Linea d'ombra - anno VII - n. 41 - settembre 1989

STORIE/LAURENCE Non potevo realmente capire queste cose, ma sentivo la loro stranezza, la loro confusione. Sentivo che qualunque cosa Dio amasse in questo mondo non era certo l'ordine. tratto i suoi sentimenti per quell'uomo morto diventarono una realtà per me. Che pure le rimproverai in silenzio,perchécapivo che adesso le permettevano di vincere. "D'accordo," disse stancamentemio padre. "Lo chiameremo Roderick." Poi rovesciò indietro la testa e cominciòa ridere in modo allarmante. "RoderickDhu!" gridò "Lo chiameraicosì, vero?Roderickil Nero. Coineprima. Ti ricordi?Come se fosse statoun personaggio di Sir Walter Scott, invece di un normale ragazzo che - " Si interruppee la guardò con una specie di desolazionesulla faccia. "Dio,mi dispiace, mamma,"disse. "Non avevo nessundiritto di dirlo." NonnaMacLeodnon si scompose,né tremò, némostròdi essere stata in qualche modo colpita. "Accetto le tue scuse, Ewen," disse. Miamadredovette rimanerea lettoper diverse settimanedopo il ritornoa casa. La culla del bambinoera nella stanzadeimiei genitori ed io potevo andare a guardare la piccola creaturache vi giaceva, con i suoi minuscoli pugni stretti e i neri capelli come piume.La ziaEdna venivaa dare unamano ognimattina,e quando avevafinitocon le faccendedomesticheprendevail caffè con mia madre.Tenevano la porta chiusa,ma questo nonmi impediva di origliare,perché c'era una presa d'aria nel pavimentodellacameradegli ospiti che eracollegatainqualchemodoconquella della cameradei miei genitori. Se uno metteva l'orecchio sulla grata di ferro, erà quasi come la radio. "Ti dispiacemolto, Beth?" stava dicendo zia Edna. "Oh, nonmi dispiaceper il nome," rispose miamadre. "È solo cheEwen si sente obbligato.Sai cheRod ci vedevasoloda un occhio, vero?" "Certo, lo sapevo. E allora?" "C'era soloun anno e mezzotra Ewen e Rod," dissemiama-· dre, "così spesso uscivano insiemequando erano bambini.Fu la carabina di Ewen a farlo." "Diomio," disse tristementeziaEdna. "Suppongoche lei abbia semprecontinuato a rimproverarglielo?" "No, non credo che fosse tanto quello in realtà. Era come si sentiva lui. Penso che qualche volta si chiedesseperfino se... ma uno nondovrebbemettersi a pensarequeste cose, o diventapazzo. Gli incidenti succedono,dopo tutto. Quando scoppiòla guerra, Ewen fu il primo ad arruolarsi.Rod non sarebbemai dovuto andare nell'esercito, ma non vedeva l'ora di farlo. Deve avere mentitosullavista.Non era cosìevidente,ameno chenonloguardassi davicino,e suppongocheallorai medicinonandasserotanto a fondo.Entrò come artigliere,e Ewen fecedomandaper averlonellasuacompagnia.Pensavadipoterglidare un'occhiata,credo, vistoche Rod era... in svantaggio.Erano tutti e due soltanto dei ragazzi.Ewen avèva diciannoveanni e Rod diciotto quando andaronoinFrancia. E poi la Somma.NÒnlo so, Edna, credoche Ewenpensasseche seRod avesseavuto la vista a posto, o se non fosse statonella stessacompagniae lo avesseromandatoda qualche altraparte... sai che urtopensa sempre queste cosedopo, anche se non servononeancheun po'. Ewen non c'era quandoRod fu colpito.Si eranopersi di vista in qualche modoe Ewen lo stava cercandosenza preoccuparsid'altro; sai, stava solocercandolo freneticamente. Poi inciampò in lui quasi per caso. Rod era semprevivo,ma..." "Basta, Beth," disse zia Edna. "Serve solo ad agitarti." "Ewen non me l'ha mai detto," continuò mia madre, "finché suamadrenonmi mostrò la letterache le aveva scrittoallora.Era una lettera strana, quasi formale, che diceva come era morto valorosamenteRod, e così via.Penso che non avrei dovuto,ma gli dissi che leime l'aveva mostrata.Si arrabbiò moltoper questo.E allora,come seper qualcheragione si vergognasseterribilmente, disse: Dovevo scriverle qualcosa,ma gli uomini in realtà non muoionocosì,Beth. Non è per niente così. Fu solo dopo la guerra chedecisedi ricominciarea studiaremedicinae farepraticacon suo padre." "Rod ne aveva l'intenzione?" chiese zia Edna. "Non lo so," disse lentamentemia madre. "Non me la sono mai sentitadi chiederlo a Ewen." La zia Edna stava raccogliendole cose del caffè, perché potevo sentire il rumore delle tazze e dei piattini ammucchiatisul vassoio. "Saichecosahosentitodireuna volta aVanessa,Beth?/ MacLeodsnondiconomai bugie. Questeerano esattamentele sueparole. Anche allora non sapevo se piangere o ridere." "Per favore,Edna- "oramiamadre sembravaesausta."No." "Oddio," disse con rimorso zia Edna, "Ho tutta la delicatezza di un camion di due tonnellate.Non volevo dire Ewen, santo cielo. Non volevo assolutamente dire questo. Aspetta, fammi sprimacciarei tuoi cuscini." Poi il bambino cominciòa piangere, e non potei più sentire nientedi interessante.Presi la mia bicicletta e andai fuoriManawaka,pedalandoallacieca lungola strada sterrata.Era la finedel1'estate e nei campi il grano avevacambiato colore,ma invecedi . essere alto e dorato, era rachitico e secco, perché quell'anno di nuovo non aveva piovuto. Sulla scarpata dove mi fermai però le abbondantifogliedipioppostavanodiventandodi ungialloluminosoebrillavanonel sole comevetratedi unachiesa;strisciaisotto la recinzionedi filo spinatoe rimasi distesa sull'erba. Abbassai la testavicinissimoa terrae guardai che succedevalaggiù.Cavallettedagliocchi enormifrinivanoe tremavanointornoamecome se l'aria secca fosse perfetta per i loro scopi. Una coccinella si affaticavatantissimoa scalareun filod'erba, cadeva,ericominciavadi nuovo, quasi non sapessedi avere ali e di poterci volare su. Pensaiagli incidentiche facilmentepossonosuccedereaduna persona... o naturalmenteche possono succedere non a lui ma a qualcunaltro. Pensai alla bambinamorta, mia sorella,e che avrei potutofacilmenteessereio.Sarebbestata lei, allora,quialmioposto,sqraiatanell'erba taglientechelasciava i segnidipiccolimorsi sul braccio abbronzato e col sole che scaldava fino al cuore? Pensaiai volumi ingrecorilegati inpelle e ai seidiversitipidi tortacanditache si offrivanosemprein casaMacLeode allefotografie di leopardi e di mari verdi.Pensai a mio fratello,che alla fine era nato vivo e che aveva appena ricevuto un nome per la vita. Nonpotevo realmente capire queste cose, ma sentivo la loro stranezza, la loro confusione. Sentivo che qualunque cosa Dio amasse in questo mondo non era certo l'ordine. Copyright Margaret Laurence 1970. Da A bird in the house, Alfred A. Knopf, New York 1970. 61

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