Linea d'ombra - anno VII - n. 42 - ottobre 1989

tanti, in Camerun, hanno studiato in Europa. Dice, noi lo sappiamo che se vogliamo salire, se vogliamo avere un buon posto, prima dobbiamo andare in Europa. Dice,io non ero senza lavoro: stavo in una buona bottega da sarto, uno dei migliori di Yaoundè. Ma è stato proprio lui, il mio padrone, che mi ha detto: vai in Europa. Vai là, a imparare qualcosa. Pare che in Camerun ci sia una trasmissione alla radio, su questo problema: loro lo chiamano l'esodo rurale. No: non l'esodo dalle campagne, ma l'esodo nostro, dice Antoine, di noi giovani che partiamo da Yaoundè e da Douala, per venire in Europa. Perché quelli che abitano in campagna non pensano certo a venire in Europa. Si sa: chi abita in campagna, semmai spera di trovare lavoro STORIE/BERRINI in città. In campagna non vuole più restarci nessuno, ci stanno solo quelli èhe non hanno un lavoro in città: chi è disoccupato, a Yaoundè, torna al villaggio, almeno ha della terra da zappare. E mica solo in Camerun, si fa così. Comunque c'è questa trasmissione, e loro dicono che i giovani devono restare in Camerun, a lavorare per il Camerun: ma non è giusto, perché i figli degli uomini politici, quelli che fanno la trasmissione, vanno tutti in Europa, a studiare. Tutti i nostri governanti hanno studiato in Europa, mi dice Antoine: e allora perché non dovremmo venirci anche noi? Sì, quando io sono venuto in Italia, avevo già scritto alla scuola di moda, e sapevo che mi avrebbero preso. Però non è stato facile venire: perché in Camerun non danno il passaporto a tutti quelli che vogliono partire. In Camerun, per prendere il passaporto, bisogna versare un sacco di soldi al Governo: bisogna versare quel che servirà per un soggiorno di due anni in Italia, a quattrocentomila lire al mese, più una parte fissa: fa quasi dodici milioni di lire. E Antoine non avrebbe guadagnato dodici milioni di lire nemmeno in tutta la sua vita. Allora è andato in Gabon: tutti i giovani cercano di andare in Gabon, perché li è più facile avere il passaporto, attraverso l 'ambasciata. Però ha dovuto aspettare, anche in Gabon: ci è rimasto tre anni, prima di prendere il passaporto. · C'è gente che esce dal Camerun e poi magari viaggia per dieci anni, prima di riuscire a prendere l'aereo per l'Europa. In dieci anni potrebbero diventare ricchi, dice lui: eppure continuano a pensare all'Europa. E c'è gente che prende dei rischi terribili, per arrivarci. Dice proprio: dei rischi terribili. E poi: alcuni attraversano il deserto a piedi: sì, a piedi, davvero. . Ah! Antoine lancia un orletto: i ragazzi dì Douala dicono questo: dicono che è meglio venire in Europa per morire, che resta- . re a morire in Camerun. Perché è così: quando uno si mette in testa l'Europa, non c'è più niente da fare: deve andarèi. È una cosa terribile. Sai, mi fa: per andare in Gabon, qualcuno prende la piroga sull'oceano, e rema per due o tre giorni: ci sono le onde, le tempeste: se ci arriva bene, se no tanto peggio. E anch'io, ce l'avevo nella testa, l'Europa: dovevo andare, dovevo andare. È terribile, sai: quelli che riescono a partire, vanno via senza un soldo in tasca, basta arrivare in aereoporto in Europa: dicono, mi basta arrivare all'aereoporto a morire. Per questo a Douala c'è un proverbio: quando uno è partito, si dice che è andato a morire in Europa. Antoine mi dice che sono moltissimi i giovani Camerunesi in Europa: non in Italia, dove lui è venuto perché gli interessa la moda; I Camerunesi, mi spiega, vanno in Francia, in Germania, e soprattutto in Russia: in Urss è pieno di Camerunesi, tutti senza permesso di soggiorno. E in Giappone, anche: moltissimi. Poi ci si scrive: quando sei in Europa, dice Antoine, tutti ti scrivono di mandargli giù il biglietto dell'aereo: solo il biglietto, perché poi si arrangiano loro. Ma è vero: se fai venire qui un fratello, o anche tua moglie, puoi star sicuro che quella non resterà a lungo con te: starà un mese, forse due, finché trova la sua strada. Poi se ne va, è così: ti pianta. 91

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