Linea d'ombra - anno VII - n. 42 - ottobre 1989

da IL LIBRO DELLA VIA E DELLA VIRTU' a cura di Pier Cesare Bori Questainterpretazionedel Tao Te Ching (ventunocapitolisu ottantuno)nasce da/l'amoreper questo testo, da unpo' di consuetudinecon esso e dal desideriodi provare a dire conparole miequello che vi è contenuto,in vista soprattuttodi unapratica di letturadei classici in gruppidi amici e di giovani.Tolstojfecemolteparafrasi di testimoralio religiosi,e anchequestomodelloha influito su di me. di Fenn, la trascrizionedi A. Castellani(Sansoni,1927), la cui versionemipiace molto,e spessomi rifaccioad essa. È bellaanche quelladi F. Tomassini,che ha tradotto i commential Tao Te Ching di WangPi e diHo-Shang Kung (UTET,1977).Ho accettatomolte soluzioni di Duyvendak (che tuttaviasicuramente disapproverebbe impresecome la mia!). So benissimoche sulprolungamentodellalineacheparte dal- /' arcaicanaturalezzadel Tao Te Ching si può collocare(e si è collocato)ancheilpiù brutaledespotismo(cfr. cap.3),e tuttavia non credo che sia questo il suo spirito, e propenderei anzi per un'interpretazionein senso esattamente opposto. Questamia interpretazionenasce sicuramenteancheda molta ignoranza,da un non-sapereche ha tuttavialasua utilità.per esprimersiappunto come il Tao Te Ching. La traduzione è una provache riescese rifletteancora lostupore e lafelicità del potersiritrovarenel testo,nonostanteledistanze:ciòche spesso,e unpocoparadossalmente, diviene più difficilea chi si è molto inoltrato in quelle distanze. Ho usato soprattutto il testopubblicato da J J L. Duyvendak (1954,tr. it.Adelphi,1973, in appendice),il pratico vocabolario In ogni caso,nel Tao Te Ching l'antimilitarismoe il rifiutodellaviolenzacomemetododigovernosonoevidenti.Persottolineare questoaspetto,e nell' emozionedegli avvenimentideiprimi di giugnoin Cina, ai primi venti capitoli ho voluto aggiungereil trentunesimo, Evitare la guerra. 1• Esporre la via La via che si può indicare non è l'eterna Via il nome che si può nominare non è l'eterno nome senza il nome è l'inizio del cielo e della terra con il nome è la madre di ogni cosa col "senza", eterno ne vedrai l'arcano, nel "con", eterno ne vedrai il confine ora questi due - stessa origine, diverso nome - insieme si chiamano mistero mistero supremo porta di ogni arcano. 2. Nutrire il corpo Sotto il cielo tutti riconoscono il bello e perciò anche il non-bello tutti sanno il bene e perciò anche il non bene infatti a vicenda essere e non essere si generano difficile e facile si completano lungo e corto si formano alto e basso si alternano tono e nota si accordano prima e dopo si susseguono 108 per questo il sapiente permane nel non agire insegna senza parlare al divenire delle cose non si oppone del loro vivere non si appropria del loro agire non si avvantaggia nell'opera compiuta non permane non permane e per questo non è escluso. 3. Tenere in pace il popolo Non esaltare quanti han talento fa sì che gl 'uni non si mettan contro gli altri non dar valore a cosa preziosa fa sì che non venga voglia di rubare non ostentare cosa desiderabile fa sì che non irisorga turbamento per questo il sapiente governando gli uomini ne svuota la mente ne riempie il ventre ne indebolisce il volere ne rafforza le ossa fa sì che il popolo non abbia sapere non abbia desiderio fa sì che colui che sa si astenga dall'agire agire il non agire nulla che non si governi. 4. Senza origine La Via è vuota usandola non si riempie è un abisso l'antenata del tutto smussa la punta scioglie il groviglio modera il fulgore s'adegua alla polvere com'è profonda sempre permanente non so chi l'ha generata l'immagine di ciò che fu prima dell'Imperatore. 5. L'uso del vuoto Cielo e terra non sono umani trattano le cose tutte come cani di paglia il sapiente non è umano tratta il popolo come cani di paglia lo spazio tra cielo e terra è proprio cqme un mantice si svuota ed è inesausto più si muove e più ne esce molte parole si esauriscono presto è meglio tenersi nel mezzo.

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