_____ ■l·iil•>;lt·I••~---- che modo ha il potere diregolareil rimbecillimento collettivo,dicontrollarlo, magari di fermarnel'irresistibile ascesa. È un doverecivile. Ora, un'azienda pubblicacapace di far entrare nellecasedegli italiani la faccia di Funari,i giochi di Yocelyn e la sintassi diBiscardi ha il dovere di pareggiareiconti offrendo anche qualcosachevagamente presuma, nel teleutente, il possesso di un cervello. Lo si può fare in molti modi. Unoè quello della musica. Prendjarnolo come un risarcimento danni:per ogni congiuntivo ciccato da Biscardi, una bella aria mozartiana. Uno a uno, ics. Il problema è, come tuttisanno, che le orchestre Rai, in televisione, ci finiscono raramente:e in orari da fachiri.Personalmentenon sono convinto che spostandoleloro apparizioni alle nove di sera cambierebbe molto: più radicalmente, bisognerebbe pensareun modo completamente diverso,e molto più accattivante, di farleapparire. fucredibile che programmisti capaci di inventarsi trasmissioni sumisura per la Goggieperfino •per Marzullo, non siano in grado di inventare un modopiù spettacolare e meno ovvio di far entrare la musica colta nel teleschermo. È proprio solo una questione di fantasia e di volontà.Latita la prima ed è del tutto assente la seconda. Così si va avanticon l' ottusaripropostain videodeiconcerti eseguiti negli auditorium.Roba che per entusiasmarsi bisogna proprio essere musicofili"esasperati o parenti degli orchestrali. A chi si mostra comprensivo nei confronti dei famosi40 miliardi di deficit, ricordo che essi sono solo in parte il risultato di oggettive leggi di mercato: sono ancheil logico risultato dell'inettitudine e dello spreco con cui vienemandato avanti il baraccone Rai.Tenere in piedi quattro orchestre sinfoniche non è un assurdoma una semplice prova di civiltà. Quandone' elimineranno due (se lo faranno,e lo faranno) saràuna schifezza,punto e basta. Resta il problema più generale: è lecito aspettarsi dal denaro pubblico che copra il disavanzodi imprese culturali costitutivamente destinate a lavorare in perdita? Anni fa (nemmeno tanti anni fa) una domanda del genere sarebbe suonata come un interrogativoretorico. Adesso, che tutti sembrano diventati piccoli manager tatcheriani, la domanda è stata, semplicemente, rimossa. Si discutemo!- todi cifre, di percentuali, di ammortamentio, neri passivi, e si evitadiripensareil problema alla radice.Anchela Sinistra (soprattuttolaSinistra)si esibisce in acrobaziedialetticheper evitare di alzareil livellodel dibattito. fucombe lospettrodelloStafo assistenziale, improvvisamentediventato sinonimodi sfascio e degenerazione. In mancanzadi modelli alternativi, si preferisce fissarsi sui conti dellaspesa.Latitano le idee ci si consolacon le ci"fre. ' Perquantopossa sembrare ingenuo,io penso al contrario che sarebbeoradi tornare a interrogarsisulla"cosa stessa", come diceva Berlinguerbuon' anima. Ha senso cheil denaro pubblico mantenga invitalagrande macchina del teatrolirico?Hanno senso i soldi che laRaispendeper far funzionare le sueorchestre?Hanno senso i miliardichelo Statobutta per prolungareilcomadella musica contemporanea?E, se vogliamo formularlainmodo anche più radicale: hasensoehe la vitalità culturale di 'un Paesesia gestita e regolata dal- !' alto,mediantel'intervento direttoeunilateraledello Stato, o piuttostosarebbeil caso di lasciarla al geometricocaso dettato dalle leggi dimercato o dal mecenatismo deiprivati? Domandedel genere implicanoche si abbia qualche idea chiaranonsolosul senso della cultura maanche,e soprattutto, sul sigrùficatodelloStato. Si può far finta di niente e collezionare via via pragmatichesoluzioni ai singoli problemi;ma il pragmatismo ha unsuolimite evidente: la somma disoluzionsiensate non dà sempre unsistemasensato. Anzi: spesso conducea un sistema in cui si fa faticaa riconoscersi. È il rischio chesicorre,in questo momento, in Italia.Cisisveglierà un giorno e ci siscopriràdi essere diventati reaganiansienzanemmeno essersene accorti. • • Mirendoconto che è un modo di esporrele cose piuttosto elementareM. asospetto che a questo puntodellecose ciò di cui si ha bisognoè proprio riacquisire la capacitàdiporsi le questioni in modoelementaref,acendo piazza pulitadeimilledistinguo con cui le si confeziona(neutralizzandole) nel dibattitopolitico. Mi piacerebbe sentirequalcuno che enuncia, in meritoq, ualche sana "idea chiara e distinta",alla Cartesio. Io non riuscireia imbastirne nemmeno una.C'è qualcuno che, su queste paginel,o saprebbe fare? ,ii COMUNE 01 MILANO W" Setto,e Cultura e Spettacolo MILANO CULTURA Teatro convenzionato Centro di Ricerca per il Teatro . STAGIONE TÈATRALE1989-'90 in collaborazione con ETI- EnteTeatrale Italiano ottobre SANTAGATA MORGANTI Po ublie' • novembre I MAGAZZINI La commedia dell'Inferno dicembre LEO DE BERARDINIS Ha da passa' 'a nuttata gennaio SANTAGATA MORGANTI Omsk Nuovi segni Opere prime di giovani registi. in collaborazione con la Scuola d'Arte Drammatica "Paolo Grassi" novembre Mauricio Paroni De Castro Letterealla fidanzata gennaio Claudia Botta Il gioco del diablo CRT-CENTRODI RICERCAPERILTEATRO·VIAULISSEDINI 7 MIIANO, TEL.B439878 .Se non sei a Milano ti manca ~ RadioPopolare Mllano e provincia FM 101. 50 0- 107_600 Pavia e provincia FM 107.600 Como e provincia FM 107.900-107.600 Var:se e provincia FM 107.900-107.600 Novara e provincia FM 107.600 Alessandria e provincia FM 107 600 Vercelli e provincia FM 107.6ÒO Asti e provincia FM 107.600 Provincia di Torino FM 107.600 Bergamo e provincia FM 107.850-l0 7_600 Piacenza e provincia FM 107.600-9 \ _500 Cremona e provincia FM 96.300-107.600 Brescia e provincia FM 96.300- l 07 600 Provincia di MantoYa FM 107.600 ili
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