Linea d'ombra - anno VII - n. 42 - ottobre 1989

STORIE/TOBIA "Eppure, caro lei, a me pare proprio che la luna sia tutta pace ... senza strepito efrastuono, come invece da noi ... " Svegliato dalla frenata improvvisa e dalle ingiurie del padrone della mucca, lo scaricatore scende e rabbonisce il contadino, batte sulla groppa della mucca, finché i due non se ne vanno. *** Riparato il guasto, l'autocarro si rimette in viaggio, con loscaricatore che, seduto ora accanto all'autista, grida cercando di superare con la sua voce il rumore del motore: · - Capo, senti che rumore fa il motore ... nemmeno fosse un trattore! Si gonfiano le vene del collo all'autista: - Il padrone me l'ha consegnato già vecchio ... che c'entro io ... che colpa ne ho? Si gira verso lo scaricatore, ma si accorge che il mostro è tor- , nato e si è seduto tra di loro. Rimane sbalordito: come può loscaricatore non vederlo? Ne è angosciato, e per nascondere il proprio avvilimento prende a parlare tra sé, mentre l'altro crede che il discorso sia rivolto a lui. Quanto lo indispettisce che quel mostro gli stia dietro ovunque egli si trovi! Nel camion ein casa ... Era venuto a stabilirsi nell'officina delle ferrovie di fronte a casa sua, dal perenne frastuono di martelli e di treni, il che costringeva lui, sua moglie e i suoi figli a parlare fra loro ad alta voce, come se si trovassero a centinaia di metri l'uno dall'altro, ed erano invece in un 'unica stanza. Non còntento di questo, s'era impossessato dei suoi figli, che avevano preso l'abitudine di parlare gridando anche quando non e' era alcun rumore, al punto che egli non riusciva a dormire se non dopo essersi ripiegato il cuscino sulla testa, nonostante il caldo, per nascondere i timpani a quel mostro cocciuto. L'autista dà in un'implorazione: -Signore ... hai creato dal fango l'uomo. Bene. Ma perché hai creato con lui anche i mostri? Poi, rivolto allo scaricatore: - Chiedo troppo? ... Nient'altro che una casa tranquilla ... in un qualunque posto ... fosse anche sulla luna! Lo scaricatore ride, credendo che l'autista scherzi. Poi a sua volta domanda: - Dimmi, capo, se ti si presentasse l'occasione di andare sulla luna, accetteresti? -E perché no?! - Sulla luna ci sono mostri. Con un moto di rivolta l'autista urla in faccia allo scaricatore: - Chi ti ha detto queste fesserie? -L'ho visto in un film americano ... un mostro scendeva da·lla luna sulla Terra e la distruggeva. - Chi ha fatto questo film è un pazzo ... un ciarlatano ... Poi parlando fra sé: -Anche se sulla luna ci fosse un simile mostro, sarebbe comunque più clemente di quello che mi perseguita qui sulla Terra ... Sente che parlare allo scaricatore lo tranquillizza, ma scorge sulla strada un uomo che gli fa segno con la mano, così rallenta e chiede al compagno di tornarsene dietro un'altra volta, per guadagnarsi dal passeggero magari solo i soldi del tabacco. La vita è un inferno. Non aveva accettato quello scomodo appartamento, rannicchiato<lavanti all'officina delle ferrovie dove il mostro viveva, che per il fitto basso. Il camion si arresta dopo aver superato di parecchi metri l' uomo, che affretta il passo sorridendo della frase letta sul retro dell'autocarro. - Cos'è questa storia di Vostok? Ali' autista tornano a ingrossarsi le vene del collo. È il missile che salirà fino alla luna, eh' egli vede perennemente sorridente in cielo, perennemente silenziosa e quieta. E notando lo stupore trasparire dal volto del passeggero, lo informa di essere un assiduo lettore del quotidiano. Passa a parlargli di politica, dell'America e della Russia, quindi dell'uomo, del genere umano, del suo missi le, della sua ambizione, della sua miseria. Al ricordo del problema che lo assilla ha un attimo di silenzio, lancia un'occhiata al mostro, quindi scuote la testa come a confermare a se stesso qualcosa: - Eppure, caro lei, a me pare proprio che la luna sia tutta pace ... senza strepito e frastuono, come invece da noi ... Il passeggero ride e a Tanta scende augurando ali' autista una vita tranquilla. *** Il camion esce da Tanta proseguendo il suo viaggio. Scuote la massicciata dalla velocità. Molesta col suo rombo gli uccelli sugli alberi. Solleva dietro di sé un polverone, trascinandosi appresso un odioso nastro denso di fumo nero che copre la luna dipinta sotto forma di volto sorridente. Poi il fumo comincia a dilatarsi, a rarefarsi disegnando strane figure, che appaiono come numeri tracciati nell'aria ... cinque ... quattro ... tre ... due ... uno ... infine lo zero ... infine l'incidente. Si ribalta il viso della luna sorridente tra i fiori. *** Quando rinviene e apre gli occhi, con la testa bendata, l'autista si vede accanto due uomini e una donna vestiti di bianco, sorride alla pace e al silenzio che lo circondano. Il mostro è scomparso, guarda i due uomini in viso, gli sembra che stiano parlando. Uno dei due medici dice all'altro: - Gli è accaduto proprio quanto temevo! 'E sebbene veda perfettamente i due medici, e scorga con estrema chiarezza il movimento delle labbra, l'autista non percepisce alcun suono. Se ne stupisce ... attorno a lui il silenzio più totale, la calma assoluta. Perplesso e inquieto, non vedendo più innanzi a sé il mostro, si chiede: - Che Vostok sia approdato alla luna? Copyright Magid Tobia 1989. 87

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==