STORIE/LAURENCI tera là sugli scaffali. OedipusRex.Electra.Medea. Appartenevano a tuo nonno. Li leggeva sempre." "Perché?" chiesi, incapace di capire perché qualcuno studiasse minuziosamente quei segni indecifrabili. "Gli interessavano," disse mio padre. "Deve essere stato un uomo solo, anche se non mi fece quell'impressione a suo tempo. Qualche volta una cosa ti colpisce solo molto tempo dopo." "Perché doveva essere solo?" volevo sapere. "Era l'unica persona a Manawaka che potesse leggere queste tragedie in lingua originale," disse mio padre. "E credo che siano poche le persone, se ce n'è qualcuna, che le abbiano lette in traduzione. Forse gli sarebbe piaciuto essere uno studioso di letteratura classica- non lo so. Ma suo padre era un dottore e così è stato lui. Forse gli sarebbe piaciuto parlare con qualcuno di queste tragedie. Dovevano significare molto per lui." Mi sembrava che mio padre dicesse cose strane. C'era una tristezza nella sua voce che non avevo mai sentito prima, e desideravo dire qualcosa che lo facesse sentire meglio, ma non potevo, perché non sapevo dove era il problema. "Puoi leggere questo tipo di scrittura?" chiesi esitante. Mio. padre scosse la testa. "Proprio no. Non sono mai stato molto intellettuale, credo. Rod era sempre più brillante di me a scuola, ma perfino a lui non interessava imparare il greco. Forse gli sarebbe interessato poi, se fosse stato ancora vivo. Da bambi-, no tutto ciò che volevo fare era entrare nella marina mercantile." "Perché non l'hai fatto allora?" "Oh beh," disse mio padre con noncuranza, "da un ragazzino che non aveva mai visto il mare non poteva venire fuori un grande marinaio. Probabi.\ffiente sarei stato un tipo da mal di mare." Non ero più così interessata ora che parlava di nuovo come al solito. "Nonna MacLeod era abbastanza di cattivo umore oggi per la ragazza," feci notare. "Lo so," disse mio padre. "Beh, dobbiamo essere il più carini possibile con lei, Nessa, e dopo un po' andrà bene." All'improvviso non importò cosa dicevo. "Perché non può essere carina lei con noi, tanto per cambiare?" scoppiai. "Siamo sempre noi che dobbiamo essere carini con lei." Mio padre abbassò la mano e lentamente mi sollevò il mento finché non fui obbligata a guardarlo negli occhi. "Vanessa", disse, "tu non sai di tutti i guai che ha avuto in vita sua. Per quello qualche volta le vengono le emicranie e deve andare a letto. Non è facile per lei in questi giorni, per di più ... la casa è sempre la stessa e lei pensa che le cose avrebbero anche potuto non cambiare. Le fa male scoprire che non è così." "Non capisco" cominciai. "Ascolta," disse mio padre, "parlavamo di cosa interessava alla gente, come a nonno MacLeod le tragedie greche? Bene, a tua nonna sarebbe interessato essere una signora, Nessa, e per un sacco di tempok è sembrato di esserci riuscita." Pensai al Castello di Kinlochaline e al dottore di cavalli in Ontario. "Non lo sapevo -" balbettai. "Questo è il solito problema un po' per tutti," disse mio padre. "Vai a letto ora. Telefonerò domani dall'ospedale appena l 'operazione è finita." Alla fine mi addormentai, e nei miei sogni potevo sentire il 60 passero prigioniero che svolazzava in soffitta e il lamento di mia madre che piangeva e le voci dei bambini morti. Mio padre non chiamò fino al PQmeriggio. Nonna MacLeod disse che mi comportavo da sciocca perché, pur potendo sentire lo squillo del telefono in tutta la casa, mi rifiutavo di muovermi dallo studio. Prima non avevo mai guardato i libri di mio padre, ma ora, non avendo niente da fare, li tirai fuori uno a uno e lessi qualche pezzetto qua e là. Dopo diverse ore di lettura, cominciai a realizzare che la maggioranza dei libri era dello stesso tipo. Guardai di nuovo i titoli. Glistivalidellesette leghe.Arabiadeserta.I settepilastri dellasaggezza.Viaggiin Tibet. Il conteLucknor, il diavolodel mare. E un altro centinaio. Su uno scaffale, a parte, c'erano copie della rivista "National Geographic", che io guardavo abbastanza spesso, ma mai con la spinta enigmatica che sentivo ora, come se fossi sul punto di scoprire qualcosa, qualcosa che dovevo chiarire e al tempo stesso che non volevo sapere.Sfogliai le pagine piene di immagini. lbiscus e orchidee selvatiche crescevano in una confusione di morbidi petali. L'Himalaya si ergeva superbo come un dio, con il sole del mattino sui suoi picchi innevati. Leopardi ringhiavano dalle intricate profondità di migliaia di giungle,. golette agitavano le loro vele bianche come ali di angeli giganti contro i venti del gran mare. "Che ci fai tu qui?" chiese con irritazion~ nonna MacLeod dalla porta. "Hai messo tutto fuori posto. Rimetti in ordine immediatamente, Variessa, hai capito?" Così rimisi a posto i libri e le riviste, e sistemai tutto per bene in ordine, come mi aveva detto di fare. , Quando finalmente il telefono squillò, avevo paura a rispondere. Alla fine alzai il ricevitore. Mio padre sembrava lontanissimo ~ il sollievo gli rendev~ la voce malferma. "E tutto a posto, tesoro. E andato tutto bene. Il bambino è nato vivo e vegeto dopo tutto. Tua madre è piuttosto debole, ma si rimetterà." · Quasi non ci potevo crederé. Non volevo parlare con nessuno. Volevo stare da sola plr assimilare la presenza di mio fratello, verso il quale, pur non avendolo mai visto, sentivo una gran tene- ' rezza ed un gran risentimento. Quella sera, nonna MacLeod si avvicinò a mio padre, ancora stordito per l'inatteso regalo che nessuna delle due vite fosse più in pericolo; all'inizio non la prese sul serio quando lei chiese come pensavano di chiamare il bainbinò. "Oh, non lo so. Hank, forse, o Joe. Magari Fauntleroy." Lei ignorò il suo tono leggero. "Ewen," disse, "Vorrei che lo chiamaste Roderick." La faccia di mio padre cambiò. "Preferirei di no." "Penso che dovreste," insistette nonna MacLeod con grande calma, ma con una voce tagliente e precisa come le sue forbici d'argento. "Non pensi che dovrebbe decidere Beth?" hiese mio padre. "Beth acconsentirà se sei d'acéordo." Mio padre non si dette la pena di negare una cosa che perfino io sapevo che era vera. Non disse niente. Poi, sorprendentemente, la voce di nonna MacLeod vacillò un poco. "Vorrebbe dire molto per me," disse. . Mi ricordai di quello che mi aveva detto: QuandotuozioRoderickfuucciso.pensaichesareimorta.Manonmorii. Tutto a un •
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