POESIA/CORTAZAR Da leggers~ in forma interrogativa Hai visto veramente hai visto la neve gli astri i passi felpati della brezza Hai toccato ' davvero hai toccato il piatto il pane il volto di questa donna che tanto ami Hai vissuto come un colpo in fronte l'istante l'affanno la caduta la fuga Hai saputo saputo con ogni poro della tua pelle che i tuoi occhi le tue mani il tuo sesso il tuo blando cuore bisognava gettarli bisognava piangerli bisognava inventarli di nuovo. Dopo le feste E quando tutti se ne andavano e restavamo in due tra bicchieri vuoti e portacenere sporchi, com'era bello sapere che eri lì come una corrente che ristagna, sola con me sull'orlo della notte, e che duravi, eri più che il tempo, eri quella che non se ne andava perché uno stesso cuscino e uno stesso tepore ci avrebbero chiamati di nuovo a svegliare il nuovo giorno, insieme, ridendo, spettinati. Milonga Mi manca la Croce del Sud quando la sete mi fa alzare la testa per bere il tuo nero vino mezzanotte. E mi mancano le cantonate coi negozietti dormiglioni dove il profumo dell'erba trema sulla pelle dell'aria. Capire che tutto questo è sempre lì come una tasca dove ad ogni istante la mano cerca una moneta il temperino il pettine 66 la mano infaticabile di un'oscura memoria che riconta i suoi morti. La Croce del Sud il mate amaro. E le voci degli amici che discorrono con altri. Quandoscrissi questapoesia mi restavanoancoraamici nella mia terra;poi li hannouccisio si sonopersi in unsilenzioburocraticoopensionistico,senesonoandatisilenziosamentea vivere in Canadào in Sveziao sonoscomparsie i loronomi sonosolamentedei nomi nell'interminabilelista.I due ultimiversidellapoesiasono limitatidalpresente:nonpossonemmenopiù immaginarele voci di quegliamici cheparlano conaltrepersone. Magarifosse così!Ma di cosastarannoparlando,se parlano? Il bravo bambino Non saprò slacciarmi le scarpe e lasciare che la città mi morda i piedi, non mi ubriacherò sotto i ponti, non commetterò errori di stile. Accetto questo destino di camicie stirate, arrivo puntuale al cinema, cedo il posto alle signore. Il prolungato scompiglio dd sensi non fa per me, opto per il dentifricio e gli asciugamani. Mi vaccino. Ma tu guarda che povero amante, incapace di entrare in una fontana per portarti un pesciolino rosso tra la rabbia di gendarmi e bambinaie. Happy new year Guarda, non chiedo molto, soltanto la tua mano, tenerla come un rospetto che dorme così contento. Ho bisogno di quella porta che mi aprivi per entrare nel tuo mondo, quel pezzetto · di zucchero verde, rotondo e allegro. Non mi porgi la tua mano in questa notte di fine d'anno di barbagianni rauchi? Non puoi, per ragioni tecniche. Allora la tesso per aria, ordendo ogni dito, la pesca setosa del palmo e il dorso, quel paese d'alberi azzurri. Così la prendo e la reggo, come se da ciò dipendesse moltissimo del mondo, la successione delle quattro stagioni, il canto dei galli, l'amore degli uomini.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==