MUSICA \ LA CONTINUITA' DEL FLAMENC.ONUEVO NOTIZIEANDALUSE . Consultando l'Enciclopedia dello spettacolo alla voce Flamenco (vol. V, pp.427-A29), apprendiamo che con questo termine si intende in senso lato tutto quanto rientra nell'ambito della cultura gitana, e cioè il linguaggio, la poesia, la musica, la danza, i costumi, la maniera di vivere. Ma in Andalusia il termine Flamenco non indica solo quanto prima enunciato, ma serve anche a definite una persona inaffidabile, pericolosa, uno sbandato, un emarginato. E proprio per evitare un incontro ravvicinato con il genere di personaggi a cui rinvia una tale folcloristica espressione il tour operator di Siviglia eviterà con cura di accompagnare i suoi clienti in locali per Flamenco-rockers privilegiando i classici Tableao di Flamenco del Barrio Gotico. Eppure chi volesse conoscere la nuova musica andalusa, che pulsa al ritmo di questi tardi anni Ottanta, è proprio in locali appartenenti alla prima categoria che deve recarsi. Ivi giunto potrà prendere le misure del "flamenco-nuevo", un genere musicale che ha fatto piazza pulita di un certo folclore fatto di nacchere e chitarre. Non che il flamenco classico (quello altresì chiamato "cante jondo", termine andaluso che significa canto profondo, intimo) sia scomparso. Tutt'altro: da qualche tempo i negozi specializzati fanno fatica a gestire le scorte di magazzino in modo che negli scaffali non manchino i dischi dei grandi maestri come Camaron de la lsla, Enrique Morente o di Paco de Lucia (un musicista molto noto anche nell'ambito della musica pop, che dopo aver frequentato le sale d'incisione di meizo mondo permettere il suo virtuosismo al servizio di musicisti come Chick Corea, Carlos San tana, John Mc Laughin, Al di Meola ha sentito il bisogno di tornare alle origini aprendo in Spagna una frequentatissima scuola di chitarra di flamenco), Ma oltre al ritorno allaribaltadelcante jondo nell'ambito di un ritorno alla tradizione che ha visto, nella Spagna di Gonzales, anche un grosso boom delle corride e delle,numerose feste tradizionali iberiche (feste che Francisco Franco nel 1963 aveva addirittura abolito "per il bene della patria", perché esse erano "occasione di campagne di discredito contro la Spagna"); nella seconda metà degli anni Ottanta è balzataallaribaltalarealtàdelFlamencoNuevo. Come è successo in altri campi (pittura, cinema, architettura), dopo aver esorcizzato i propri fantasmi spazzando i residui della cultura franchista i musicisti della "nuev a-ola" sono tornati a riscoprire i valori del passato. Ma lo fanno solo dopo aver installato, a monte, un filtro che permette loro di osservare e giostrare il loro materiale con l'ottica particolare del punk. Va però precisato che se è vero che dai paesi anglosassoni sono stati importati i riti e i ritmi compulsivi del rifiuto punk, l'intelligente cura di sole e passione andalusa, a cui sono stati sotClaudio Agostoni toposti, ha fatto sì che il prodotto finale possa fregiarsi a pieno titolo del marchio "Made in Mediterranean Area". E se nel punk originale prevale il nichilismo, l'inclinazione ali' autodistruzione e iprodromi dell'era dark, nella "nueva-ola" andalusa troviamo una gaia predisposizione alla parodia, un gusto per la passione allo stato puro e una sensazione di gradevole policromia. In uria illuminante dichiarazione Martirio, la regina dei flamenco-rockers (inventrice tra l'altro di un look che coniuga abilmente l'armamentario punk con i ventagli e le gramaglie della tradizione andalusa), sintetizza il percorso che illustra la genesi di questo nuovo genere_musicale: "i miei genitori mi hanno obbligata a cantare e suonare il flamenco fin da piccola. A un certo punto non lo sopportavo proprio più. Solo quando ho iniziato ad ascoltare altri generi come il rock, il soul, il funk, ho càpito quanto potenziale ancora inespresso esistesse nel flamenco". E se oltre ai generi da lei citati ci mettete una buona dose di mezcla (un cocktail sonoro a base di rumbe, milonghe e fandanghi sudamericani), capirete l'originalità della musica prodotta ed interpretata da Martirio. Interessante è anche l'analisi dei testi delle sue canzoni, scritte generalmente a quattro mani con il suo pigmalione Kiko Veneno. Mesi fa, ad una nostra domanda sui contenuti dei testi del flamenco antico, Rafael Aguilar, direttore ecoreografo del Ballet Teatro Espafiol di Madrid, rispondeva dicendo che "parlano delle condizioni sociali, ma in maniera molto distanziata. Sono canzoni di disperazione e di amore disperato perché composte da gente povera, che pen-. sava di non essere degna di amare la persona desiderata. Fondamentalmente il flamenco antico è un canto 'lastimoso"'. E spesso sono lamentosi anche i testi di Martirio, piccoli ritratti di vita quotidiana alle soglie del duemila. Un mondo popolato di donne che cercano nell'informatica il succedaneo dell'amore perduto, di vergini insidiate da uomini in cui il delirio di morbose passioni viene svegliato dal loro passaggio, di casalinghe rincoglionite dalla televisione, di separate senza alimenti e di giovani donne che muoiono di noia nella galera del focolare domestico. Il richiamo al Flamenco classico non è rintracciabile solo nella "lastimosità" dei testi, ma anche in originali riletture di poesie di Federico Garcia Lorca, un artista che appartenendo alla cosiddetta 'generazione del '25' (corrente culturale molto attenta alle espressioni musicali di origine popolare) e con natali in un sobborgo di Granada, non poteva non amare il "cante jondo". Ma siccome il flamenco è una c\lltura in continua evoluzione, nelle canzoni di Niartirio troviamo anche storie di amori omosessuali ed improbabili inni calcistici, il tutto ovviamente condito nella stessa salsa di passione,sudore e gazpacho che in campo cinematografico ha fatto la fortuna di Pedro Almodovar. Un interessante incrocio tra classico emoderno sta alla base anche di un altro nomedi punta del "flamenco-nuevo": i Ketama, un trio formato da giovani musicisti gitani discendenti da due delle più importanti dinastie flamenche iberiche: Juan e Antonio Carmona, chitarrista il primo, cant.ante e percussionista il secondo, germogliati dal ramo degli Habichuela, e Josè Soto, cantante e chitarrista, erede della famiglia Sordera.11 "cante jondo" è figliodelle contaminazioni culturali che gli antichigitani hanno avuto nel loro viaggio dall'India ali' Andalusia: nenie del Punjab e antiche melodie yiddish, canti liturgici bizantini e traccedi pratiche musicali sufiche, influssi persiani e melodie magrebine. Consci che la loro musica è figlia di questi 'enquentros' i Ketama, dopo un primo disco che portava una ventata di freschezza e una profonda volontà di rinnovamento su una manciata di ritmi strettamente imparentati con la struttura tradizionale del "cante jondo", hanno recentemente inciso un nuovo lavoro che fa del crossover musicale la propna ragione d'essere. Mutuato il titolo dell'alb~m in questione (Songhai) da un regno dell'Africa occidentale che nel medioevo invase la Spagna, i Ketama hanno coinvolto nel loro progetto il virtuoso della cora Toumani Diadate,onginario del Mali, ed il bassista britannico Danny Thompson (celebre per le sue collab~- razioni conJohnMcLaughlin, Pentangle, Elv1s Costello e David Sylvian). Il risultato è ottimo e dimostra che anche og·gi,nonostante l'età vetusta, il flamenco può essere musica in progress. Sempre grazie alla Hannibal, l'etichetta che ha pubblicato anche l'album dei Ketarna, possiamo conoscere il lavoro di un altro gruppo della "nuev a-ola" andalusa: i PataNegra, ~ ensemble di 11 elementi che ruota 11.ttomoai fratelli Raphael e Raimundo Amador. Il '.itol_o della loro incisione è estremamente esphcallvo: Blues de la Frontera, e la frontiera è quella di un sound che, come il blues nordamericano, è stato partorito da dropout, gente che vh'.e ai margini della società. Ed è grazie al prop~10 livello di sensibilità, tipico della 111arginal1tae della sofferenza in cui è stato generato il "cante jondo", che un musicista diventa un buon interprete di flamenco: tutto è legato alla sua capacità di evocare atmosfere magiche e delicate, piene di duende (letteralmente fantasma, enutà), l'equivalente del soul nero. Essendone dotati i Pata Negra riescono a miscelare insieme due generi musicali solo apparentemente lontani: il blues e il flamenco. Ed i fratelli Amador con il loro lavoro, che coniuga felicementeRobert Johnsons e Paco De Lucia, riescono a dimostrarci una volta di più che effettivamente non ci sono frontiere per la buona musica. 43
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