, _ cretRapture sia molto simileaquelladiPravda, e cioè chele persone che hanno chiaro ciò in èui credere, anche se credono nel nulla, sono sempre organizzate in modo migliore rispetto a quelle che non riescono a decidere in cosa credere. In Pravda, in particolare, dimostriamo che l'Inghilterra liberale non era pronta quando arrivarono i nichilisti a fare tutto il male di cui erano capaci. The Secret Rapture, in un certo senso, è la tragedia di una persona che non sa lottare contro il male che la circonda, perché non ha alcun concetto del male, non crede nel male. Questo mi sembra lontano dall'essere blando. · Qual è il suo atteggiamento verso la religione in Tue Secret Rapture? Ho appena finito un lavoro che parla esclusivamente della Chiesa Anglicana. Forse sono io che cerco di elaborare dentro di me ciò che penso. In The Secret Rapture, si vede il personaggio di Tom che opera da un punto di vista determinista; egli crede infatti che l'uomo sia il fantoccio di Dio e a me sembra un modo ridicolo di vedere il mondo e quindi lo satirizzo. Il suo punto di vista è altrettanto incompleto come quello di Isobel. E quindi ho· messo in conflitto due visioni del mondo incomplete e assurde poiché entrambe non tengono conto del male, e della lotta tuttora aperta fra le forze de1bene e del male. Ha detto di recente·che lo scrittore che crede che la gente sia senza anima, ncm la interessa. È questa forse l'idea centrale che guida la sua analisi dei personaggi in The Secret Rapturé? No, la mia non è un'analisi, è soltanto un modo di sentire lo scrivere. Volevo dire che se un scrittore ritiene che l'uomo abbia un'anima, allora il suo lavoro artistico avrà un certo timbro. Di conseguenza un Brecht mi fa annoiare. Essendo materialista, infatti, crede che l'individuo non è altro che ciò che dice. Se invece un artista crede che l'essere umano sia misterios0, ci sarà un . elemento di mistero anche nel suo lavoro, e chiaramente, per questo sono attirato dai gialli. Charlotte Rampling in una scena di Paris by night (1988). Un'ultima domanda su Tue Secret Rapture che ci sembra un tentativo, molto insolito negli anni Ottanta, di scrivere una tragedia. A differenza dei suoi lavori precedenti, ci pare quello che l'ha portato più vicino alle unità classiche. · Non è esattamente così, in quanto l'azione non avviene del tutto in un unico luÒgoe non è neanche completàmente lineare. Comunque ha ragione che questo dramma si avvicina più alla tragedia classica che non altri miei drammi, e presenta una forma più precisa. · 64 Oltre a essere drammaturgo, lei è anche un regista assai quotato. Ha fatto i primi allestirrienti di quas_itutte le sue opere e ha anche messo in scena lavori di autori-classici e contemporanei. Come vede questo suo duplice ruolo? Uno dei vantaggi di essere drammaturgo e sceneggiatore~ che si deve lottare nort solo con la propria macchina da scrivere, ma ariche con le centinaia di persone che interpretano ciò che esce dalla macchina da scrivere. Questa lotta, per conto mio, fa diven-.- tare adulti. I romanzieri e i poeti, invece, che scrivono in modo più privato, sono spesso molto infantili. Il loro modo di essere, così puerile, mi colpisce, non sanno trattare la gente. Mentre fa parte del nostro lavoro, noi che scriviamo per il teatro e per.il cinema, gestire anche una piccola fabbrica. Dobbiamo far c6ntenti duecento persone sul set di un film e questo non può essere che positivo per uno scrittore, perché si viene a conoscenza dei problemi del cosiddetto mondo "reale". Lei ha affermato che il suo teatro possiede un "timbro speciale" che lei è interessato afar cogliere in modo corretto: per questo lei ha fatto la regia dellè prime produzioni delle sue opere. Cos'è questo timbro speciale? All'inizio degli anni Settanta le opere che serivevo erano psicologicamente molto diverse dalle opere che venivano rappresen~ tate a teatro a quell'epoca, in quanto in quei lavori vi eraI")Oancora delle idee molto semplicistiche circa le motivazioni psicologiche dei personaggi. Solo io potevo spiegare agli attori che la psi~ cologia nel mio teatro era tanto complessa quanto la psicologia degli èsseri umani reali. In più, anche il mio difilogo ha un certo stile che gli attori trovavano, e tuttora trovano, difficile. Ora, avendo allestito le mie opere per vent'anni, non è più necessario che continui a farlò, perché il mio stile è abbastanza conosciuto tra gli attori inglesi, che ormai sanno tutto ciò che bisogna sapere per darne il timbro giusto. · Crede ancora che il teatro possa avere una reale influenza sulla società? Non so e non mi interessa sapere se il teatro influenza realmente la società, ma so che per me è essenziale avere l'illusione che ciò sia possibile. So che in America è praticamente impossibile riuscire a cambiare la società, perché questa ha delle regole molto rigide. In Inghilterra, invece, è già aperto uno spiraglio al dubbio. Le persone sono già più aperte ad ascoltare qualcuno che possa indicare un modo di vivere diverso dal loro. Dalle lettere che ricevo so che ci sono delle persone che hanno lasciato il proprio lavoro, la propria moglie o il proprio marito a causa di quello che ho scritto. In questo senso, l'opera che ha più influenzato la vita delle persone è stata Plenty perché in essa si parla di una donna che si rifiuta di sottostare ai valori della società in cui vive. Ovviamente, non mi ritengo responsabile delle conseguenze che questa influenza provoca: uno può benissimo partire in quarta e seguire il suo istinto sbagliato. Non è in mio potere controllare le reazioni degli spettatori. Lei continua a utilizzare il National Theatre come portavocedelle sue idee. Non è paradossale criticare il governo lavorando continuamente in un teatro nazionale? Penso piuttosto che sia positivo. Credo che sia una delle tradizioni democratiche più sane dell'Inghilterra il fatto che da una istituzione statale, quale il National Theatre, si possa attaccare il governo. Quando io e Howard Brenton abbiamo scritto Pravda, in cui attaccavamo il inondo della stampa inglese per il suo atteggiamento accondiscendente nei confronti del governo, è stata una celebrazione stupenda della nostra libertà il vederlo sul palcoscenico del National. Non ci sono tanti paesi al mondo in cui si è liberi di fare così. Perciò, continuiamo a usare di questa libertà!
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