POESIA/HEANEY Anahorish, gradiente soffice di consonanti, ar~ .vocalica, post-immagine di luci che oscillano sopra i cortili le sere d'inverno. Con secchi e carri gli abitatori dei colli, di tumuli, semi-immersi tra nebbia vanno a spezzare ghiaccio, fragile, di pozzi e letame. Ercole e Anteo Ercole, nato dal cielo, regale, soffocò la serpe, alzò letame, la mente grande di mele d'oro, il futuro denso di trofei: ha misura di resistenza, ha oscuri poteri, si nutre del territorio. Anteo, colui che abbraccia il colle, è svezzato infine: la sua caduta fu rinascita, ma ora è innalzato - l'intelligenza dello sfidante, sprone di luce, è punta azzurra che lo scaglia fuori dal suo elemento dentro un sogno di perdita, in un sogno di origini - ; culle di buio, vene dei fiumi, le gole segrete della sua forza, fecondanti nidi di cavità sottoterra: tutto questo ha lasciato in eredità · ai poeti elegiaci. Moriranno Balor e Byrthnoth e Toro Seduto. Ercole alza il braccio in una V senza rimorso, trionfando incontrastato dal potere che ha scosso; Ercole solleva Anteo, lo deposita: alto come il profilo di una montagna, gigante dormiente, polpa per gli oppressi. 78 Amanti su Aran Senza tempo le onde, brillante filtro, vetro infranto, abbracciando, abbagliando vennero, dentro le rocce, dalle Americhe vennero, filtri, riflessi, a possedere Aran. O si affrettò Aran a gettare larghe braccia di rocdia attorno a una marea che esitò nella risacca, con tenue scontro? Definì il mare la terra o la terra il mare? Dall'urto delle onde trassero nuovo senso, entrambi. II mare irruppe su terra: identità completa. Il rabdomante Recise dalla siepe verde uno stecco di nocciòlo a forca, lo tenne alle estremità della V, saldamente: circoscrisse il terreno, per stanare la vena d'acqua, teso, ma competente, sicuro di sé. Il getto sgorgò: acre puntura d'insetto. La sbarra tremò verso il basso con convulsioni esatte, l'acqua sorgiva trasmise subito da quell'anfenna verde radioonde segrete. La gente lì attorno voleva provarci. Senza una parola dette loro la sb a: restò morta nella presa di quelli, inerte finché lui, disinvolto, afferrò polsi ansiosi e il nocciolo vibrò. L'Underground Lì eravamo nella volta del tunnel correndo, tu nella giacca di partenze di fronte filavi rapida, ed io, io su te come dio alato incalzando· prima che ti mutassi in giunco, o in un nuovo fiore bianco macchiato da cremisi quando la giacca svolò improvvisa, i bottoni sgusciando uno a uno caddero in una traccia tra l'Underground e l' Albert Hall. luna di miele, chiaro di luna, in fugfl, in ritardo al concerto, muoiono in quel corridoio i nostri echi, vengo, come Hansel venne su pie~e lunari: . . . ritrovo la pista, sollevo I bottom, sbocco in una stazione fasciata di luci, nel vento, partiti i treni, bagnato il binario, io, nudo e teso, attento a ascoltare i passi di te che seguono, dannato sia se mi volgo. traduzioni di Roberto Bertoni
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