Linea d'ombra - anno VII - n. 42 - ottobre 1989

MUSICA tito dove i musicisti suonano otto battute e poi le altre otto sem- .brano uscite da un'altra composizione). Voglio dire che l'intera composizione è strutturata come un brano di musica scritta. Per i sei o sette minuti di durata (in origine suonati al pianoforte) I' assol9 era all 'intemo di un dato feeling o, meglio, di svariati feelings espressi unitariamente. Non sono mica sicuro che ogni musicista che improvvisa possa fare una cosa simile. lo penso di riuscirci meglio al contrabbasso, sebbene un sacco di gente, in passato, non abbia capito la gamma che utilizzavo per suonare (oggigiorno quasi tutti i bassisti usano questa stessa gamma quando suonano - l'intera estensibne del basso) perché non stavano ascoltando davvero: pensavano solo che stessi suonando acuto per suonare note acute, invece di capire che la mia composizione cominciava in un certo modo e si sviluppava in un altro. Non ho mai lottato per essere accettato come un grande bassista; immagino che ci sarei riuscito se lo avessi considerato il mio obbiettivo. Se la gente conoscesse veramente i requisiti di un grande bassista dovrebbe entusiasmarsi: perché io conosco 30 o 40 bassisti che hanno la mia stessa tecnica (il che, incidentalmente, mi fa venire in mente un'altra cosa: accanto alle competizioni del cavolo fra negri di musica jazz non c'è rriai stata una competizione per decid.ere chi è il Re della Tromba nella musica sinfonica. O chi sia il miglior solista di violino: Jascha Heifetz, Yehudi Menuhin, Isaac Stero, Salvatore Accardo? O quale sia il Miglior Quartetto d' Archidell' Anno: BudapestoJulliard?). Ma che abbiano o no dell'inventiva è una questione diversa, perché quando studi questo strumento, ciò richiede una tecnica che il jazz non ha ancora cominciato a esprimere, sia con l'archetto sia con il pizzicato. Il bassista compiutamente maturato padroneggia le armoniche con una sensibilità - non voglio dire solo raspare con l 'archetto e cacciare suoni gracchianti, voglio dire che può suonare composizioni in armoniche. Ci sono un milione di archeggi che possono, e probabilmente lo fanno, replicare meglio uno strumento a fiato. Per esempio, il mio sogno è sempre stato quello di mettere un contrabbasso, o forse due, in una sezione di ance al posto del sax baritono. Non ne ho mai avuto la possibilità e quindi non potrei dire cosa verrebbe fuori davvero, è solo nella mia mente che posso sentirlo e sentirlo funzionare meglio di tanti sax baritoni. Aveyo uno studente di classica che era nella musica sinfo- .nica a Minneapolis. Lui di solito st~diava per corrispondenza e, per le sue lezioni, io scrivevo cose per lui e lui le registrava e me le rispediva. Questo era quando capii, musicalmente, quante cose si potevano fare usando il basso con l'archetto, utilizzando ogni possibilità di questo strumento. Torniamo al disco: la musica di questo disco è legata ai miei sforzi per spiegare come mai sono qui. E idee simili. Un'altra è: lasciate che i fanciulli ascoltino la mia musica, per amor di Dio, hanno già avuto abbastanza rumore. Ma principalmente sto dicendo: voi critici conoscete davvero Mingus? Qui c'è un brano che ho scritto nel 1939 e l'ho scritto così perché nel 1939 pensavo che probabilmente in seguito l'avrei inciso. Ma quando devi aspettare trent'anni per suonare un brano - cosa pensate che capiti a un compositore che è sincero e ama comporre e deve aspettare trent'anni per avere qualcuno che suoni una parte della sua musica? Questo succedeva quando ero pieno di energie e scrivevo sempre. La musica era la mia vita. Fossi nato in un paese diverso o fossi nato bianco sono sicuro che avrei potuto esprimere le mie idee tanto tempo fa. Forse non sarebbero state così buone, perché la gente quando nasce libera - non riesco a immaginarmelo ma ho la sensazione che sia così facile per voi, la lotta e I'iniziativa non sono così dure come per una persona che deve lot-. tare e inoltre ha in più anche qualcosa da dire. Parte delle ragioni per cui sono un compositore è che ho studiato composizione con Lloyd Reese. Lloyd Reese ha insegnato a Eric Dolphy; anche Harry Carney ha suonato con lui e Ben Webster e Buddy Collette, per citarne solo alcuni. Art Tatum lo consigliava a tutti. Quando Art scoprì che stavo studiando con Lloyd mi chiese di andare a suonare con lui. Lloyd Reese era un maestro, conosceva il jazz e i fondamenti musicali da cima a fondo. (Era stato il primo sax alto.nella band di Les Height). E poteva suonare qualsiasi cosa. Mi ricordo che una volta mi fece ascoltare un disco. (Ai miei tempi i negozi di dischi non erano intasati dai dischi dei Beatles o di rock & roll o di hillybilly. C'era poco hillybilly e pochi dischi di rhythm & blues. Ma non avevano un gran mercato. I negozi di dischi erano, in gran parte, per i bianchi. Avevano musica classica. Ricordo Richard Strauss, Debussy, Rave), Bach, Beethoven. Ricordo i miei preferiti: Debussy, Stravinsky e mi piaceva molto Richard Strauss - quello che ha scritto Morte e trasfigurazione). A ogni modo, mi ricordo che un giorno ero andato a casa di Lloyd Reese e lui mi disse: "Cos'è questo?" e mise un disco. Allora io non conoscevo il titolo ma lui disse: "Cosa pensi che stia succedendo proprio in questo particolare movimento?". E to dissi: "Non lo so, amico, ma c'è proprio un putiferiodirobaqui.E troppo per capire". I timpani suonavano e i contrabbassi suonavano e il pianoforte suonava una parte percussiva con i bassi-era difficile sentire il pianofortee i flauti suonavano un ritmo sincopato, le trombe suonavano in massa, e questo ragazzo disse:. "Bene, sta così" e prese un accordo di DO.settima-ricordo che partì sulla terza e suonò MI, SOL, SI bemolle e RE naturale e disse: "Questo è quello che fanno i clarinetti ..." e cominciò a decifrare cosa stavano facendo. Disse: "Questa è la parte del corno francese" e suonò SOL, SI bemolle, RE, FA un'ottava sotto per finire in LA naturale, che cozzava con iJSibemolledeiclarinetti nellalineaMI,SOL, Sibemolle;RE naturale e produceva un suono meraviglioso. Io dissi: "Che~e? Cos'è questo?". Così, per farla breve, sto dicendo che la gente non sa cosa un nero (è simpatico dire 'un nero') - la gente non sa cosa c'è voluto per fare un jazzista. Quando ero giovane si cresceva nella musica classica più che in qualsiasi altra. Era la sola musica con cui si veniva in contatto, a parte i çanti di chiesa. Non sono cresciuto in un nightclub. Non sono cresciuto in un ,bordello (non c'era alcuna musica lì- almeno non nei-bar). Oggi non so come educhino musicalmente i ragazzi. Ma la mia opinione su Reese è che se dici ali 'uomo medio che Lloyd Reese aveva imparato la musica di"Stravinsky da un disco, bè quello dice che sei pazzo. Ci sono milioni di musicisti, comunque; che hanno la capacità di ascoltare e riprodurre quello che hanno ascoltato. Non era chiamato orecchio: non so come lo chiamavano. Lui diceva soltanto: "Ora prendi la parte delle trombe. Ora, cosa sta facendo il corno francese?". Era mostrarti la struttura, immagino. · Come dicevo, ogni musicista di jazz dovrebbe essere un com- ~ positore. Se lo sia o no, non so dirlo. Non ascolto tutta questa gente. Se lo facessi, probabilmente non potrei suonare neanche la me-. tà di quanto ho bisogno. Quando ero giovane lessi un libro di Debussy in cui egli racconta che, appena aveva terminato una composizione, doveva dimenticarla per non rimanere influenzato se voleva fare qualcosa di nuovo e di diverso. E io ci credo. Ho lavorato con Tatum e Tatum conosceva ogni brano scritto, compresi i classici, e io penso che questo influenzasse la sua composizione, perché non era un Bud Powell. Non era melodicamente inventivo come Bud. Era brillante melodicamente e conosceva così tanta musica e tanta teoria che non poteva uscirsene fuori con qualcosa di sbagliato; esercitava la propria teoria. Ma, per quanto riguardava il concetto melodico originale, Art_secondo _menon lo sviluppava in senso lineare come facevano mvece B1~de Bu~. Voglio dire che lo sviluppava più in senso strutturale d1accordi. 45

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