TEATRO tare i vari oggetti che arrivano dalla platea (ride)... Una differenza tra noi e l'ovest è di tipo econoinico, anche riguardo al teatro: qui il benessere diffuso occupa ogni spazio e cancella ogni aspettativa, da noi c'è solo ricordo e attesa, il presente non interessa, è troppo contraddittorio e soffocato. In Spagna per esempio si è visto come dopo la fine della dittatura e senza una tradizione democratica tutte le relazioni siano diventate incredibilmente più vive: .. le costrizioni politic~e non reggono così a lungo come quelle economiche. Allora l' uorrwper essere creativodeve soffrire... Mah, non so, perché dovrebbe soffrire? Deve vivere nella contraddizione,che è sempre sofferenza. Perché legare la contraddizione alla sofferenza? lo soffrirei se non vivessi nella contraddizione. È una specie di sofisma... Comunque c'è una fondamentale necessità di violenza... in Francia ci sono inserzioni immobiliari che offrono appartamenti da cui si può assistere ad almeno tre incidenti in settimana, dal balcone... è qualcosa che interessa tuJti. C'è un episodio raccontato da Casanova, uno squartamento a cui egli assiste e che dura tanto a lungo da permettergli di fare giochi erotici con una damigella nelle ultime file. La violenza piace, è un bisogno elementare della società, un impulso represso, e quindi viene istituzionalizzata anche tramite il teatro. L'enorme quantità di detersivi che esiste in Germania Occidentale serve a lavare la colpa di Auschwitz. Un altro segno è la crescita zero, sempre in Gerrriania: è l'unico paese che ha vinto la guerra, eppure è un paese che vuol morire!... Invece la popolazione della DDR non vuole morire, vuole scappare... per andare a morire in bellezza con gli americani (ride). La forza della sinistra prima di Hitler è iegatain modo dialettico alla guetra lampo, nel momento critico dell'invasione inRussia c'è tutta l'energia della sinistra concentrata. Questa è una frase di Korsch che Brecht cita nei suoi diari.L'energia della sinistra in Germania era fortissima, Hitler l'ha dovuta impacchettare e il risultato è stato la guerra lampo. Di questo ci sono prove nella corrispondenze di guerra di Malaparte scritte per "Il Corriere" e all'epoca censurate. Malaparte dice che quando la Germania invase l'Unione Sovietica c'erano di.fronte due armate della classe operaia: una volta descrive da una collina inUcraina le truppe tedesche che tagliano simmetricamente gli immensi campi di grano come fossero la Krupp su ruote... In fondo era energia suicida, questa invasione, un desiderio di morte, come tutta la guerra. Jiinger dice che la grande politica è guidata dalla cecità della voFoto di Grischa Meyer. lontà.L'intenzione è qualcosadi totalmente diversodalletendenze. Hitler voleva l'espansione, ha aperto l'Europaall'Asia...Un giovane scrittore californiano, un nero che viveaBerlinoqvest, mi ha detto: "lo oggi vivo qui grazie a Hitler", e haragioneE. stata insomma un'apertura chirurgica dell' Europaversoglialtri. L'altra faccia della medaglia è che'la Germania siè comeritirata e oramai consiste solo nella parte economica sana,l'ovest.II miracolo economico tedesco in fin dei conti si chiamaHitler. · Cita J ungerche fino a tempofa rientravanella"distruzione della ragione", poi Malaparte... C'è una grandeabilitàdaparte sua afare slalom tra le domande. Un'intervista non è una ricerca della verità, è unamessain scena. El' est dopo Gorbaciov?Ci sarà unaperditadifuturocome ali'ovest? Cosa rimarrebbeper il teatro,per il drammaturgeo per il pubblico se questa convergenzasi verificasse? Il vero successo di Gorbaciovavverrà certamentedopolamia morte, questo, è chiaro, è unamiasperanza. Convergenza? lopenso che si arriverà a qualcosa di diverso, all'estrinsecaziondeelle differenze, e la differenziazione ali' est è l'unica speranzacontro una possibile convergenza, che è sempre un concettototalitario. Ecco cosa mi ha sempre interessato in Foucault,peresempio. I conflittiesistentima inqualchemodosoffocatintuttelesocietàmi sembra che nella suaoperasi annullinoinun'immagine apo_calitticadove bene emale convivonosullostessopiano. L'etichetta di apocalittico me l'hanno appiccicatainoccidente. Io penso all'apocalisse comealternativa. Si è talmenteabituati a quello che si ha, che si pensaall'apocalissecomecambiamento, e la paura del cambiamento si riflette nellamiaoperaa, lmeno secondo la ricezione della critica. C'è un aforismadiNietzsche dove è detto che tutti sanno cheil mondoprimaopoifinirài:lproblema è solo se farfo finire con ungrande lamentooconunagrande festa... O con un grande silenzio... Sì, ma perché accettarlo? Perché non fare almenounamessa in scena? Sarebbe necessario e forsedivententelavorarecontrola tendenza al silenzio. Ad esempio l'attore idealeperilmio Mauser sarebbe un vero condannato a morte... che venisseuccisosul palcoscenico... Come in epoca romana,ma nelperiodo delladecadenz..a. Già, decadenza ... che cos'è la decadenza?Nietzscheladefiniva insicurezza degli impulsi, e l'impulso di assistereaun'esecuzione è una cosa certa. Il teatronon deve essereconsolatoriomadevepresentarlea veritànellafinzione. Oggi c'è la tendenza a metterein scena la realtà,adesempio in televisione la realtà viene inscenata e simulata,e quindialla lunga si può benissimo pensare a una fusione tra teatroe realtà. Brooksostieneche labellezzadelteatroconsisteinquelloche accadesulla scena, nel/' invenzionedel qui e orainrapportoal pubblico.Lei come autoree registacomevededaquestedueposizioni questo accadimento? Il regista non è una professione,è un dif~ttodelteatroeunsintomo della sua decadenza. Il registaè superfluo,non fa partedella struttura, dell'elemento teatrale.Due attori stannoinpalcoscenico e uno dice all'altro: '.'Scendiun attimo inplateaeguardase 51
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