Linea d'ombra - anno VII - n. 41 - settembre 1989

SAGGI/MANDALARI sull'altra, cioèdell'elemento maschilesiiquello femminile,Nessuna meravigliache una tale tesi sia diventata la bandiera di un movimentorevanscista (dimostratosicome tale a volte, oltreche stupidamentesettario, anchebanalç e meschino).Ed è un peccato, perché sia le Premesse come Cassandra stessamirano più in alto: intendono,cioè, infrarigerefrontiere e tabù, ricreare fiducia ed equanimedistribuzionedi comportamenti,ristabilireun equilibriodi valori turbato, controcui si accanisconovietie sedimentati modelliculturali che solo inparte possono ricondursiallapiù tardadicotomia di stampofilosofico-teologicospiritòe natura. In altri termini,intendonoconcorreread eliminare,nongià a fomen- <tarecausedi violenza, sostituendoneuna ad un'altra. ChristaWolf, con questoduplicelavorodamoltifraintesooppure opportunisticamentenoncapito, ha raccoltoudienzae lettura in tuttaEuropa e ancheoltreoceano o, dove per uncerto periodo si è recata a tenere conferenzee presenziare dibattiti, evitandd accuratamenteatteggiamenti di protagonismo ed esibizionismo, secondo il costume non-trionfalisticodei paesidell'est ma, invece,presentando il suolibro-tesicome un tassello,unodei più controversiedavversati,dellalottacontro la sopraffazionedelpiù forte sul più debole, della 'colonizzazione' di chi, per millenario condizionamento,nòn ha ( o nonritrova) più le armipsicologiche per difendersi, avendo smarrito ogni consapevolezzadella propria sottomissione.Rientra quindi, e al primo posto, nell'immane lotta per la liberazione dell'essere umano dalla violenza più sottile e misconosciuta:quella psicologico-sociale.La preistorico-mitica vicenda di Achei e Troiani, con al centro Cassandra, · emblemapiù chepersonaggio,intendespiegaree scuotereallabase la millenariapiattaforma su cui poggiano istituzioni,costumi e pesanti derivazioni culturali, ma anche pulsioni istintualremote che l'inconscio sociale collettivocustodisce e stentaad annullare in se stesso. Omero ed Eschilo in tale ottica rappresentano, nelle Premesse, la fontedi una riccamessedi osservazionida parteqellaWolf;ed è perciòche lequattro lezionipreliminaririescono a tratti più interessanti e feconde di riflessionedel libro Cassandra, il qualepresupponeconoscenzeculturaliapprofonditein una deterinim1tadirezione; sicché le Premesse sono ineliminabili per poter penetrare 1 significati di tutto quanto il lavoro. Cassandra è un libro fortementepolemico, e accanto ad una precisa e circòstanziata ricerca mitico-storicache ne nobilita la· strutturaformale, ha tuttaviale forzaturee le provocazionidei lavori di tal fatta.Vi si celebraun 'momento' di alta consapevolezza e di soggettivismo di un essere umano di sesso femminile;vi si insegue il manifestarsi per gradi della 'coscienza' (attraverso l'acuta sensibilitàdel futuro)di unapersona immersainungià ini- . ziato, e avanzato,processo di imbarbarimento controcui non vale lottare singolarmentee eh' è soltanto possibile evitare di condividereanteponendovi la morte (il rifiuto della donnapresaga a seguirel'uomo amato, Enea, avviatoa fondare istituzionidi quel genere, in quèl mondo). Ed è questo, forse, il significatodi maggior valore, il più audacementedrammatico e lucidonel collegamento analogièo dei momenti storici, passato e futuro, che la scrittriceha inteso trasmettere.No alla violenza e alla sopraffazione (leggi: dell'alta tecnologiae del potere) codificatae istituzionalizzata,per il tempoa venire:il futuro vistoattraverso la memoria. Un lavoro, in tal senso, di ampia valenza etico-civile, da 78 non sottovalutarelasciandoche il giudizio si disperdaattfrato su terreni(puramenteesteticio addiri~ura settari)chene diluiscano o inquinino la forza e il respiro. (E appena il caso di ricordare quantotale ricerca rimandi- sia pure escludendola componente religiosa- alle note pagine,altrimenti poetichemanon meno acute, degli anni Trenta di SimoneWeil, sull'Iliade "poema della forza"). Le forzature imputabilialle Premesse sono in massimaparte contenutenella quaria 'lezione', ove laWolf riprende-dopo un decennio- a concentrare l'attenzione su IngeborgBachmann, assuntanelle sue ultimeprosea modellodi lotta socialee addirit- · tura di veggenza, con l'ipotesi che abbia di propositorinunziato a risultatiestetici per non uccidere (ertoten) con l' "arte" (intesa comeartificio) l'esperienza vissuta, e con la sopraffazionemagica degli "uomini bianchi" (colonizzatori) nel finale del Caso Franza; mentreinvece-a parte le suepersonalidichiarazionisi è vistocome le indubbieaspirazioni di un 'mutamento' eticoesteticodella Bachmannsiano state, nell'ultimo periodo, travolte involvendosi in tentativi incompiuti e accantonatie che l 'ulti: ma opera, Ma/ina, verta su un problema di identità e di comunicabilitànel"fenomenoamore": lapolemicasocialenonla interessava affatto. Sicché, più giustamente, ella finiscecol rientrare al terminedella sua vita nella plurisecolare schiera delle donne di forte intelletto 'sopraffatte' dalla personale esperienzaerotica ed esistenziale. · Non è facile, per noi occidentali avvezzi ormai al fenomeno letterario coi:nebarocchismo, gioco, thriller, erudizione (corre anzi voce che questi ultimi siano esteticamenterivolti ll rappresentare il 'vuoto' del nostrotempo ...), e infinelacorsaalbest-seller - non è affatto facile accettare Christa Wolf, nel suo quasi esclusivoaffidarsi alla scritturaper semprepiùdecisoinoltronellapolemicacivile contingente,senzaabbandonare(anziaffinando) quel,suo semplicissimo, quotidiano (ma sorvegliatissimo) mododi 'raccontare' che partecipa di una penetrante riflessione e insieme della grigia prassi domestica di ogni giemo. Nel frattempo,ha raccolto anche discorsi, saggi, interviste,personali ricercheindue volumi (DieDimensiondesAutors, 1986), in cui affioranoin gran numero spunti e interrogatividi carattere letterario, scientificoe critico (autori e personaggi dell'Ottocento germanico, soprattutto)che offrirebbero ricca messe analogica per la storiadel nostro tempo, sul modello di Nessun luogo.Da nessunaparte; ma la scrittricedichiara che, per il momento, letteratura ed estetica non la interessano,esseJ}dotra quelle "istituzioni"che sonoda riformare.Invece, è uscito Guasto(Stoifall,1987; tr.it. ed.e/o, 1987): il sottotitolo recita "notizie di una giornata", manon si trattadi un freddoo lacrimosodocumentodiaristico.La giornata è quelladiCemobyle anche, inun lontano ospedale,del1 'operazionealcervellodel fratello:due "guasti"allusivi,tremendi tutti e due;Nella casa di campagna,mentreaccudiscealle faccende, ascolta la radio, telefona all.'ospedale,la scrittrice spazia colpensiero, intrecciapassatopresente e futuro,con speranzama anche lucida antiveggenza, tutto e tutti coinvolgendoin una pena pacata, in una intesa solidarietà, senza disperazione, senza smanieapocalittiche.Una voce di vita, una di quellevoci rarissime e coraggiose che ci ticordano, al di là del fastidiosobrusìo di troppeparole vuote, che la forma più bassa e raffinatamentesubdola di violenza resta ovunque quella del 'silenzio'.

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