Linea d'ombra - anno VII - n. 42 - ottobre 1989

L'INONDAZIONE KoboAbe a cura di Andrea Maurizi Saggistae scrittore di indiscussovalore, KoboAbe è di certo unadellepersonalitàpiù interessantidelpanorama letterario del Giapponedel dopoguerra.Nato a Tokyo il 7 marzo1924,visseperòfino ali' età di sedici anni aMukden (l'odierna Shenyang -Manciuria) ove il padre, ricercatore universitariopresso la Scuoladimedicinadi quellacittà,svolgevailproprio lavoro.Costrettoa rientrarein Giapponenel 1941per assolvereagliobblighi militari, nel 1943 si iscrisseallafacoltà di medicinadell'universitàimperialedi Tokyo,ottenendola specializzazioneinginecologia.Ma laprofessione dimediconon suscitavain luialcuna attrattiva;la sua era stata una sceltapiù condizionatada imposizionifamiliari che operata in base a interessipersonali. Il doppio tema dell'alienazione e dellaperdita d'identità costituisceilfulcro attornoal qualegravita tutta laproduzione letterariadiKoboAbe. Fin dagli inizidella suaattività,Abefu sempre molto sensibileagli effetti distruttivi ai quali ci si esponevivendoentrogli angusti e snaturalizzatispazi dellegrandimetropoli.L'uomo, schiacciatodagli impossìbiliritmi edallemolteplici tensionia cui la moderna società inevitabilmentelo espone, è ridottoa un mero oggetto dellapropria esistenza: solo in un infinito desertodi cemento!Di qui il suo desideriodi evasioneda unarealtà, quotidiana,che nonoffrechedelusioniefrustrazioni. Il suo esordionel mondo letterariorisale agli anni' 40 quando, ancorastudente.fecepubblicareaproprie speseunasuaraccoltadipoesie, Munei shishu (Raccoltadipoesie anonime,1947). L'anno successivo la casa editriceShinzenbisha, in una raccolta dedicataai nuovi scrittori del dopoguerra, include il suoprimo romanzo: Owarishimichino shirubeni (Ali' insegnadellafine della strada).Al 1949 risalgonoinvece tre brevi racconti; Kozui (L'inondazione), Akai mayu (Il bozzolo rosso) eMahono choku (Il gesso magico), noti con il titolo complessivodi Mitsu.no guwa (Trefavole).Nell' apriledel1951 Akaimayu glifruttò i/Premioper la letteraturadel dopoguerra;nel lugliodellostessoannoper un'altra suaopera, KabeS.Karumashino hanzai (Ilmuro, il delittodel signor S. Karma), ottenne il "PremioAkutagawa". Tra i suoi migliori romanzi possiamo ricordare: Suna no onna (La donna di sabbia, 1962), Tanin no kao (Lafaccia dell'altro, 1964), Moetsukitechizu ( La mappabruciata, 1967), Hakootoko (L'uomo scatola, 1973) e Hakobune Sakuramaru (L'arca Sakuramaru, 1984). Ha scritto ancheper il teatro. Per sondare le leggidell'universo e scrutareimovimentidegli astri, un povero ma onesto filosofo collocò sulla terrazza del proprio tetto un telescopio. Di norma non riusciva però che a in· dividuare la posizione delle solite stelle o meteore senza alcuna importanzae un giorno, anche se forse non per noia, casualmente indirizzò il telescopio verso il basso. Gli penzolò quindi capovolta proprio di fronte al naso una strada e, anch'esso capovolto, un operaioche stava lì camminando.Ribaltata di propositol'immaginee riportatala nella sua giustaposizione, muovendola lente seguì i movimentidell'uomo. Al di là della grande lentecircolare era visibile l'interno della piccola testa dell'operaio; forse perché era di ritorno dal turno notturno di lavoro, in quella testa, oltreallastanchezza,non viera nient'altro. Tuttavia ilcaparbiofilosofo, non distogliendo da quel soggetto la sua lente, continuòa seguirela sagomadell'uomo.Di lì~ poc? 1~ suapazienzasarebbe stataricompensata.Auntratto,mfattJ,s1attuònell'operaiola seguentetrasformazi~ne:_ il cont?mo_d~l_s_uo c _rpo_sif~ce i~d!- stinto, a iniziaredai p1ed1pianpiano1~1z1 0 a sc10ghers1,vac1llo, si accasciòin terrae, eccezionfatta ~e~ suoiabiti,delcappelloe delle scarpe,divenneunammasso~1sc1do_dicarne,perpoi completamenteliquefarsi ed espandersiullapiattasuperficiedel terreno. L'operaio liquefattoiniziò~~correreinsilenzioverso le zone più basse,a filtrar~nelle_~avitadellastradaperpoi_torn?!e in superficie.I suoimov1ment1mfrange~ano tutteleleggidell idromeccanicae il filosofo,presodalpanico,perpocononfececadere il telescopioche avevainmano.L'exoperaiocontinuòa scorrere e quandosi infransecontrounm~roall'angolodella strada, come sefosse munitodi vereepropneventose,vi si arrampicò, lo scavalcòe scomparvedallavisu~e.Ilfi~osofosiscostòdalperiscopioe trasseun profondoresptro.Ilgiornoseguentepredisse al mondol'arrivo di un'inondazione. Ovunquenel pianetainiz~òl_a~~sf?rma_zione di operaie personepovere,ma ciòchec~lpidi_p~udi?~maltracosa fu lo_scioglimentodi interemassed1uomim.Alimt~mod~llegran~1fabbriche i macchinaricessaronoa untrattod1funzionare;gh operai divenutiuna massaliquida,si trasformarono in piccoli rivoli ~hedefluivanoali'esternosiadallefessuredelleporteche, dopo averrisalitolemura,dalle~nes~e.0~pure,alcontrario,avendocontinuatoa lavorareneldisordinepmtotaleanchedopola li- •quefazionedeglioperai,imac_chinari dellefabbrichefinironopoi per frantumarsiin millepe~z1. . . . . ., Successivamentelepagmedeigiornalinportaronopm volte siacasidi evasionedaipenitenziaridicriminaliquefattichepiccoli allagamentideterminatidalloscioglimento diinterecomunità agricole.La liquefazionedellepersonenonsilimitòa tali semplici eventi,ma produs~eunca?sdalle?1ol~~plici_sfaccet~tu~e. Con lo scioglimentodeidetenutilacnmmal1ta subiun rapidomcrementoe l'ordine venneturbato.Nellapoliziavennerosegretamentemobilitatii fisiciaffinchéinvestigassero sulleproprietàdi quest'acqua;ma tale liquidoigno~an?od_eltuttole leggi scientifichedei fluidi,non fecealtrochemvisch1are gliscienziatiin uno sterilesmarrimento. Al tattononpresentavainfattialcuna differenzacon l'acqua comune;tuttaviavoltemostravauna forteviscositàcomeil mercurio,epotendomantenereunassettoproprio come l'ameba, non si limitava,c?meinprecedenzaillustrato,a risaliredai punti bassi vers?quelh_alll,?1~gl_ii_ndividui_ l quefatti, dopo essersi amalgamauco~ghal~1liqmd1naturah,per una qualcheenergiariassum~vanoilpropnovolume se ne separavano. Vi erano.al contrarJOdellevoltechepresentavauna debole viscositàcome l'alcool e allora,adifferenzaditutti i corpi solidi mostravauna fortepermeabilità.Quindiforseanchea causa delie diversitàdi utilizzo,neiconfrontid unostessotipodi carta a volte non aveva alcunareazio~eavoltepossedevauna capacità di fusionecome quelladegl!elementichimi~i. . Le personeliquefattepotevano1~oltrecon~elars1ed ev~p~rare. Il loropuntodi congelamentoed1evapoi:az1~ne ravar1ab1le; una slitta in corsa sopra unaspessalastrad1gh1acc10poteva al83

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