CONFRONTI Gobriel Garda Mérquez. te al potere, corrotto e corruttore). Un progetto grandioso. E nondimeno il libro non lascia soddisfatti, l'approccio "mitico, storico e umano" alla figura del protagonista, di cui parla il risvolto di copertina, riesce solo in parte. Riesce nella parte storica, e viene quasi da chiedersi se a Marquez non sia mancato il coraggio di scrivere, per una volta, un saggio tout co 1 urt, data l'abbondanza di.materiale docum~ntario utilizzato e l'insistenza dell'autore sulla componente saggistica del romanzo (si vedano la cartina e la cronologia in appendice, ma anche alcuni passi nella pagina dei ringraziamenti ecc.). È la parte più propriamente romanzesca, invece, a non convincere. L'elemento mitico, scartata (ma non sempre,purtroppo) la facile strada del ricorso ai luoghicomunibolivariani e marqueziani, avrebbedovutonascere dal gioco delle strutture temporali( o almeno sembra di intuire che questa fossel'intenzione iniziale dell'autore). Ma questononvieneportato fino infondo: nelmomentoincuila vicendasi sgancia dalla cronologia documentaristica,al tempo storico-cronachistico nonsi sostituisce altro che un'inespressiva vaghezza Enel giro di poche pagine Marquez ritorna alla data precisa, salvo abbandonarla anco,apiùvolte, ma ormai senza ragione, nel corsodellanarrazione. Anche ilpianopsicologiconontrovaespressione adeguata: certo la figuradi Bolfvar emerge con grande evidenza comequella di un uomo politico animato dagrandiidealitàche, una volta perso il potere, arrivaaunaforma di sconsolato pessimismo, ancoraanimatodagli antichi slanci, ormai inutili,e perciò ancor più doloroso. Ma questo stato d'animo viene espresso in maniera piuttosto convenzionale,o peggio, didascalica, enonemergeattraverso situazioni e comportamenti ma viene dichiarato direttamente dal personaggio stesso, con un linguaggio che (malgradol'autenticità storica comprovata) risulta decisamente retorico: a certe frasi sentite troppevolte, benché vere, il lettore non vuole e non sa più credere. L'impressione è cheaunacapacità progettuale da grande scrittoreabbiafattoseguito una realizzazione frettolosa. Il tentativo di romanzo storico (nel senso più tradizionalema anche impegnativo del termine) si risolve così per gran parte in una semplice storia romanzata, apprezzabile al più per la funzionedivulgativa, cui senza dubbio assolverà,dato il nome dell'autore. Il surrealismo e la sua storia secondoBreton, il fondatore Lanfranco Binni Nel 1952 la radio francese trasmetteva sedici "entretiens" con Breton: una lunga intervista di André Parinaud al protagonista dell' "avventura surrealista". Il testo, pubblicato nello stesso anno da Gallimard, apparve in traduzione italiana nel 1960, a cura di Livio Maitan e Tristan Sauvage (Arturo Schwarz), presso le edizioni Schwarz, con il titolo Storia del surrealismo; ed è ora riproposto da Lucarini con il titolo originale, Entretiens, a cura di Marie José Hoyet. Attraverso le domande puntuali e intelligenti di André Parinaud, Breton ripercorre il proprio itinerario intellettuale e poetico, dalle origini tardosimboliste agli àngosciosi anni del secondo dopoguerra. Nel 1952, nell'ambiente culturale parigino, Breton è ormai considerato un sopravvissuto; la guerra e la Resistenza hanno disperso il movimento; i suoi tentativi di riorganizzazione avvengono su una "linea" (I' esoterismo, la collaborazione con la Federazione anarchica) che collocail surrealismo in una posizione marginale; la scena culturale è egemonizzata dall'esistenzialismo sartriano, dal dibattito sull' "impegno", dallo stalinismo. E negli anni avvenire nonsarannoconcessi recuperi; depositario unico della fedeltà intransigente al surrealismo, Bretonresterà il difensore di una purezza costantemente minacciata dalla corruzione, opponendola propria nostalgia alla "società dellospettacolo",istituendo la separazione totale della ricerca surrealista da UJi mondo che si dimostra tenacemente sordo alle sue suggestioni. "È del tutto evidente" diceBreton nel!' entretienche conclude l 'intervista, "che una simile situazionerichiede da parte della gioventù d'oggi reazioni diverse da quelle çui ha potuto portarci un'altra situazione, nella nostra gioventù.Tuttavia, ritengo che ciò non infirmi in nulla le tesi fondamentali del surrealismo sui piani dellapoesia, della libertà, dell'amore. Quellochedeveessere ripensato in ~Natale Marsilio STORIA DELL'AGRICOLTURA ITALIANA IN ETA' CONTEMPORANEA a cura di Piero Bevilacqua I. SPAZI E PAESAGGI La narura, la storia, gli sviluppi recenti; u~ conlrappunto delle trasformazioni dell'Italia moderna pp. 900 con J 20 ili. b/n e a colori, rilegato con cofanetto, L. 95.000 Gian Piero Brunetta BUIO IN SALA Cent'anni di passioni dello spettatore cinematografico. l testi letterari, i temi, i frammenti, le memorie di un grande rito collettivo pp. 400 con 150 ili. b/n e·a colori, rilegato, L. 50.000 Sergej M. Ejzenstejn LA REGIA a cura di Pietro Montani Le tecniche e le poeriche di un genio del cinema pp. 656, rilegato, L. 80.000 Reine-Marie Paris CAMILLE CLAUDEL Parigi fine secolo, l'incontro con Rodin, la passione, la solitudine, lafollia. li racconto di una vita straordinaria d'artista da cui è stato tratto il film con lsabelle Adjani pp. 392 con I IO ili. b/n e a colori, rilegato, L. 48.000 Jacques Gilliéron e Jean-Claude Martin L'ACQUA E LA VITA · Fauna eflora delle zone umide: le immagini di un universo che rischia di estinguersi pp. 248 con 250 ili. a colori, rilegato, L. 120.000 Comune di Venezia ATLANTE DI VENEZIA a cura di Edoardo Salzano Attraverso 372 immagini a colori laforma della città in scala i : i 000 nelfotopiano e nella carta numerica pp. 428 con 422 ili. a colori, rilegato, L. 250.000 Carlo Goldoni IL TEATRO ILLUSTRATO nelle edizioni del Settecento Introduzione di G.A. Cibotto pp. 640 corr 659 ili. b/n, rilegato, L. 48.000
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