Raoul Vaneighem) nella sua importanteControstoria del surrealismo: "L'avventura delle discipline artistiche -pittura, scultura, poesia, letteratura, musica -passa, nel suo declino, attraverso tre fasi essenziali: una fase dì liquidazione (il "Quadrato bianco" di Malevich, l'orinatoio battezzato 'Fontana' daMutt-Duchamp, icollages di parole dadaiste, il Finnegan' s Wake di Joyce, certi lavori di Varèse ), una fase di autoparodia (Satie, Picabia, Duchamp), una fase di superamento (la poesia vissuta dei momenti rivoluzionari, la teoria che si appropria delle masse o il manifesto affisso sulla cattedrale di Saragozza da Ascaso e Durruti, e seguito dai fatti: "Avendo appresochel'ingiustiziaregnaa Saragozza, Ascaso e Durruti sono venuti a far fuori l'arcivescovo". Su queste tre tendenze, il surrealismo si è sviluppato senza sottomettersi ad alcuna, ma deformandole tutte a profitto del1' arte e del pensiero separati con cui volevano farla finita. Il vero conflitto è così trasposto nell'ideologia, in un sistema di idee separate dal reale che lo dissimulano e ne impongono la distorsione. Sul piano morale si traduce nello scontro tra un'etica della purezza e abbandono al compromesso; sul piano estetico, oppone la sottomissione al linguaggio dominante delle parole, dei segni, della pittura, e il rifiuto di un tale linguaggio con il suo deturpamento, la sua sovversione e la sua sostituzione con la magia di immagini e oggetti tratti dall'avventura quotidiana." Il surrealismo si risolve così in un tentativo reazionario: quello di aver voluto rendere ali' arte uria vita che non aveva più, e la cui stessa memoria non gli apparteneva più (siè visto quale prezro l'arte surrealista accorda al caso nella vita e alla ricollocazione dei grandi nomi e dei grandi momenti del passato) ... Se è vero che l'annegato rivede in pochi istanti il film integrale della sua vita, il surrealismo è stato l'ultimo sogno della cultura che affonda." La radicalità del giudizio di Vaneighem sui limiti e gli errori della "rivoluzione surrealista" trova cqnferma proprio nella ricostruzione storiografica che Breton compie negli Entretiens: il surrealismo, spiega, ha liberato la grande tradizione culturale francese dalle miserie di un razionalismo ormai esausto, difendendo nello stesso tempo la "modernità" (la psicanalisi, il marxismo, ma anche il simbolismo) dalle velBreton e Trotskij in Messico ( 1938).

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