Linea d'ombra - anno VII - n. 40 - lug.-ago. 1989

INCONTRI/LEIRIS Una musicasurrealistanon avrebbepotuto esserci.Perché ci siasurrealismo,è necessariocheci siarealismo;occorrecheci sia una realtà da manipolare. La musica- e dicendo questonon la stominimizzando- non ha nullaa che farecon la realtà. È un sistemachenonènemmenofattodi segni;nonha significato,lamusica.Quelchecontasonoi rapporti tra i suoni.Un surrealismomusicale non è concepibile.Un surrealismolettèrario sì, perché la materiasono le parole; un surrealismopittorico sì, perché la materia sono le immagini; un surrealismomusicale su cosapotrebbe poggiare? J.J. : Non c'è qualcosa di un po' surrealista nel jazz? Assolutamenteno. Almeno, io non lo penso. Si può dire per~chec'è un'.aspettoche si ritrovanel surrealismo:l'improvvisazione. J.J.: C'è anche la sovversione dei valori, e dei valori musicali occidentali, a volte c'è perfino la volontà manifesta di deriderli. · 80 D'accordo, ma si tratta di un aspetto secondario.L'essenziale è che il surrealismoletterarioo pittorico implica che si giochi su delle cose significanti.Nella musica, nel jazz, non ci sono significanti. Mi è semprepiaciutoe ho sempre stimatomoltoRené Leibowitz,un grandeamico compositore,direttored'orchestra e musicologodi cui apprezzavomolto l'intelligenza e la sensibilità.Maesisteunsuopiccololibro (9) incui siècompletamentesbagliato,e Sartre,chenehascrittolaprefazione,l'ha seguitonell'errore: volevadimostrare- ali' epocanon si parlavache di letteraturaimpegnata- l'esistenza di'unamusicaimpegnatae presecomeesempio Un sopravvissuto di Varsavia di Schonberg.Ebbene, Un sopravvissuto di Varsavia nonè assolutamentemusicaimpegnata;sonoleparoleche sonoimpegnate,nonlamusica.Unadelle tristiprovedel non impegnodellamusica è il fattoche il famoso coro del Nabucco, l'opera di Verdi, che è stato quasi un inno risorgimentale,sia diventatodi recenteun innoancheperi 'estrema destra. J.J.: Torniamo un momento a quell'idea di esotismp evocata dai surrealisti. È curioso notare che, a proposito di esotismo, i surrealisti lo cercassero attraverso il pensiero o il sogno piuttosto che attraverso l'azione. Detto in altri termini, a parte te, essi non divennero etnografi. In veritànon era tanto l'esotismo a essere in gioco. Era piuttosto l'odio dei modi di pensaree d'essere che avevanocorso da noi.Vabensottolineatochenelsurrealismo ci fu unaspettoschiettamenteparigino.Ad esempio, Il contadino di Parigi di Aragon -che, credo,resta unodei grandilibridel surrealismo- rispondeadunasortadi volontàdi trovare ilmeraviglioso,di trovaredegli elementimitici, nella vitaparigina, sui grandi boulevard, con il passaggiodell'Opéra ad esempio (10). ENadja di Breton (1I), un po' più tardi, è la stessa cosa. Nadja, insomma, è un meraviglioso esclusivamenteparigino. Se volete, il surrealismoè stato essenzialmenteunavalorizzazionedell'irrazionale, checiòaccada qui o altrove ha poca importanza!Non hai torto quandodici che sonoil solosurrealistaa esserediventatoetnografo.Beninteso,credodi essereil soloa esserediventatoetnografodiprofessione,ma, per esempio, c'è BenjaminPéret, di cui è statapubblicata, in Messicocredo, unaraccoltadi miti indiani (12). C'è qualcunopiù giovane,VincentBounoure,che è diventato specialista dell'arte oceanica, ecc. J.J.: Non sono degli etnografi professionisti! No, è evidente. · S.P.: Maforse lei non fa questa distinzione in maniera netta? Sonoprobabilmenteioquellocheè andatopiù lontanoinquesto senso.Manon si può direche sia stato il solo in assoluto.PerfinoBreton.SocheMargueriteBonnet,che dirige lapubblicazio- . ne del Breton della Pléiade, ha ritrovato alcune annotazionidi Bretonprese presso gli Hopi. J.J.: Tra le dichiarazioni e i manifesti surrealisti, ricordi sicuramente quel volantino, diffuso nel 1931, intitolato "Da leggere-Da non leggere" (13). Ora, tra i libri da non leggere ifirmatari surrealisti citavano La Mentalitéprimitive di Lévy-Bruhl

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