Linea d'ombra - anno VII - n. 41 - settembre 1989

.. miglioredei casi, un residuodi umanità.Si mette in giocoe non reggealcun confrontoconungulagmade inHollywood.Vengono diffuseparoleminacciose,parolecome: alimentazioneatomica, portaerei,montagnadi burro,maredi latte, limitedi velocità, banca-dati,cablaggio,percitarnesoloalcunedaquestovocabolario tecnocraticoattraversoil quale la linguadovrebbevenirsventrata fino ai rudimentidel "dai" e "prendi".E tuttavia:che si abbiano luce, tempoe carta e del coraggioresiduoper ripensareda capo a tutto quelloche è già statodetto innumerevolivoltee, se si ha ancoradell'orgoglio, per lasciareche la maggior partedi queste cose non venga scritta, finiscanell'oblio, è, io credo, ciò che contraddistingueil poeta e che rende onore a lui, che non lesina la collera,ma cheprogettacupiparadisinegli uomini,nellacittà. Quandopensoallamorte,mi tengostrettoallepoesie.Perme è la cosapiùdifficilee più bellasognarenellalinguachemi è proprianell'ombradi questagrandemorte.Quantopiùci consideriamo immortali,tanto più diventiamocrudeli.La naturaci consumalentamente,e conlei la lingua.Rimarrannole urla,e nonquelle dellapassione. Ogniepocaha avuto i suoipoeti, solitariprofetidi sventurae mattifedeli,fanaticidelcieloederoiincipriatichesputavanosangue, grandibevitorie l'artigiano che forgiavaversi audaci.Poesie al frontee poesieper le soirées,le elegiedei velenie lacorruttrice rivoluzionedell'ombelico. La lirica è la linguache non si ascoltada nessunaparte, la linguache esiste solo scrittae che sarebbetuttaviala linguapiù importantedell'uomo, quellapiùpersonale,privata,menoconformista.Manon sognanonemmenoin questalingua.Inunabuonapoesiae' è semprealmenounfioreazzurrochesbocciae il proletariatovincesempre,inunabuonapoesia ogni donna è sempre una amantesenza confrontie ogni fanciullo è eroicamentesbronzoper le sue-pened'amore, inunabuonapoesiaci sirivestedi unacorazzad'alloro e sigiostraperlestrade, si interrompelo scorreredel tempo. Ma avanti! Si può! Di quelloche chiamiamosemplicemente il nostro mondoe la nostra vitapresto non ci apparterràpiù che il nome.Ma avanti! Si può!Unapoesia, strame~r gli analfabeti, un gestodi cultura, inutile, che indica la direzione. Il poetasi è lasciatoappiopparediscorsicelebrativi,sempree ovunque è stato degno di un benevolosorriso.Ha acc~ttatopremi e, lungidallostatodi innocenza,ha lamentatol'oscurarsi della storia. Maavanti!Si può! Sonocosì tantia credereai lorosentimenti e a servirsidi una linguapresain prestitoche le loro frasi danno l'impressionedi essere di secondamano, usatee logore.Chi vuoleancorascriverepoesieogginonpuò interrogarele suesperanzecondeisecondifini,devemostrarelapaura,ognigiornouna nuova,anchese è la pauradellanottesuccessiva.Lapelle, il confine.pove nascelapoesiad'addio?Nel gomito?Nellanucafredda? E un processosenza nessunsenso. Si è stati giovaflie ci si è difesi dallavecchiaia,si è stati vecchie si sono.rimpiantele piccole vittorie. Scrivete,morti che avanzate! Restate innamoratidella vita! Solocosì si conservanella testa la piccola luce rossa checanta e simuovenelmaredellestelle.Lasciatedietrodi voiun'ultimafrase desiderabile: Non ce la facciopiù / avanti si può! Vienna,marzo 1985 POESIA/FELS • Abbandonare il terreno dei faffi abbandonare l'in1enuità dagli occhi azzurri Di miavolontànonscrivopiùpoesie. Che frasesconsolante, eh~ frase affascinante!Ci sono frasi più importantinella vita. Questaperesempio:lamoglievaa lavoraree ilmaritoresta a ca- . sa ammalato. Quançlooggi scrivouna poesiami sentomoltovecchio,vecchioe logoratodall'uso, il ventosoffianella mia testacon nuvole di polverefredda e il cuoremi si è come sciolto,un ammasso di sangueneronelpetto,cheincasodi necessitàsipuòancorabattersi,sela faccia è appesatroppoinalto.Quellocherestadopotutte le storie è una specie di stuporeper la forza e la speranzache si sonodissipatecon tanta indifferenza.Che io vivessio scrivessi, il mondoera sempre alla rovescia, il passato sbagliato,tutto troppopocoselvaggioe ciononostantetroppobrutale,e in fondo ho imparatoqualcosasoloper il fattoche la testa,chepensaali' amore, ha delle somiglianzecon un ridicolo sognoda cinema. Quarant'anni sono stati un tempo sufficienteper dare un nomeallanostalgia,all'amore, allapassionee allasperanza,perdarlo al cuore,per spiegarealla vitadi ogni giornola guerra,per sognare,anche,loammetto,cheungiornopoi tuttocambiasse.Questi sognioggi sono inpensione,sonotappezzatidi storie.Diventatovecchio,cacciatofinoallosfinimentoattraversoleepocheun temposareistatoorgogliosodi frasi del genere.Oggimi sembradi compilarecertificatidimalattiaper la curadellamiaanima. Nonvoglioprenderein girolemiepoesie: ladisposizionedi fondo è pulita,l'utopia unpo' storpia,leggermenteavariata,in situazionidi emergenzasemprericonoscibile.Eppure: fingereche la pelledell'innamoratapiù lontanapensabilenon avesserughené • odorenon si può più fare, è finito, e così dev'essere Se il capitalismo è l'anticamera del paradiso, vorrei allora metterloa ferroe fuococonl'incendiodelpensieropoetico,lovolesse iddio!Ah, si può davverodire questa frase?Una lagnanza perchi?Ilbuondio lavoraallacontinuazionedellaBibbiaegliuomini simoltiplicanopiù in frettadei libri e di quellic.heli scrivono. Che li scrivono,bevonograppa- una vecchiafavola- sognarionellanotte in direzionedel giorno e sonogli amanti peggiori.Lamaggiorpartedellepoesieche si scrivonooggimi sembra un'offerta di pace, una dichiarazionedi rinunciaa favoredi una senilitàmateriale,altre invecesi lasciano leggerea loro volta comepropositidi lasciviaartificiosamenteconvalidata,tant'è reverenzialmenteestetizzanteilmodoin cui raccontanodelrituale per circuire il corpo, degli istinti della carne che si putrefà in modo tantomiserevolmentemalsano. Io non sono sempre fedelealla mia testa, con cui mi scaglio contro il cielo,leimi tradisceconpoesiescritteper ladimenticanza, sempreprimadellavitae sempredopolamortedell'attimoautentico.Bisognerebbeesserepazzi,e ricchi,per scrivereunapoesiaper lucidagioia. Ogni poesiauna lacrima,eccochecosapensavo io all'inizio. Io. Questodice già tutto. Non vogliofarema- . le lemie poesie,non sono némiglioriné peggioridelleparoledi un ubriaconel momentoin cui sovrastanolamusicain un locale, luiride, improvvisamentee cominciaa ballare, tra le bracciauna donnache non esiste. 65

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