IL CONTESTO tropoli e strapaese, questa provincia, invece, non si contiene più. Non so quel che accada altrove, iil luoghi clie si configurino similmente, ma dove io mi trovo a vivere è un fatto che ormai la passione politica o intellettuale sono state soppiantate dalla passione tout court, o meglio, dalla passione per la passione. . Un susseguirsi lancinante di stazioni, fondàmentalmente dolorose, descritte e scandagliate nel modo più minuzioso che possa esistere, accompagna la nascita, i conflitti, la fine degli amori, e la conversazione è sempre più spesso intessuta, nutrita dalle storie di queste tappe, con particolare sottolineatura dei passaggi più cruenti, giacché anche la letteratura ci ha insegnato, non ancora smentita dal cinema, che la felicità non è facilmente comunicabile, ma tutto il resto, sì. Sembra proprio che artthe le persone più serie, un tempo più impegnate a trasformare il mondo, a migliorarlo, qualsiasi siano o siano sta~ le loro tendenze, siano oggi tutte in preda, o quasi, a questa tentazione di trovare in una sola persona, e solo in quella, il mondo, anzi, il migliore dei mondi possibili, mentre, dietro a tutto questo, il resto è già diventato il famoso sfondo. Gli uomini, soprattutto quelli più maturi, possibilmente sposati da tempo, e non troppo infelicemente, si svegliano un mattino innamorati di una donna immancabilmente più giovane di loro, meglio se giovanissima. Generalmente, la giovinezza del nuovo amore è inversamente proporzionale all'età e al successo sociale dei pretendenti. Sicché, se non ci fossero certe leggi un po' limitative, oggi il Grande Vecchio di successo potrebbe ambire a congiungersi con la Pre-Adolescente. Se poi davanti a tutto questo la moglie abbandonata dimostra dignitosa sofferenza, come nello sceneggiato televisivo con Lea Foto di Guido Giannini. 22 Massari, tratto dal romanzo di Simone de Beauvoir, Unadonna spezzata, ci sarà .sempre qualcuno che, come il ·critico della "Stampa"', interpretando acutamente obietterà: "Ma non volevano l'emancipazione? E allora? che cos'è questo pianto?". Quasi che il cosiddetto emanciparsi fosse una sbrigativa forma di eliminazione della sofferenza. Insomma, con o senza l'approvazione degli altri, un individuo sembra oggi essere, più di prima, la causa diretta e unica della ·gioia o del dolore di un altro individuo. Forme di microdipendenza sottili e dolorosissime sembrano aver fatto dimenticare ormai ogni forma di macrodipendenza. E quando gli amori, nati da molto o poco tempo, finiscono o sono in crisi, sembra che quella fine, quella crisi coinvolga quella di tutto il mondo, con una forza dav1vero straordinaria, definitivamente priva di quelle mediazioni, di quegli appoggi di ragione (speranze di cambiamento?) che gli anni passati ci avevano abituate ed abituati a coltivare. Noi donne andiamo più soggette a questi crolli e nella provincia post-industriale dove, più che nella metropoli, le mediazioni di ragione sono visibilmente crollate, in certe giornate un po' grigie, la disperazione, proprio come un avvoltoio affamato, sorvola i nostri cieli cupi e senza ozono. , Non voglio con ciò dire che tutte le donne di mia conoscenza sono infelici.Tutt'altro. Anzi, fra quelle che hanno più di quarant'anni si diffonde sempre di più l'atteggiamento di sospensione, un po' delusa, nei confronti della vita sentimentale che rafforza un tipo di donna che spesso vive sola, o con i figli, separata da pochi o molti anni. L'atteggiamento di distacco rispetto alla vita sentimentale, se non rispetto a quella sessuale (fa talvolta parte di un'accorata esperienza precedente accettare questa scissione) vena di una qualche malinconia il suo stare al mondo, ma quasi sempre a vantaggio del rinsaldamento della propria individualità e di un più stretto rapporto di amicizia e di riconoscimento reciproco con a.jtredonne.
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