•Come volare per Solidarnosc o Zoliborz" (distretto elettorale di Varsavia). Il testo spiego come volare con le quollro schede che riceveva ogni elettore. Perlo camera basso (il seim, la dieta) la prima scheda riguardava la lista nazionale, che comprendeva solo candidati della ~oolizione governativa, avevano bisogno di ottenere più del 50% dei voti per essereeletti; lo secondo schedo riguardavo il seggio riservato allo listo governativa; la terzo ero lo listo dei "senzoparlilo", che comprendevo candidati di Solidarnosc, ma anche simpatizzanti del POUP e altri indipendenti; la quarto schedo era relativa alle elezioni per la camera alta (il Senato), ed ero l'unico a comprendere sia candidati governativi sia candidali di Solidarnosc e altri indipendenti. Lepreferenze erano esprimibili solo mediante lo cancellazione di altri candidati. Lescrime sotto le schede dicono rispettivamente: "Qui non ci sono nostri; solo questo è da Solidarnosc; solo questi Ire sono da Solidarnosc". sunosa come voteranno gli ungheresi, che sono qualcosa più posito dell'intellighenzia liberale di Budapest La maggio-- della popolazione è cattolica. (L'Ungheria è il primo stato aver introdotto, nel 1920, una legislazione antisemita, sia detper inciso.) Nei paesi baltici, in Moldavia, i parlamenti locali o leggi discriminatorie, leggi per restringere il diritto di · pero. Nelle repubbliche sovietiche dell'Asia centrale si spasi ammazza. In Polonia si vota. I fatti sono questi. (6) veri pericoli I pericoli di involuzione, ovviamente, non mancano. Nei pros- . cinque anni sono necessarie drastiche riforme economiche, in particolare l'introduzione della convertibilità della moneta. È che la Polonia non ha bisogno di aiuti come un paese del TerMondo, ma è anche vero che l'inconvertibilità della moneta !a m~canismi da paese del terzo Mondo. (7) Gli esiti di una . e mflazionistica di tipo sudamericano in Polonia non sono ilmente prevedibili .• ~ ~ssibile però sperare ancora in un esito di tipo spagnolo alCl1Si polacca, nel corso del quale Jaruzelski si dimostri capace svolgere simultaneamente le funzioni di Franco, Juan Carlos e uarez. ~na Polonia "spagnola" continuerebbe ad avere i suoi blem1, ma avrebbe finalmente la possibilità di aver un rapporad';!to con il resto del mondo. S •~tend~ che l'attuale situazione polacca rimane estremate_ ~sta~de, sotto tutti i profili, da quello economico a quel- . J>?l!tico. E una situazione che - a differenza delle precedenCllSi polacche - non può tornare al punto di partenza. . D.P°:9t•co_munismo, ovvero quale liberalismo? . D1 ~ 1 ann~ fa quando visitai per la prima volta Varsa via, una amica m1 presentò a un suo conoscente descrivendolo nel 0 seguente: "È una persona di sinistra". 'Non perse tempo a ILCONTESTO spiegarmi che volesse dire perlei "essere di sinistra". Mi disse però che non era facile, in Polonia, continuare a essere "di sinistra", e disse che non erano rimaste molte persone "di sinistra". (Sia detto per inciso: la mia amica ha fatto adesso parte della Commissione Elettorale di Stato per il riscontro dei risultati delle elezioni, e il suo conoscente presiede il gruppo parlamentare di Solidarnosc. Dieci anni fa non era un fatto scontato.) Credo di conoscere più "persone di sinistra" in Polonia che non in Italia. Sarà forse per questo tipo di esperienza (oltre al fatto di conoscere delle identità di sinistra che non sono mai state staliniste, come quella laburista) ma io non riesco a identificarmi con la cultura del pentimento di sinistra. Norberto Bobbio ha già detto quanto meritava di essere detto sull'idea che "la fine del comunismo storico abbia posto fine al bisogno e alla sete di giustizia". (8) Non mi fermerei a questo. Adesso che il comunismo storico volge al tramonto (almeno in alcune parti dell'Europa orientale) è bene che si tomi a chiedersi perché movimenti comunisti siano sorti e siano stati poi imposti. Sarebbe tanto comodo se i regimi comunisti fossero stati imposti àl posto di meravigliosi regimi liberali (Cecoslovacchia ivi compresa). Ma così non fu, e la prova più · diretta sta nel fatto che laddove i liberali (e i liberali di sinistra in particolare) hanno davvero svolto la loro funzione, i movimenti comunisti non hanno mai avuto eco. Fatto ancor più rilevante, l'antagonista vero ·dei movimenti comunisti è stato il nazionalismo, dopo la sconfitta o in assenza di una soluzione liberale o socialdemocratica. Ben lungi dal "trascurare" il fenomeno nazionalista, i comunisti hanno sempre cercato di incorporare politicamente (nel limite del possibile, tenuto conto della geopolitica) le rivendicazioni nazionaliste, liquidando poi i nazionalisti come concorrenti. Il caso sovietico è paradigmatico: i diversi nazionalismi locali furono dapprima incoraggiati, poi (avendo esaurito la foro utilità) furono schiacciati tra collettivizzazioni, carestie e deportazioni. Non è un caso che tutto sia avvenuto sotto la guida di un georgiano che parlava male il russo, l'unico autentico "grande russo" in un gruppo dirigente fin troppo "cosmopolita", né è un caso chel'Ucraina abbia giocato un ruolo così importante nel gruppo dirigente sovietico dopo Stalin. Il destino dell'Europa orientale fu deciso in realtà nel 19171920, quando si creò un assetto di potere che apriva la strada all'egemonia tedesca, cui subentrò poi quella sovietica. (9) In altre parole, qualsiasi soluzione post-comunista deve essere non-nazionalista (anzi, federalista) se vuole spezzare la spirale di comunismo/anticomunismo, da cui non si esce mai bene. Ma anche all 'intemo di una soluzione liberale non mancano i problemi. Si parla molto di introduzione del capitalismo nei paesi comunisti, ma il problema vero è che non c'è stata una restaurazione (o instaurazione) capitalistica in questi paesi. C'è statala creazione di ibridi che riescono a combinare gli svantaggi del capitalismo con quelli del comunismo, che è una cosa ben diversa, come insegnano gli eventi cinesi. La realtà storica nella quale il capitalismo si trova ad agire - osservava John Stuart Mili - contiene molti aspetti che contraddicono i principi capitalistici, come per esempio i diritti di eredità. (10) Il problema degli attuali paesi comunisti/postcomunisti è quello dell "'affrancamento della nomenklatura", e cioè di vedere quale tipo di mercato si possa introdurre, e quindi quale liberalismo economico politico e sociale. Credo che una sinistra possa rinascere su queste basi. Ringrazio Jadwiga, lanina, Lucia, Marek, Piotr, Tereza, Wojtech e il servizio di ricerche di Radio Wolna Euròpaper la loro assistenza. 11
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==