la dei pazzi. Ma sono anche convinto che quello di essere uno scrittore africano sia per me un dato di fatto. Chi scrive lavora con determinati meccanismi - il senso del ritmo, l'implicazione dello spazio, la gamma dei colori - e tutto questo per me non può che essere africano. È in Africa che io mi sono formato. Anche quando non se ne parla, anche quando tutto questo è ridotto solo a un sussurro, le tradizioni geografiche in cui si è cresciuti sono sempre presenti nel modo di porsi nei confronti del mondo. Per me l'Africa è legata alla giovinezza, e forse ho nei confronti dell'Africa questa intensità di percezione proprio perché per me è legata al tempo in cui ero in uno stato di sicurezza. Dopo, si è sempre alla ricerca di questa innocenza della percezione, unica, pura, priva di sovrapposizioni. Sono consapevole di idealizzare questo paese che in realtà non esiste, ma quando parlo di idealizzazione non intendo necessariamente un sogno solo positivo. Dopo essere tornato per qualche tempo in Sudafrica, nel 1973, ho scritto un libro che si intitola Una stagioneinparadiso. Ma anche i diavoli, i mostri, fanno parte d~l paradiso. Di questo stato di innocenzae sicurezza si hannodegli echi, nelle Veritiere confessioni, quando lei parla dei suoi genitori. Mio padre e mia madre rappresentano per me il paese perduto, e anche la lingua perduta. Forse perché erano di origine modesta parlavano una lingua molto ricca, molto efficace. Mia madre era una persona incredibilmente ottimista, che sapeva emanare intorno a sé calore e b.uonumore. Quando ripenso a lei, risento ancora il suono delle sue risate e un chiacchierio allegro, come quello degli uccelli. Dai miei ho imparato l'atteggiamento nei confronti dell'altro, e questo è un dato, implicitamente politico, che non ho mai dovuto rimettere in questione. Laperdita del 'innocenza, inSudafrica,significaanche,osoprattutto, rendersi conto di molte sofferenze ingiuste. Bisogna fare i conti con una storia che non è forse manichea come a volte la si presenta, ma che è comunque quella di un pqpolo che ha fatto molto male agli altri. Ci si rende conto allora che non si potrà mai essere un pittore o uno scrittore "innocente", che non si potrà mai vivere una vita di pienezza totale cantando la bellezza o il sole. Non so se un altro lo può fare, ma so che per un sudafricano questo è impossibile. Ci sono troppi orrori in Sudafrica. Controquestiorrori lei si batteormaidamoltianni.Comevede oggi il suo ruolo nella lotta contro l'apartheid? Per qualche tempo, dopo che sono uscito dal carcere, ho avuto delle difficoltà perché non avevo più contatti e cefte forme di azione come la clandestinità mi erano ovviamente precluse. Ma quasi subito ho cominciato a scrivere degli articoli e a tenere delle conferenze in diversi paesi: un riflesso di questa mia attività si può trovare in un libro che si intitola Feuilles de route e che è appunto una raccolta di scritti intorno alle questioni dell'apartheid, dell'esilio, della lingua. Al tempo stesso, ho riallacciato i miei rapporti all'interno del Sudafrica. Anche grazie a: questi contatti è stato possibile organizzare a più riprese degli incontri fra i fuoriusciti che fanno pprte del movimento di liberazione ali' estero e gli intellettuali che continuano a vivere nel paese ma non siliconoscono nelle scelte della classe politica al potere. Mi pare insomINCONTRI/BREYTENBACH ma di avere una qualche utilità come ponte, come anello di congiunzione fra queste due realtà. E della stessa posizione cerco di servirmi anche all'interno di un'organizzazione, France Liberté, che è presieduta da Danielle Mitterrand ed è impegnata nella tutela dei diritti dell'uomo. Lei ritieneche le varie iniziativedi solidarietàcontrol'apartheidpossano avere una reale efficacia? Sono convinto che ogni tentativo che viene compiuto per isolare il potere dominante in Sudafrica sia molto importante anche se da solo non è sufficiente a modificare la situazione. Per la sua posizione, le sue risorse, la sua storia, il Sudafrica occupa un posto strategico nello scacchiere (llondiale. Di conseguenza è necessario spezzare i legami di sostegno che Io uniscono a certi paesi occidentali, è necessario riportare il Sudafrica in Africa. Ma mi rendo conto che la situazione spesso è complicata e comporta scelte difficili. Di recente sono stato in Olanda dove la Shell, che ha molti interessi in Sudafrica, stanzia notevoli contributi in favore degli artisti proprio per cercare di evitare critiche e boicottaggi. Ora gli artisti hanno deciso di rinunciare ai soldi della Shell, consapevoli però che avere meno fondi significa anche avere meno possibilità di esprimersi. · • Qualisonole sueprevisioniamedio termineper il Sudafrica? Negli ultimi quattro o cinque anni c'è stata un'evoluzione nella situazione politica sudafricana: il potere è passato dal controllo dei civili, per quanto minoritari e poco democratici, nelle mani dei militari e della polizia. Con laemergency law, l'esercito viene usato come una sorta di armata d'occupazione e le decisioni reali vengono prese dalle forze di sicurezza. Ora, alla luce di questa situazione, io credo che si prospettino due scenari possibili. Nel primo abbiamo un confronto sempre più duro, provocato da certi settori della polizia e dell'esercito, che porta ad uno stato di guerra civile, e di conseguenza a un ulteriore aggravamento della crisi economica e a un abbassamento del livello di.vita. Il secondo scenario si basa invece sul fatto che da qualche tempo esiste una graduale presa di contatto fra certi membri del Partito Nazionale e degli esponenti dell'African National Congress e di altri movimenti democratici. Le ragioni sono diverse: la crisi economica è sempre più forte, alcuni personaggi al governo premono perché la situazione si ammorbidisca, una parte dell' opposizione nera non vuole alienarsi la minoranza bianca, l'Inghilterra fa sentire la sua influenza in questo senso perché vuole tirarsi fuori dal Sudafrica in maniera onorevole. In questo secondo scenario abbiamo quindi la liberazione dei prigionieri politici, la modifica dell"'emergency law", la legalizzazione dell' ANC: tutto questo potrebbe segnare l'inizio di una fase di cambiamento. Ma è ovvio che un'evoluzione di questo tipo rischia di creare delle contraddizioni. E comunque anche così il primo scenario non sarebbe escluso. Torniamoalle Veritiere confessioni. Il libro -così come il romanzo appenapubblicato inFrancia e in Inghilterra,Memories of dustandsnow- è statoscrittoin inglese.D'altra parte leinon ha mai abbandonato, inparticolareper quanto riguarda la sua poesia, l'afrikaans, la sua linguamadre. Qual è oggi il suo rap53
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