RICORDI SU SALVEMINI Niccolò Tucci ,,. Niccolò Tucci-1' autore di due libri mollo belli come Gli atlantici e Il segreto, ristampati non mollo tempo fa da Serra &: Riva- vive da gli anni Trenta in America, ma non sono infrequenti i suoi viaggi in Italia. Nel corso di uno di questi, ci ha aulorizzati a ripubblicare l'articolo che scrisse in morte di Sa/vernini per "L'illustrazione italiana" nel 1957, e con l'occasione ci ha dato anche un testo inedito che rievoca il suo primo, difficile incontro con Sa/vernini in casa di Ruth Draper, la grande attrice teatrale americana vedova di Lauro De Bosis, il giovane emigrato antifascista che morì in un incidente aereo sui mari di Sardegna dopo esser riuscito a lanciare volantini antifascisti su Roma nel 1931. In morte ComeSalveminidiceva spesso,la bontà non è rara nel mondo. Uomini veramentebuoni e giusti e generosi se ne trovano ovunque,fra quelli che non sannoleggeree scrivere.I guai incomincianocol sillabario,e si fannopeggiori con la licenza.liceale,perdiventaremoltograviconla liberadocenza,il successoforense, artisticoe scientifico. "Lì stanno i criminali"(mi pare di sentirlo)."I bassifondi sono sempre nei luoghipiù eccelsi. Chi, imparandoa scrivere,non imparaa rubareo a vendersi al miglior offerente,ha già fatto moltissimoe merita la nostrastima." In una letterache ancoraconservoritornavasu questopunto per luiimportantissimo."L'innocenza,miocaro,èla primaadandarsenedavanti al sillabario.Quello è il setacciodove l'intelligenza e l'onestà prendono vie diverse. Ecco perché l'insegnamentoè la più grave responsabilitàche l'UOfl\Opossaprendersi. Uno sucentomilatroveraiche non si lasci corrompere."E quante voltemi spiegavache l'uomo incorruttibile,senonrimanetuttoanalfabeta,passa tuttoattraversoil setaccio:oroe terra.Eaquesta specieumanaappartenevalui:gente di cui nonè f+tciledire se sianocivilio rozzi, bestieferociscatenatecontrol'umanità o pazienti educatori,ma quando poi si incontrano,basta un istante della loropresenzaper farci capireche portanocon lorounamemoriaquasivisibiledieternità,Tuttoquellochediconoha"il profumodellaverità", ed anchequandosoffronoappaionocontenti, o almenorassegnati.Sono"esseri amabili".E infatti,sonoamati. Nonconosconessunoche, avvicinandoquesto"uomo terribile"; non abbia subito riconosciutoin lui un vero amico. Certoche i personaggidel tipodi Salvemininonsonocomodi ad aversiper casa o anche in giro per il mondo.Intanto,come i Socratie.i santi, stannoal di fuori della truffa, e già per questo sono pericolosi.Non capisconomai le regole segretedella con- · giura quotidiana. Quando confessano un errore loro, scoprono quelloaltrui,mettonoa nudocoseche tutti sannoe tuttifannoma di cui nessunoparla, per non sembrareingenuo,affrontanoil ridicolo,si lascianoinsultarecon la più grande indifferenza,spesso si insultanoda sé, e dopo tuttoquestospettacolodi autodistru- ~ione,non soltanto non sono ridicoli e non perdonoil prestigio, ma ne esconofuori più rispettatie più credibilidi prima.Questo naturalmentefarabbiaagliuominiimportanti,di toga,di accademia o di tonaca,che "hannoun nome da difendere"e che quindi non possonoammetteredi aver sbagliato. "Ma intantoquesta," ripetevaSalveminicon la suavoce stridulae l'accentopugliese, "è laprovadel fuoco.Chiha~emprera68 • gioneè un truffatore.Chi non commette errori non sta facendo niente,e non ci vengaa raccontareche lavora.L'uomo ha diritto ai propri errori, ma ha il dovereal tempo stessodi confessarli in pubblico, se questi errori possono avere conseguenzeper il pubblico.Se si tratta di errori suoi privati che non ledonogli altri, se li discutapure in sedereligiosacol Padreternoo con la sua coscienza,ma gli erroripolitici non possonoesserené vietati né taciuti." Cosìmetteva fine una voltaper tutte all'argomentodi quella falsa"dignitàpatria"per cui "i panni sudici si lavanoin casa". E comeci soffrivaa vederegli italiani ridotti a non lavarsi,a ridere in segretodel malodorepubblico che portavanoaddosso, e a considerarequesta commediacome una provadi forzad'animo, quasiunaformadiespiazioneperpeccatid'orgoglio."Quantosonocretini,"diceva, "e quantosono canagliei vecchi,che li incoraggianoo non dicono•in pubblico quel che ne pensano. La vigliaccherianei vecchi è peggiodell'oscenità. lo non capiscocome fanno.Genteche si apprestaa morire tiene tanto alla carcassadacommetterequalunqueviltàpur di nonperderla? Comefanno amentiredallacattedra,o incasaproprià,parlandocondeigiòvani?" Per lui il fatto soloyhe'igiovani hannobisognodi credere, lo investiva.diuna immensaresponsabilità,pari a nessuna cosa al mondo.Ederanaturalein luiquestomododi sentire,infattisi stupiva che non fosserotutti come lui. Di un grande storiografodiventatofascista,diceva: "lo non so cosa darei per poter credere che non sia vero. Un uomodi un ingegnomeraviglioso.Aveva scrittounlibro che io ancoraoggi rileggospesso,tanto è pienodi intuizionistraordinarie.Ma cosa vuoi: ho letto anchegli altri libri, quelliche ha scrittoadessoe che vengonousatinelleuniversità iµùianecome testi autorevoli.E ti assicurochemi fa proprio maledi leggerequellaignobileprosa e quelle ignobilibugie.Si è rovinatocon le sue mani e, quel che è peggio, rovina i giovani i qualiavendo letto quel suoprimo libro, hanno tutte le ragioni al mondoper ammirarloe prestarglifiducia.Si può esserepiù cri a minali?" Caro,caro Salvemini.Ma è inutile che io raccontiquestecose,perchéoramai verrannofuori tutte, una dopo l'altra. Essendo tardi, è naturale che la gente si accorga di aver in casa un essere rarissimo:unMaestro.Andrannoa consultarlosullasua tombae, lamentandola sua morte,immatura(ottantaquattroanni), gli farannodirecose che nonha dettomai, lo metterannoa nominarlicei, stradee piazze, gli fÌmrnnouna statuadi bronzoe lo affiderannoaipiccionidella loroprovincia.Ma lui se lo aspettava,e infatti questesono parole sue, che dioevaagli amici per divertirli. Ah,no..Bastacol Salveminibuffo, aristofanico(simileanche in questoa Socrate.I grandisonominieredi commedia).Fra noi amicipossiamorideredi lui,e lofaretnosempre:di Salvemininon si parlacheallegramenteo conviolenza, per combatteregli altri: mai con la barba funeraria, mai battendosi il petto, mai con "la perfezioneche non è di questaterra". Abbiamoavutoquesta festanel mondo,e sarà semprefesta separliamodi lui. Magli altri adesso,prima che dicano:"Quantoera caro, commovente,ingenuoe arguto"convienefarlipiangereun poco,o vergognaremol-
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