LETTERE Un'associazioneper AldoCapitini Lanfranco Mencaroni, Nini Menichetti, Carlo Santi A più di vent'anni dalla morte di Aldo Capitini, gli interrogativi sulla condizione wnana e il suo futuro offrono, tra gli scenari possibili e praticabili, ipotesi di risposta ancora molto vicine al pensiero e alla pratica del filosofo perugino. Cosicché il gran lavorio di rimozione intrapreso dalla cultura dominante italiana nd confronti di questa figura isolata e imbarazzante pare destinato a sbriciolarsi e ai pochi amici viventi di Capitini si aggiungono gruppi consistenti più giovani, che l'hanno incontrato in occasioni diverse dopo la sua scomparsa e che si sono convinti dell'utilità di Capitini per la loro formazione culturale eper il loro impegno religioso, sociale e politico. Ricordiamo brevemente alcuni tra i punti che suscitano maggior interesse oggi verso la .figura di Aldo Capitini, annotando come la coerenza del suo pensiero e della sua azione non venga sempre apprezzata come tale e come vengano spesso messi a fuoco settori sufficientemente forti in virtù delle loro motivazioni e del loro contenuto profetico. Prima fra tutte la scelta della nonviolenza, che in Aldo Capitini rappresenta il passaggio obbligato tra un vecchio modo di praticare la religione e un nuovo modello di comportamento davanti alla realtà, teso a rifiutarla e a lavorare per trasformarla con la persuasione· religiosa della compresenza dei morti e dei viventi in ogni azione legata a questo progetto di trasformazione e con il superamento di ogni finalismo, di ogni aldilà, di ogni premio, di ogni punizione, di ogni dogma, di ogni gerarchia salvo quella dei valori. Posizione, quella di Capitini, più articolata e ricca di pensiero rispetto alla sacrosanta aspirazione verso una realtà nonviolenta dei moltissimi critici della nostra società, che, Iion solo è intrisa di violenza in tutte le pieghe della vita quotidiana, ma teorizza la sopraffazione e l'individualismo sia per le scelte della vita sia per la difesa di queste scelte. Conoscere il pensiero di Capitini comporta chiarezza e arricchimento per i persuasi della scelta nonviolenta e della pratica di azione nonviolenta. Aggiunta religiosa alla politica in generale, all'opposizione in particolare: altro tema mol- , to caro a Capitini, che nella scelta nonviolenta rinnovava il rifiuto costànte della organizzazione violenta della società, la difesa delle minoranze, lalottaall'ingiustiziasociale, alle istituzioni totalitarie o falsamente democratiche, alle leggi protettrici del privilegio, mentre nell'utilizzazione politica delle tecniche nonviolente individuava la garanzia essenziale per la partecipazione di tutti al controllo dal basso e all'esercizio del potere. Temi anche questi di immediata comprensione per gli insofferenti al controllo esercitato sulla grandissima maggioranza dell'umanità dalle minoranze detentrici del potere economico e politico mediante il ter - rore, la burocrazia, la manipolazione dell'informazione e delle opinioni, il monopolio del mercato. Il contributo. teorico e pratico di Capitini è a tutt'oggi di estrema attualità e sfida nel tempo le accuse rivoltegli di utopia e astrazione con la prova ormai evideqte ai nostri occhi contemporanei della necessità e urgenza di contrastare le palesi spinte verso un sistema mondiale di dominio incontrollato e incontrollabile . L'educazione aperta, che liberi il fanciullo e il giovàne dalla protezione oscura11tistae oppressiva della pedagogia dominante nelle famiglie e nelle scuole, accompagnandolo fin dai primi passi della conoscenza al rifiuto della realtà violenta e alla tensione per una realtà liberata dalla violenza, è nel Capitini pedagogo teorizzata e concretizzata in una dettagliata casistica di suggerimenti didattici e organizzativi. Il suo studio riserva cospicui stimoli ai perplessi sugli indirizzi e sui risultati dell'attuale sistema educativo. Accenniamo _brevemente al Capitini piìÌ conosciuto, quello dell'impegno per la pace, la distensione, il disarmo, la liberazione dei popoli, se non per sottolineare la sua profonda convinzione che il processo distensivo tra i due blocchi, occidentale e orientale, democratico capitalista e socialista totalitario, dovesse passare in una fase di apertura democratica nel socialismo e sociale nel capitalismo. Per quello che riguarda il blocco orientale l 'ideadi Capitini si è dimostrata profetica; per il blocco occidentale ci sembra che tutta la sinistra, nelle sue multiformi espressioni, si orienti sulla individuazione dello stretto legame esistente tra la partecipazione democratica al potere di tutti, la solidarietà fra le componenti sociali e il rifiuto delle conseguenze più aberranti della libertà di mercato. La riformareligiosa, infine, cheperCapitini mirava al cuore del problema esistenziale, sta pur essa vivendo un periodo di ricerca e dislocamento. Non dovunque con la lucidità e la ricchezza degli strumenti critici forniti dal pensiero di Capitini, ma con indubbi motivi di interesse in varie situazioni che a quel pensiero paiono, anche se inconsapevolmente, ispirarsi. IL CONTESTO Pensiamo ai contributi di molti teologi, ai contributi di molti gruppi credenti di base con la loro religiosità vissuta nel sociale e nel politico, alla riflessione sulla nonviolenza in molte chiese ecc. A questa crescita di interesse verso la figura di Capitini, al quotidiano incremento del numero di persone disponibili ad allargare e amigliorare il loro rapporto con il suo pensiero, ci sembra evidente e matura la necessità di fornire un supporto-organizzativo finora assente con la creazione di una "Associazione di amici di Aldo Capitini". A questa Associazione il compito di favorire la ristampa, la diffusione e lo studio a livello nazionale e internazionale dei testi di Capitini e di favorire il confronto tra il su9 pensiero e i grandi temi e problemi proposti dalla storia attraverso il contributo orale e scritto degli studiosi interessati. Per adesioni e informazioni: Lanfranco Mencaroni, 20960 Collevalenza (Todi); tel. 075-887141. CantidellaDiaspora Voi. 2° Raccolti, tradotti e interpretatida Liliana TrevesAlcalay pp. 100, concassetta; L. 25.000 JonaOberski Annid'infanzia La tragicaesperienza di un bambinoebreo pp. 120, L. 14.000 Editrice La Giuntina Via Ricasoli 26, Firenzt 33
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==