ALTONA Jeno Rejto a cura di Bruno Ventavoli lena Rejto, alias P. Howard, alias Gibson Lavery, chi era costui? Scrisse decine :fi romanzi d' avventure nell'Ungheria degli anni Trenta. Si conquistò migliaia di lettori nel corso degli anni e delle generazioni, fino al giorno d'oggi. Tutti conoscono la sua scrittura veloce, brillante, ma pochi sanno chi egli fu. Trincerato per beffa dietro un gioco di pseudonimi.forse potrebbe essere contento, lo scrittore Rejto, di essere letto e riletto, ma non conosciuto come uomo. Nei sobri volumi delle storie ufficiali della letteratura magiara non c'è traccia di lui. Solo il "Magyar froda/mi Lexicon" (Il dizionario della letteratura ungherese) lo cita. Negli anni Trenta fece la fortuna di alcune case editrici di romanzi economici settimanali, la Nova, la Literaria. Dopo il' 45 non venne più ristampato, perché considerato scrittore d'appendice, ma continuava a essere letto al mercato nero. La sua riabilitazione alle stampe avvenne in un anno cruciale per la magiarità, pur non c' entrando per niente con il momento cruciale della storia del 'est europeo. Nel' 56,finalmente, la casa editrice Magveto ripropose un suo romanzo parodia sulla Legione Straniera, La legione invisibile. Da allora, ogni anno si ripubblica qualcosa di suo, che raggiunge immediatamente la terza o quarta edizione. E rimane introvabile nei fornitissimi rivenditori di libri usati di Budapest che trasudano invece da ogni scaffale volumi rilegati di Lukacs e Lenin. Rejto nacque nel 1905 a Budapest da una famiglia medioborghese di origine ebraica (che aveva magiarizzato il suo cognome da Reich in Rejto, secondo una consuetudine abbastanza diffusa in una nazione ali' avanguardia nella questione dell'assimilazione ebraica) che peggiorò successivamente la sua condizione sociale. Non studiò con regolarità, e frequentò una scuola di teatro. A Berlino lavorò insieme a grandi registi come Reinhardt e Piscator. Girò per l' Europa,facendo ogni sorta di mestieri. Lavorò in ippodromi in Scandinavia. A Parigi si mise a vendere saponette. Entrò in un circo a Lione. Fece il marinaio a Marsiglia.Si arruolò nella Legione Straniera ma si fece riformare ingerendo del sapone e corrompendo un ufficiale medico. Finì in galera a Klagenfurt. A Trieste si associò con un gruppo di sionisti. Quando era a Vienna, lo spacciarono per morto, e Frigyes Karinthy, un famoso giornalista e scrittore, scrisse un appassionato necrologio sul "Pesti Naplo" in suo onore. Rejto fece del pugilato e divenne amico di J eno Rozsa, il primo professionista ungherese. Volle diventare attore, e recitò in qualche operetta. E proprio dall'operetta iniziò la sua brillante carriera di scrittore, confezionando libretti insieme ali' amico musicista Ede Butto/a (una loro operetta, Chi osa vince, arrivò alla centocinquantesima replica). A un certo punto della sua vita, per puro caso, Rejto incontrò un tal Muller, rampollo di una famosa dinastia di editori, nacque P. Howard e iniziò apubblicare romanzi a getto continuo. Rejto viveva e scriveva in uno dei caffè più famosi della Budapest anni Trenta, il"] apan" ,frequentato anche dalozsef Attila, Dezso Kosztolanyi, Frigyes Karinthy.Arrivò a guadagnare somme considerevoli, anche 2 .000 pengo al mese, che riusciva però a dissipare conquell' arte raffinata delloscialoche solo negli arlisti raggiunge punte di perfezione assoluta. Pressato da impegni di scrittura da onorare in tempi sempre più brevi, iniziò ad avere problemi di salute, e finì con una certa regolarità in sanatorio. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale e il consolidarsi del fascismo.fu vittima delle leggi razziali antisemite. Dopo il violento attacco di un giornale, che smascherava il popolare P. Howard, come un traditore dal naso adunco, venne deportato in un campo di concentramento in Ucraina e morì nel '43, Pare alevdokovo, ma non è certo, perc'!é sembra che Rejto scambiò il suo nome con un compagno di prigionia in un attimo di ironia estrema, e in questo caso il luogo e la data di morte non sarebbero identificabili. Rejto scrisse moltissimo. Scrisse per il teatro, per il cinema,per il cabaret, per case editrici specializzate in romanu economicid'avventura. Intrecci avvincenti, poche parole, scena.r_1esouci, eranogli elementi di quella che lui stesso definiva la geometria euclideade_/romanzo.Un romanzo d'avventura deve avere colpi di scenafrequenti, e unire i due "punti" del 'inizio e della fine nel!' unica maniera velocee consentita dalla geometria: in modo lineare e semplice._l suoi eroi nutritidi autobiografismo, girano per il mondo schiaffe~giat'. e ba~tatid_a!lafortuna. Sono nobili decaduti, magnati del petrolio, gw_vamered111ereribelli, commessi viaggiatori nel selvaggi~ west, ~~-legwn~n, pugi_li,avventurieri disposti afarsifare afette da indigeni indolenti, a lasciarsiconsumare dalle piogge eterne dei tropici, per cavare mancwte d'oro e barili di petrolio da offrire al mondo occidentale affamatodimaterieprime. Viaggiatore appassionato, esploratore barbon~di_lutti i bassifondi d'Europa.fu uno scrittore che trovò ilmodo di diverttrSiraccontandoavventure impossibili epraticando con sapiente diSt accolepraJichecosiddette "basse" della letteralura. Fu uno di quei romanzieriincui la vita diventa letteratura e la letteratura diventa vita. Con tutteleinJossicazioni e sfasature del caso. Negli ultimi a~ni d~lla sua c~rriera si trasformò infalti in scrittore pennivendolo, ~1t11_m_a ~ 1 c~ntralli capestro,obbligato a scrivere un romanzo ogni quindici gwrm,finendo avvelenato dalla letteratura, al punto da esser.e rinchiuso in s~natorio._ Rejto operò nell'ambito di una letteratura d app_endicedove unpeso enorme era dato dalla committenza. Dm contratti Siglati,risulta che lafantasia e la creazione erano rigidamente (mbrigliatedalleregoledella serializzazione imposte dagli editori: Egli conoscevabenissimole regole del gioco, non solo al punto di ~iuscire _adinnescareprocessi di scrittura semiautomatica, ma anche di essere in gradodimodificarleal suo interno con ironia. Trattò gli orizzonti obbligati dei librettieconomici da 10 filler con la distanza dei grandi del!' umorismomagiaro,muovendosi sulla stessa stradapercorsadal okai, Sip_ulusz, H eltai,Karinihy. Smascherò gli universi delle colonie s~oprendo il v~ltorapac_edel capitalismo occidentale. Intuì che la spartmone delle giungledei continenti extraeuropei sono solo il prologo tattico_ad unag_uerramondiale. Consumò la sua vita nei bar della capitale la.setandosintossicare dalla letteratura, aderendo a quella schiera difr~gili attricette,di avventurieri baffuti, di amori danubiani, con i~ cosc'.enza_ironico-nostalgica di essere ali' ultimo atto di una breve vll~feltce, di essereanch' egli un eroe dei miraggi. Rejto insomma pa::ecipo allafabbricadei sogni dellamagiarità degli anni Trenta, b~ttaglio cong'. 1eduonricordandodi non essere solo il padre di Texas Bil'.y O del capiianoJ:_iszkosFred ma anche un conoscitore di Planck e dei presocratici, odioSchopenhauer ma amò la boxe, sognò scenari esotici n~ll' UngheriaumiliatadalTrianon e smarrita nell'Europa dei nazionalismifasciS t i,ruppecontrattima continuò a scrivere fino allafollia, s:risse avvenJureobbligalema lecorrose con la triste efolle ironia rabbinica eSt euroP_eacheconoscela cattiveria del mondo e sa nutrirsi de/I' astraltezza vllaledellaTorah. Altona,finora inedito in Italia, apparv~ poS t umoinunaraccolta intitolata Il diritto dell'ultima parola. Appartiene per certiversiaduncotè inusuale diRejto, ad un versante più "serio" emenoawemuroso,ma è comunque indicativo per la scrittura veloce e per la~apidadescrizione di un sottobosco metropolitano adatto a far scaJunrelepiù insolite avventure. Altona, istantanea autobiografia di unapuntatadiRejto nella lega anseatica, potrebbe essere il capitofo imzwle di unodei tanti romanzi legionari e mascalzoni che il pubblico magiaro è abituatoa leggere. 105
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