SAGGI/LOMBARDO RADICE ... non devo fare altro che prendere al volo tutti i ,ragazzini che stanno per cadere dal dirupo... io devo saltare fuori da qualche posto ed acchiapparli. Fare soltanto l'acchiappatore nella segale.· limiti del possibile, dalle problematichedell'istituzione.Ho difeso anche,quasi semprecon successo, il miodirittodi clinicoa fareper il pazientesoloe soltantociòcheritenevopiùopportuno, infischiandomenedi regolee limitiche un'istituzionedelgenere impone,o vorrebbeimporre.Per fareun esempio,hosemprefatto uscirei ricoveratidal reparto,a volteanche soli,per unprimo lungoperiododel tuttoillegalmente;oppure,piùdivertente,ho tenuto un cucciolodi cane per moltimesi nell'ospedale,perché a miogiudiziounaragazzinaneavevabisogno(sarebbetroppolungo raccontarel'atroce casino che una decisione del genere può scatenare).Questagrande libertàdi azione si ha però, sia chiaro, a condizioniprecise e pesanti. La prima è ovviamentenonavere da perdereche le propriecatene,inconcretocioènonavere aspirazioni o ambizionidi carrierao altro; solo così è possibileconfrontarsiamusoduro,quandosianecessario,ancheconchi è "sopra". La seconda è di occupareunposto, come il mio, di responsabilità e importanzama non appetitoo appetibile:nell'ottica universitaria è vistocome troppogravosoe rognoso,sulpianoclinico, e come troppo poco produttivosul piano dell'accumulo di quei titoliche favorisconola carriera.La terzacondizione è, modestiaa parte,di essere terribilmentebravi: in altri termini,di restituireciò,cheti prendi in gradidi libertà sotto formadi risultati che promuovanoe reclamizzinol'istituzione stessa. Questa terza condizione è senza dubbio la più onerosa:non coincideinfatticon una normalespintasuperegoicaad esserbravi, preparati, aggiornati ecc.; si traduce invece in una costante sensazioneche un singolo errore (e in questa professionesono inevitabili)possa far crollareil castellodi carte, che il clima che ti circondasia "quel LombardoRadicè è strano,mattoe rompicoglioni;però è bravo", e che basti veramentepoco ad obliterare il secondo termine del discorso e farti cadere indifeso nel primo. Comunquesia,di clinicamisonooccupatoe dunquele acquisizionio i dubbi maggiorisonovenutinell'ambito dellacultura, in particolaredella culturl psichiatrica,con cui a questo lavoro eroarrivato.Qualeessa fossenoncredosianecessariospecificarlo, a parte forseun interesseper lapsicoanalisi~n comunea tutti quelli con cultura analoga. Beh,devodire onestamenteche di quellaculturami resta.oggi benpoco, ed è ferma la convinzioneeh~in quel campo,come in altri,moltesciocchezzeabbiamodetto e moltese ne continuino a dire.Ci vorrebbeun trattatoper spiegarmima qualchecosa la voglioaccennare.Una premessa:la posizionedellopsichiatra degli adulti e di quello dell'età evolutiva è molto diversa.Il primo si trovadi fattoa confrontarsiconmalati in il,ltissimapercentuale cronici;il secondo ha o dovrebbeavere la speranzadi riuscire, in un grannumerodi casi, ad ottenereuna reale"guarigione" (miriferisconaturalmenteallepatologiegravi).Ciòvuol dire innanzituttoche uno dei contenutipiù importanti(e credol'unicoveramenteduraturo)del movimentoantipsichiatrico(o della nuovapsichiatria),quello"garantista"per la difesa,il rispetto, l'autonomia, la libertà del malatomentale, è nel nQstrocampo moltomeno sentito, nella misurain cui ciò che si vuolee che si puòottenereè chequel ragazzino non diventiun malatomentale. Si può,molto spesso,manon sempre.E non soloper incapacità personalio carenzeoggettive:insomma - prima eresia - dopoqualcheanno di lavoroe 9ualchemigliaiadi casi, cominci ad averel'impressioneche lo schizococcoesista,che vi sianoalcunipazienticheimboccanolastradadel disturbomentaledel tuttoa prescindereda eventio situazioniesterne,dalledinamichein cui sono inseriti ecc. A dire il vero molto pochi: però ci sono. Poici sonoaltti, tantissimi,incui invece vedichiaramenteali' operaqueimeccanismipatogenichela "nostra"culturacontempla, e dunqueanche la possibilitàdi intervenire,cambiare,curare. Quiperò l'esperienza ti porta ad una secondaeresia:che cioè la qualitàdel tuo interventosia solo un presuppostoper un buon lavoroe decisiva sia poi la quantità. Intanticasichehovisto,l'unico aspettodel trattamentosignificativamentee costantementecorrelatocon il risultatoè laquantitàdi affetto,attenzione,"cura"e infinetempocheil pazienteha ricevuto.Il che non vuol direcertamentenon considerareimpor-, tantel'aspetto tecnicooaffermareche"l'amore guarisce":alcontrarioamoree tempodati male sono fonte di catastrofi.Vuol dire peròridefinire la tecnica,che a un certo punto ti.sembrariassumersiin una perfetta conoscenzadelle tue dinamichenei confrontidel paziente,e anchegiungerealla conclusioneche, quanto menonei pazienti gravi, l'intervento te'rapeuticoclassico(anche e forsesoprattuttoquello"di sinistra": le varieformedi psicoterapiaper intenderci, fondatesull'ipotesi che un interventoa tempo, magariprolungatomacomunque"minimo"nellavita del paziente,possacurare)è nelmiglioredei casi illusionee presunzione, nel peggiore imbroglioo furto. Forte è così la rabbia controuna larga area psichiatricadi sinistrache, in contrapposizioneal ritorno di tendenzereazionarie incampopsichiatrico,prospettaqueltipodi interventicomesempre validepossibilitàdi cura. A mio giudiziomentono sapendo di mentiree fanno un giocopericoloso: sarebbe,credo,più onestoe utileammetterechenel"quieora"permoltipazientinonesistono(anchea prescinderedallecarenzestrutturalia cui si addepitanosempre tutte le colpe) valenze terapeutichereali, ma che ciònonha nullaa che vederecon il loro dirittoa dignitàe libertà. Nessunamigliorìa istituzionalepotrà mai garantirea un ragazzinomoltodisturbatola disponibilitàdi un singolooperatore (ov.viamentemolto preparato)a farsi carico, totalmenteo quasi; dellesueangoscee dei suoiproblemi,non solomentalmentema ancheconcretamente.Sipossonoe si devono,certo,pensareecostruirestruttureche aiutinoe sorregganogli operatorinel fornire questotipodi risposta: ma il "fattore umano" resta dec_isivo. Se questoc'è, se dài ciò di cui il ragazzinoha veramentebisogno,i miracolisonopossibili.Nonsempre,l'ho detto,mamolto spesso.Ed è l'aspetto esaltantedi questa professione,toccare conmanola possibilitàdi darevita, gioia, sensoad esistenzealtrimentidestinatea perdersi. Ma neè anche l'aspetto angoscioso, semprepiùangoscioso.Perchéfarciòha uncostopersonalealtissimo,totale;e quandohaidatotuttodi più nonpuoidaree comincianoa passartidavantiragazziniper cui sai che larispostaesiste ma non c'è nessuno che possa darla. Ti accorgi di rinunciarea guariretutti,di distoglierelosguardoda ciòchenonhaipiù laforza di affrontare. È in quest'ottica che si inserisceuna terza eresia:la necessi41
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==