sti. La parola "bacio" passava, ma già con "amante" bisognava andar cauti. Ci fu una canzone che fu bocciata perché c'era l'espressione"amantedei sogni". Certamente gli autori eranocondizionatidaquestasituazione.IoeBattistiscrivemmounacanzone, Diomiono, che fu bocciataallaradio (nel '71, n.d.r.) e non fu mai trasmessa;eppure andò al primo posto nelle classifiche. CosaspinseBattisti a decideredi esibirsiinpubblicoil meno possibile? Tra la finedegli anni Sessantae i primi Settanta, fui io a consigliarea Luciodi non esibirsi in pubblicoperché era unperiodo nel qualeinItaliachi si esibivainpubblicoerasoggettoadellecritiche da partedi chiunque, in qualsiasimomento.Chiunquepoteva alzarsi~ dire "tu sei un cretino" e la gente guardavala personache si era alzata con interessee guardavasubitol'artista per vedere come reagiva. In Inghilterra quello sarebbe stato subito cacciatofuori dal teatroperché disturbavauna recita; in Italiainvece, in quel momento, c'era una specie di morbosa attenzione per questi problemi del "Tu chi sei?", "Ma tu vali quantovalgo io?" e in questafilosofiarientravanoperfettamenteinterventi simili.Ovviamente,chi si alza e dice "tu sei un cretino", ha sudi sé inquelmomentoun farodi lucechealtrimentimai avrebbeavµto. Allafine deglianniSessanta,buonapartedelpubblicogiovanile consideravaBattisti unfasçista e dichiaravadi detestarlo. Poi.però, tralemuradomestiche,spessoascoltavai suoidischi. Comespiegaquestacontraddizione? È una contraddizionestrana. I motivi per i quali si era venuta a creare questanomea sono due. Credo.che il primo stavanel fatto che io non ero un autore politicizzatoe non parlavodell'ideologiaalla moda. A quei tempi, il privato era fascista. !,{ac'eranoaltri cantanti,per esempioPaoli, chesi occupavano del privatoe che tuttavianonfurono attaccati. Sì, d'accordo, ma gli altri- ed erano la stragrandemaggioranza - facevanocanzoni politicizzate.L'altro motivoper cui Battisti era consideratofascista è il seguente:nella trasmissione televisiva"Tutti insieme", da me ideatae condottadaLucio, una trasmissionea cui prendeva parte l'Èquipe '84, i DikDik e molti altri cantantifamosidi quel tempo,c'era un finalenel qualetutti i cantanti intervenivano in coro su una canzone (E penso a te) cantatada Battistial pianoforte.Ecco, in quel momento,Battisti alzò il braccioper dare via al coroe fu fotografatocolbracciodestro teso. Questa fotografia diede l'avvio a numerosi equivoci. Questi penso siano i due motivi, altri non ce ne sono, perchéhò sentito Battistiparlare di tuttomeno che di politica. Chenepensadelle canzoniscrittedaBattistidopolafine della vostraéollaborazione? Non homai volutoascoltarleper tremotivi.Anzituttole canzoni a me non interessano,non le ascolto. In secondo luogo,conoscobeneLucioe credo di saperegià in anticipocosasta facendo. Infine, non le ascolto per il dispiacere. Si ·ritieneunparoliere, unpoeta o che altro? Nonmipiace esseredefinito"paroliere".È un terminedequalificante,tropposimilea "parolaio".Gliautori anglosassonidi testi di canzoni vengono chiamati lyricwriters: mi sembraun'espressionepiù corretta. Con questo non voglio dire d'essere un poeta. Non so se lo sono: magari lo sono stato una voltao due, o · forselo sonostatoquasi sempre.Èunacosache saràpossibilestabilire solo tramolti anni, quandosi potrà verificare se i miei testi vivono ancoradopo tanto tempo. Sicuramentenon mi interessa 54 Mogol colcialore. avere l'imprimatur dell'accademia, le etichette valgono oggi e domanigià noncontanopiù nulla. Io cercodi realizzareunapoesia popolare, cioè quella poesia che la gente conosce e segue. Perché lei conduceoggi una vita'tosì appartatarispettoal mondodellospettacolo? Oggic'è disattenzioneversotuttociò che ha senso.Chiunque ha un minimo di intelligenza incontra difficoltà grandissime a emergereperché si sta cercando il clown, l'attenzione è puntata sul clown,sul colore, sulla parolaccia,sull'evento. Esisteuna logicadel profittoche bada soltantoagli indici d'ascolto. In questo contesto, il creativonon servepiùa niente, anzi èpericolosoperché non dà garanzie, mentre colui che propone una formulagià masticataè uno che dà garanzie,è uno che "si può pesare":probabilmenteraggiungerà sette-diecimilioni di spettatori.Quindi c'è un impoverimentocostante,c'è unamacchinacheproponesolo uncertotipodi cose.Questofa sì che il pubblico,specielenuove generazioni,si abitui a recepirequelloche è più facile,più colorato. Si va verso un mondomoltoinfantile.Circa vent'anni fa, mentreeronegliStati Uniti, unaserastavoguardandolaTve l'americanoche era conme mi disseche di lì a poco sarebbeapparsa sullo schermola.grande star del momento.Ed eccoche compare unabiondabella, sana, rigogliosa,che sembravaunanostra contadinellaromagnola;si presenta,faun gran-sorriso,poi si curva- avevauna scollaturamoltoampia- e improvvisamentefa ballonzolarerapidamente i suoigrossi seni.Tutti giù a riderecome matti. Io mi sono voltatoverso l'americano che era con me e gli ho chiesto: "Ma che fa?" E quellomi ha risposto: "Fa la mossa!" In quel momento, negli Stati Uniti, questa donna facendo solo lamossaavevapolarizzatol'attenzione di un'intera nazione. Io mi sonodetto:questi sonotutti scemi.Inveceda noiora stasuccedendo-Iostesso.Basta che uno inventi un'ideina, qualcosache faccia un po' scalpore, ed ecco che scocca la scintilla. In fondo non contanopiù le cose importantiche avvengono nel mondo, contaciòche arrivaallaribaltadellatelevisionee deigiornali.C'è un granderiflettoreche illuminacinquecose, non di più, e noi assimiliamoquelle cinque cose, che chissà per quale piega arrivano. Moltospesso lapiega è casuale;certo, quasimai si trattadelle cose più importanti.Viviamo in una città senza verdee nessuno se ne cura.Abbiamoattornounacampagna squallida,morente, ma non interessaa nessuno. Interessa inyece quellamossetta lì, quei grossi seni che ballonzolanoall'improvviso, oppureuno che dice imbecillitàe diviene ilpersonaggiodel giorno.Viviamo
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