IPASSERELLAI L'IMBARAZZANTECARRIERADEIMONTY PYTHONS PieraDetassis "Lo Zen è come i Monty Python". Brooke Shields, Tesi di Laurea in storia delle religioni. Mentre nelleversioni cinematografiche precedenti di Le avventure del Barone di Munchhausen, gli abitanti della Luna se ne andavano in giro con le loro belle teste elegantemente appoggiate sotto il braccio, l'era degli effet, ti speciali ottici permette a Terry Gilliam, nel recente Il Barone di Munchhausen, di entrare nel vivo della schizofrenia dei corpi, mettendo il dito sulla piaga. Piaga del collo da cui si separano, sibilando velocissime come dischi volanti, le teste barocche di Valentina Cortese (la Regina) e Robin Williams (il Re), per navigare tra sensi e sentimenti, nel deserto lunatico. È l'episodio mig}iore del film. I.l più carnale, il più virulento, il più sarcastico, il più spoeticizzato. Insomma, il più "pythonesco". Il corpo della Regina rimane nel letto a uso del consorte allupato, mentre la testa naviga dietro l'amore perduto di M unchhausen, il che non impedisce che l'inevitabile orgasmo di lei si sovrapponga al dialogo romantico e nostalgico tra i due. • , Ancora una sequenza in perfetto spirito Monty Python, l'esplosivo gruppo comico inglese (definito anche The most over-educated group of performance in history) di cui Terry Gilliam - unico americano -è stato parte integrante. Chi non ricorda, per esempio, il vomito esplosivo e interminabile che squarcia il corpaccione di Terry Jones in Monty Python. Il senso della vita, da lui stesso diretto nel 1982? Un'infinita sequenza di disgusto inserita, senza batter ciglio, nel corso di un elegante dinner al ristorante. Non è diverso il modo in cui l'infantile e dissacratorio uni'verso dei Monty Python ha disturbato, a partire dalla fine degli anni Sessanta, la quieta superficie della quotidianità britannica. Un segno profondo che semina ancora oggi le proprie tracce, persino dentro l'llJ1111.aginariowaltdisneyano, pacificato, "per donne e bambini", anche se fantasmagorico, cui è approdato Terry Gilliam con Il barone. La storia dei Monty Python (Grah;un Chapman, John ·Cleese, Terry Gilliam, Eric ldle, Terry Jones, Michael Palin) è oggi la storia di un successo internazionale: Terry Gilliam è l'autore di/ banditi del tempo, Brazil e Il barone di Munchhausen; Terry Jones, dopo aver firmato nel 1986 Persona/ services, ha appena finito di girare Erik the Viking, favola buffo-mitologica tratta da un suo romanzo per ragazzi; John Cleese è stato interprete sceneggiatore e produttore del fortunato Un pesce di nome Wanda. In tutti i film compaiono altri componenti il gruppo. Ma prima di questa affermazione trasversale, che sigla, tra l'altro, la definitiva separazione per conquistata autonomia, i Monty Python hanno percorso assieme una lunga storia televisiva e cinematografica. La vicenda è iniziata nel 1969 con la serie televisiva inglese Monty Python' s Flying Circus ed è approdata nel 1971 al primo film, And Now for Something Completely Different, diretto da Ian MacN aighton, il cui titolo richiama l 'intercalare più noto dei loro sketch. Dopo questa prima esperienza di grande schermo, ancora legata alle trasmissioni per nottambuli inquieti e anticonformisti in cui si erano specializzati, i Monty Python passano decisamente all'azione, senza bisogno di alcun intermediario. Terry Jones e Terry Gilliam firmano assieme nel 1974 Monty Python and the Holy Graal, un remake del ciclo del Graal. Del 1978 è il loro film più "proibito" (ben nove stati, solo negli USA, ne hanno vietato la distribuzione): The Life of Brian di Terry Jones, rilettura devastante della vita di Cristo. L'affermazione, però, arriva solo con Monty Python. /l senso della vita, presentato a Cannes nel 1983. Il medioevo, la Palestina sotto il dominio romano, l'epoca di Lutero in Il senso della vita, l'universo dei Vikinghi, l' Agarnmenone di I banditi del tempo il Settecento·di MunchhauJonathan Pryce in Bmzil di Terry Gilliam. sen: la passione dei Monty Python per il passato e la mitologia si lega alla passione per il pastiche, la confusione voluta cli stili, il col,lage, che è anche il procedimento usato daTerry Gilliam per le bellissime sequenze di animazione che aprono, chiudono e spesso interrompono i film del gruppo. I Monty Python si camuffano, ritornano in ruoli diversi e molteplici, interpretano quasi tutte le donne possibili ma, soprattutto, interrompono la descrizione d'epoca con disquisizioni in forma contemporanea o comportamenti very english che mandano a soqquadro la rivisitazione storica e, inmodo coltissimo, spingono lanarrazione verso ilnonsense. Tipico di questo procedimento è l'apertura, dopo i titoli di testa, di The Life of Brian. Una musica solenne accompagna il otale che mostra nugoli di gente dirigersi verso Cristo sulla montagna. In sovrimpressione appare la scritta "Giudea, 33 d.C.". Mentre Ia cinepresa, sempre più enfatica, segue il movimento di gente, la scritta cambia in "Sabaro pomeriggio". Alla fine, mentre già appare la figura del Cristo, I'indicazione precisa, ineffabile, "About Tea Time", circa all'ora del tè. Ma se il film"maledetto" dei Monty Python The Life pf Brian rimane il più raffinato e cerebrale, oltre che il più moderno, per riusèire a capire il "grottesco" di cui i Monty Python sono dichiarati maestri, bisogna fare piuttosto riferimento al debutto cinematografico vero e proprio, a quel medioevo brutto, sporco e cattivo figlio di Jeronimus Bosch, che e la cornice, ma anche la sostanza, di The Holy Graal. I Cavalieri della Tavola Rotonda di re Artù cercano il Graal, cavalcando senza cavallo, in un mondo di degrado, frantumi, lebbrosi, miserabili e valori primari. Un medioevo fetido, corporale, "basso". "L'humour dei Python" è stato scritto nel 1977, "è una nota forma di isteria infantile, portata spesso a livello di genio, con predilezione per il sangue, la pazzia, la malat65
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