e civilizzati,sulla qualeèfondata tutta l'etnologia,deve essere buttatanellaspazzatura".Tuttavia,quandoleidicedellaseduzione operatasu di lei dallesocietàmeticce,immaginoche lei unadistinzionetra civilizzatieprimitivi lafarebbe, vedendoquestesocietàcome a metàstrada tra le due cose. Non esattamente a metà strada; piuttosto esse abbracciano le due cose, essendone la congiunzione. . S.P.: Cosavededi europeonelleAntillee cosadi africano? Stia a sentire, ciò che io vedo dell'Europa nelle Antille-parlo delle Antille francesi - è molto semplice. Ho ascoltato spesso degli scolari cantare una canzoncina che avevo cantato anch'io quando ero bambino. E poi, lei conosce Fort-de-France e altre città, beh, ~mbrano molto le città della provincia francese. Inoltre, la lingua creola, con la sintassi negro-africana e il vocabolario proveniente essenzialmente dal francese, è l'espressione sorprendente del clash che si è prodotto. Quanto al lato, diciamo, "primitivo", lo si osserva perlomeno nelle classi popolari dove è testimoniato, per esempio, il ricorso frequente alla magia e la forte inclinazio-. ne per la danza e per la musica. J.J. : È dunque l'incontrodi due culture,più che uriadistinzioneselvaggi/civilizzati. È sorprendentecheqU;estoabbiacondottonona unfenomeno difusione, cheavrebbefatto scomparire le caratteristichedelle due culture,ma a costruzioniper così direasfoglia,dovel'apportoe i valoridi ciascuncomponenterestanoin fondo identificabili.Se riprendiamol'esempio deljazz, la dimostrazionesipuò fare quasiper assurdo,poiché se le sue originiafricanesono dominanti,nonfosse altroche a livelloritmico,esso è però stato riconosciuto, apprezzatoe valorizzato soprattuttonellasocietàoccidentale.C'è unsorprendenteaneddoto riportatoda Schaejfner (14): nel 1931, in occasionedella missioneDakar-Gibuti,di cui tufacevi parte,Schaeffnernotòche il "boy" dellamissiones'interessavapocoonullaaibranidijazz chemettevasul grammofonodellpmissione,maper controsi era messo a fischiettare il Bolero di Rave[ che sempre Schaejfner amavaascoltareal grammofomo.Egli nefu sorpresoe,per dirla tutta,profondamentedeluso, lui cheavevascrittounodeiprimi libri chemettevanoin risalto le radiciafricanedeljazz (15). Farò comunque notare che il Bolero di Ravel è prima di tutto una danza con un ritmo assai marcato. S.P. : Si èmoltoscrittoin questiultimiannisu ciò chel'etnografiahavolutoo hapotutosignificarepergliartisti.Picasso.per · esempio,ma anchealtri... Picasso non si è mai preoccupato dell'etnografia! Certo, apprezzava determinati oggetti africani, ma era un apprezzamento puramente estetico. Non si occupava affatto di quel che potevano significare. S.P.: Hasentitoparlaredellamostracheèstataallestital'anno scorsoal Museod'Arte modernadiNew Yorksui legami•tra l'arte primitiva e quellamoderna? Sl, l'esposizione realizzata da William Rubin. Rubin era venuto al Museo dell'Uomo diverse volte per questo scopo e, insieme ad altri amiéi, l'avevamo messo in guardia contro gli accostaINCONTRI/LEIRIS menti troppo veloci. Ma credo che in definitiva questi accostamenti li abbia poi fatti, nonostante le nostre raccomandazioni. . S.P.: Nel 1929,lei hascrittoin Civilisation (16)cheil modernismochesi vedenell'artenegra è unapura coincidenza.Daallora, suquestoproblemasi sono interrogatiinmolti.Ritieneche lanostracomprensionedelfenomeno ne sia risultatafacilitata? Credoche,dopo i lavori diJeanLaude(l 7), il problema sia stato risolto, e cioè che non bisogna sovrastimare questa influenza. Non ho una risposta personale da darle, è stato Laude che si è occupato della questione, parlandone estremamente bene. Certamente si troveranno esempi dell'influenza dell'arte africana sull'arte occidentale dell'inizio del secolo - diciamo che si potrà trovare qualche esempio ... So che ci sono molti intellettuali africani o antillesi - ne ho conosciuti - che pensano che senza l' arte africana non ci sarebbe mai stato il cubismo. È completamente falso. Il cubismo è derivato essenzialmente da Cezarine. D'altronde, Picasso avrebbe potuto fare quello che ha fatto senza "I' arte negra" e, se si tiene a questo genere di confronti, bisognerebbe anche parlare dell'arte iberica che lo ha influenzato non poco (e lui non l'ha mai nascosto). J.J.: A propositodi questa questionedell'arte, e in un certo senso dei rapportitra il surrealismoe l'etnografia, tu sei stato unodeiprimi a de-ghettizzare,secosìsipuòdire, l'arte dettaautoctona, dettat-primitivaa, scoprire che poteva esserci in essa qualcosa di universale.Penso inparticolare in quello che hai scritto su WifredoLam. Claude Lévi-Strauss !foto di Henri Cartier-Bresson/Mognum/G. Neri). 83
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