TEATRO L'APOCALISSE COME ALTE.RNATIVA INCONTRO CON HEINERMULLER a cura di Stefano De Matteis,Claudio Groff, Michael Pouf Kroker, Oliviero Ponte di Pino, Carla Rabuffetti traduzione di Claudio Groff Lei è stato presentato nel 1983 come la "novità che viene dal!' est". Vorrebbe ripercorrere le tappe fondamentali del suo approccio al teatro? Perché il teatro e non altre forme? Credo di aver risposto anche ieri alla stessa domanda (ride): il problema è di trovare una risposta diversa (ride di nuovo). Quando si serive per il teatro si scrive o si parla tramite maschere, non si deve parlare in prima persona, ci si può nascondere. Lei però ha anche detto che oggi lo scrittore non può tenersi in disparte. È vero, perché scrivere per il teatro diventa sempre più disturbante per il teatro stesso, vale a dire che nascono testi verso i quali il teatro non sa come comportarsi: le cose non quadrano più esattamente e la distruzione del dramma è simile alla distruzione della letteratura che compete allo scrittore ... come la distruzione dell'immagine della città da parte degli architetti. Però lei ha iniziato con dei drammi didattici, cioè con un momento costruttivo. Mah, queste sono invenzioni dei germanisti, sciocchezze. Cosa significavoler scrivere un dramma didattico ... anche la definizione di Brecht è quantomai inno mai posto la domanda, la trovo del tutto ipotetica perché ci sarà sempre qualcosa di enormemente legato alla presenza dei tradi tori. Ma nei sùoi testi è sempre presente la figura del "traditore". È una specie di collaborazione ... Si è tradito come scrittore di teatro, cioè ha cambiato le sue convinzioni? È un problema, nel senso che i miei scritti non mi interessano da un punto di vista teorico, non sono il teorico dei miei drammi; un altro problema è che una convinzione può essere tradita quando la si ha, e io non so se ne ho o ne ho avuta una; per il momento direi che tutto è materiale, anche il nazismo è materiale, come un viaggio in treno, è qualcosa che appartiene alla mia vita, esattamente come Montaigne era materiale per Shakespeare e non una filosofia, o come ottocento anni di letteratura scritta da cristiani che però non erano affatto scrittori cristiani, solo che il cristianesimo faceva parte della loro condizione esistenziale. Non so, non porrei la domanda in questi termini. Questa è una conseguenza della situazione_ est-ovest; mi vengono rivolte domande come se fossi un politico, cosa che non sono mai stato. felice. Nei suoi drammi didattici mi ha Nellasuaproduzionesipassaperòda interessato tutt'altro, cioè la tragedia in- testi strutturati abbastanza tradizionalsitanellastruttura.Nonèquestionedi di- mente ad altri più soggettivamente predattica, ma di un processo conoscitivo gnanti come Hamleto Medea: tradimenlegato all'orrore, si impara attraverso to anche in questo senso. l'orrore, la paura. Uomini e animali im- Si cerca sempre un motivo autobioparano tramite la paura, questo è il pun- grafico o ideologico per i cambiamenti di to. E allora anche qui c'è un impulso più scrittura, ma in realtà il fatto è che se si distruttivo che costrUttivo. Si scrive per- inizia ·qualcosa con un certo tipo di scritché si è interessati alla distruzione; l'ha In alto: Muller in un disegno di Ortmud tura continuare allo stesso modo è mordetto Nietzsche e anche Freud. Gli scrit- e, sotto, in una foto di Adelheid Beyer. talmente noioso e l'unica possibilità per tori di teatro sono gente squilibrata, vale anche per Strindberg, restare vivi, non solo nello scrivere, è fare qualcosa che non si è quindi persone poco equilibrate hanno bisogno del teatro, quelli capaci di fare. Questo forse si può definire tradimento o un suo più equilibrati possono starsene a casa e scrivere romanzi; a me aspetto, quando si rinuncia a qualcosa o si devia. Non è però il canon interessa scrivere romanzi, non ne sono neanche capace. Il so di Medea: contiene testi molto vecchi, dei primi anni Cinquanteatro è un tipo di scrittura più corporale rispetto alla narrativa. ta, e testi degli anni Settanta e Ottanta: è un'insieme di molti straMi ha colpito nelMauser la necessità della rivoluzione di avere a che fare con il tradimento. Può spiegare questo rapporto? La rivoluzione ha bisogrw di traditori? Non so se ne ha bisogno, so che ne ha sempre avuti, non mi soti: La cosa fondamentale è che in un autore ci sia uno sviluppo: tutto è già là, viene svolto, dispegato. Anzi più un dispiegamento che uno sviluppo: nell'arte non c'è progresso. Interessante è il problema che c'è dietro: perché diventi sempre più difficile scrivere drammi in forma dialogica, è qualcosa che ha a che fare con le mu49
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