__________________ .... : ______________ · ____ _ LOU'REED E NEW YORK UN POETAE LASUACITTÀ Peppo Del Conte "Mi sveglio lamattina con la Tv a tutto volume/ mi pulisco i denti mentre guardo il telegiornale! tutte le spiagge chiuse l'oceano color rosso/ ma non c'è nessuno lì ad aprirlo in due/ niente verdura fresca! perché-nel cavolo c'è iposolfito! Statenlsland è sparita a mezzogiorno! dicono che anche il Mid West abbia grossi problemi! e che laNASA abbiafatto scoppiare la lunai lo strato d'ozono non ha più ozono/ e tu mi lascerai per il tipo della porta accanto/ sono stufo sono stufo di te ..." Un uomo e il suo blues: il frutto della disperazione di vivere si divora morso dopo morso sino ad arrivare al nocciolo, sempre durissi.i-no, immangiabile, pietrificato attorno alla propria tragedia individuale. Un uomo e la sua città: alienazione è cercare in un enorme mucchio di rifiuti il cartoccio bisunto e puzzolente della propria memoria. Nella metropoli d'oggi la "" Memoria è una divinità-merce custodita nel silicio dei computer; ma la memoria dell'individuo è unnon valore da gettare e chi cerca di ricordare è un anormale, un abusivo, un reietto che rovista nella spazzatura. La poesia dell 'uo- · mo metropolitano nasce forse tra i primi proto- · tipi di sradicati, di maudits, e non può sorprendere il fatto che oggi la si ritrovi tra i rockettari piuttosto che tra i lirici colti e anemici delle accademie postmoderne. Lametricadil'msickofyou (Sono stufo di te) richiama apertamente le cadenze del blues, del blues urbano, il più cupo e disperato, come dire le radici del miglior rock & roll.,Ma tutte le canzoni dell'ultimo album di Lou Reed affondano in quei climi, per ragioni di contenuto se non di metrica. Ed è già questo sigillo di autenticità. Colui che fu negli anni Sessanta lavoce dei leggendari Velvet Underground e nei primi Settanta un "rock & roll animai", profeta della rivolta decadente, oggi è un signore di mezz'età, lontano dalla miseria della droga e dal gusto perverso della provocazione. Forse è un po' imborghesito, ma non ci sta a rinunciare alfa sua memoria e alle sue capacità di critica radicale. In poche parole rifiuta le regole del gioco metropolitano: disattenzione, oblio, disprezzo, degradazione, solitudine, violenza. Il tempo per Lou non è passato invano: una rabbia lucida e spietata riesplode dopo anni di silenzio in questi canti visionari sulla sua città, che non hanno mai il sapore consolatorio delle canzoni di protesta. Lou non sarebbe proprio capace di insegnare qualcosa a qualcuno; non saprà mai trasformarsi in politico. Sarà sempre soltanto un testimone allo stato brado, involontario e furente, che grida il suo disagio aprendo squarci di atroci paesaggi umani, o forse meglio subumani ... "Straccione che stai andando dritto ali' inferno, ehi straccione che stai andando dritto 40 ali' inferno/c'è qualcuno che ha bisogno di un razzo da miliardi di dollari! c'è qualcuno che ha bisogno di un altro presidente .../c'è qualcuno che ha bisogno che ha bisogno di un ennesimo politico colto in flagrante con giù ll!,mutande e i soldi infilati nel buco del culo! c'è qualcuno che ha bisogno di un altro predicatore razzista .../ c'è qualcuno che ha bisogno di un altro shuttle difettoso .../ c'è qualcuno che ha bisogno di un altro cantante di ipocrita rock & roll? ..." (Strawman). Il gioco ripetitivo della litania si alterna a flash quasi cinematografici fino a scaricarsi nell'irnprecazigne: "Non è tempo di ignorare gli avvertimenti! non è tempo di pulire il piatto! ...non è tempo di voltarsi e berei o di fumare unafiala di crak! ...non c'è tempo ..." (There is no time). "...nessuno qui sogna di essere un professore o un avvocato o qualcos'altro! sognano tutli di smerciare sullo sporco boulevard.l Datemi i vostri affamati, gli sfiniti, i miserabili che
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