IL CONTESTO parbietà di pochi singoli scrittori emersi nonostante l'oscurantismo imposto dalla politica culturale sudafricana per i non bianchi. Sol T. · Plaatje negli anni Venti e Trenta, Peter Abrahams ed Es 'kia Mphahlele negli anni Quaranta e Cinquanta, e Richard Rive subito dopo, segnano i vertici di tale letteratura consapevole nonostante tutto di una propria tradizione, precedente i grandi movimenti culturali e politici degli anni Sessanta. Alle loro spalle vi erano M. Garvey e W. E. B. Du Bois e gli scrittori della "Rinascenza di Harlem", tanto che Rive ha ammesso che "indirettamente, Richard Wright e il poeta Langston Hughes possono essere considerati i progenitori della letteratura sudafricana negra fiorita a partire dalla fine ·degli anni Quaranta." In più, Riveebbel'opportunitàdimaturare e formarsi in anni fondamentali per tutta la cultura africana anglofona, quando il dopoguerra apriva la via al Panafricanismo e a fermenti sovranazionali che coincidevano con la fine dell'impero britannico e con una fioritura di ideali,, anche estetici, in tutto il continent~. Con Mphahlele, Rive fu tra i pochi sudafricani capaci di partecipare attivamente e costantemente al dibattito estetico di quegli anni, assieme ad altri Africani quali Soyinka, Achebe, Okigbo, ecc. Gli influssi di quegli anni e di quei dibattiti risultavano in uno stile consapevole e raffinato che accompagnava la protesta e la denuncia con il guizzo sardonico, la risata dissacrante e una strutturazioneoriginaleed elegantemamai troppo spericolata. Nel suo relativo "privilegio"., Rive aveva la possibilità di persisterenella denunciadell' apartheid e dei suoi abomini come pure quella di attingere a una personalità non stereotipa e non comune. Il sorriso ironico era anche il contrassegno di un sentirsi fuori luogo e fuori tempo non solo come conseguenza del colore della pelle, né bianca né completamente nera, ma anche per la propria estetica e per la propriaeccentricitànei confronti dei tabù morali e sessuali di una società troppo bigotta o troppo coinvolta in rivendicazioni politiche per lasciare posto a quelle intime e individuali. Rive ha più volte dichiarato la propria estraneità a estetiche di negritudini o tigritudini, sentendosi radicalmente urbano e dialetticamente legato alla cultura occidentale: "Personalmente, non riesco ad empatizzare 32 con altro mondo che non sia quello della sofisticazione o della mancanza di sofisticazione dell'Euro, pa occidentale. Non ho mai avuto l'opportunità di identificarmi, come fa Langston Hughes in The Weary Blues, con Il battere basso dei tam-tam, / Il battere lento dei tam-tam ... Non posso essere ciò che i propugnatori della negritudine e del culto della Personalità Africana vorrebbero che io fossi. Io sono Johannesburg, Durban e Cape Town. Io sono Langa, Chatsworth e Bonteheuwel. Io sono la discussione, l'argomentazione e il dibattito. Non so riconoscere fronde di palme e notti piene delle pulsazioni del primitivo. Io sono autobus, treni e tassì. Io sono il pregiudizio, la bigotteria e la discriminazione. Io sono il Sud Africa urbano." Inoltre, pur se il lettore cercherebbe invano nelle opere di Rive tracce di omosessualità-di per sé forse incantabile in un mondo tanto abnorme e segnato da urgenze collettive tanto crudeli-, il suo humor è anche il riflesso del- !' eccentricità sorniona di Rive, capace di battute e dettagli taglienti e veloci secondo la miglior tradizione acidula gay. Rive distinse sempre con cura la propria soggettività individuale dal proprio ruolo di testimone storico. Se i suoi personaggi (Andrew, di Emergency, in particolare) sono suoi portavoce, non sono però mai specchi soggettivi ma sempre strumenti estetici di scrittura e denuncia. Persino l 'autobiografia si apre ammonendo il lettore che l'autore non ha inteso "raccontare tutto" e che "la parte privata delsuo mondo( ...) appartiene solo a lui e forse a unb o due intimi amici". Rive ha raccontato di sé e del suo paese i fatti esterni di importanza pubblica e storica, caricandoli comunque di uno humor sornione e sottile. Passerà alla storia l'equilibrio che Rive ha incarnato fra lotta e scrittura, fra dramma e ironia, anche se molti hanno già criticato e stigmatizzato il suo impegno privilegiato e occidentaleggiante e anche se egli stesso se ne è quasi-scusato (sorridendo). A Capo Town, un anno fa, Rive stava preparando l' allestimento teatrale di Districl Six, rivolto non tanto, per una volta, a lettori bianchi quanto a spettatori locali di tutte le razze. Lo spettacolo è andato in scena, postumo, alla fine di giugno. Ovviamente è stato un trionfo: applaudire i morti è più facile che applaudire i vivi? Emmanuel Bove Armand a cura di Carlo Alberto Bonadies ''Emmanuel Bove, nessuno come lui ha il dono del dettaglio che colpisce." (Samuel Beckett) «Narrativa» Pagine 120, lire 16.000 Jean Starobinski Montesquieu Un saggio-ritratto per una lettura che è ascolto e critica. «Saggistica» Pagine 120, lire 20.000 Ernst Tugendhat Introduzione alla filosofia analitica a cura di Carlo Penco Una prospettiva per ripensare i problemi fondamentali della filosofia. «Filosofia» Pagine XVI-108, lire 20.000 Nagib Mahfuz MIRAMAR L'eleganza decadente della pensione Miramar ospita i personaggi emblematici dell'Egitto degli anni '50, magistralmente descritti dal vincitore dell'ultimo Nobel per la Letteratura. Mia Cauto VOCIALL'IMBRUNIRE Tradotto per la prima volta in Italia lo scrittore mozambicano che riesce a combinare in modo affascinante e originale le sue qualità di narratore e di poeta. EDIZIONI LAVORO
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