miferocol qualesi accendeunpiccolofalòper bambinio la sigaretta, questofiammiferoincendiò tuttoquelloche di mortalec'è nell'uomo e ha lasciatosoltantoun ricordoche vien fattoardere da coloroche ancheoggi protestanocontro il fatto che in questo paese c'è un esercitostraniero.E così ho camminatocon la testa bassa e a un trattomi sono reso contodi aver incontratole mani di una ragazzache si alzavano,manigiunteper non ferirecon le dita i fragilifioridi garofano, e ho visto che sopraquei fiori c'eranogli occhidellagiovane,occhi spalancaticomese stesseroandando alla comunioneo al concerto-messadi Bach, sono tornato insiemecon unodi quei fiori; si è fermatasul marciapiedevicino a SanVenceslaoe seguitadagli occhidei curiosiattraversò la strada,unmomentoesitò, anzi si fermò,ma un agente,ungio- · vane,condocilemovimentodellamanolaportòsull'altromarciapiede. Ed erano le tre e mezza, e dopo nellaparte inferioredella piazza davantia Koruna, seduti, un gruppodi punk e proprioin quelmomentounpoliziottocon le dita tremantisfogliavai documenti di unodi loro, in quel luogodi sòsta avevano_glistrumenti nellecustodie,ederanopunk,però i loroocchi emanavanosorriso e calmae io che ho raggiunto la cima del vuoto e la rumorosa solitudine,che ho raggiunto l'inquietudine finale e non servo più niente,che se avessi ottenutoqualchepremio, qualchedecorazioneper cause letterarie,che se avessicarattereavreidatoalle fiammealmenoquesta carta sullaqualesi certificaciòchenon sono; perchéessendoquello per cui sonopreso in considerazione da me stesso e dai miei lettori, avrei preso gentilmentedalle mani di quellaragazzaquel tremolantefioree l'avrei posatosotto lo zoccolodel cavallodi SanVenceslao... ma io so chedi questo io non sonopiù capace,e che mi avrebberomeritatamentericompensatocumerrore,che l'idrante mi avrebbespaccatola spina dorsalee l'ago affilato dei gas lacrimogenimi avrebbestrappatogli occhi,coslcomesi è strappatogliocchidalleorbiteEdipo Re schiacciatodal destino... Ma coinecostapoco, signor Hrabal,dire quello che ha detto Heidegger, dire che gli dei hanno abbandonatoquesto mondo, perché se ne è andatoancheErcole, anchePrometeo,si sentecosì bello, signorHrabal,ma i contenutidi frasicomequestacostano una coronae sessantadi sopressata,perché il giovanestudente di filosofia, signorHeidegger, ha approvato, che quei vecchi dei forse sonomorti,ma sempre nasconodei nuovidei chedevono pagare, per esempio, con l'orecchio tagliato di Vincentvan Gogh, che nonavevabisogno di miti eppurecon la suaoperaha reso diafanoquestomondo visibile... Allora che cosa è veramente·successo,qui in questacittà, in quei due giorni?Ritengoche fosseroforzearmatedellapoliziae della miliziaa immischiarsiin modomoltogrossolanonegliaffari dei giovaniche hanno creato il propriomito, il propriosanto, ritengoche fosseroforze armateche hannorevocatoil diritto di non considerarei limiti di difesa da rispettarenei confronti della gente, che non ha utilizzatoné armi da fuoco, né pietre,né randelli,che si è portataappressosoloparolee un fischiocondue dita, che ha portatocon sé un bimbo in carrozzina, che non si è comportatacomecoloroche miseroil figliodi Odisseonel solco mentrearava,cosicchéi potenti lo costrinseroa prenderpartealla guerradi Troia... Perché, poi? Gli occhi si lavanocon le lacrime e l'oftalmico fa più effetto del gas lacrimogeno, il vestitosi STORIE/HRABAL asciugao lo si compranuovo,i giovaniarrestatisarannoinfinerilasciati,e la vita torna al suo posto... Ma veramente,signorHrabal, tornaal suoposto?Macché!Quei giovanipresentirealmente oppurein spirito,che pure significaun impegno,e uncertoattodi solidarietà,unacerta approvazionedi un certoBene,che alla fine ha da esserepagato all'avvenire... E così stavo sedutonella BirreriilAlla Tigre D'Oro, riflettevo come sempre,se gli dei mi avesserovoluto benemi avrebbero lasciato lì stecchitodavanti al bicchieredi birra, stavoseduto e ascoltavoi particolaridi quel grandeLunedì e di quellagrande Domenica e quelle novità pronunciate da occhi ardenti hanno· creato in me un grande tappeto che non può essere revocatoné messoinfiamme,perchéi CO!)tenutisonopassatiederanoricamatidallarealtà,e quelloche erasuccessononè comeseno11esistes_- se. E così ho sognatonella BirreriaAlla Tigre D'Oro della mia propria morte, quel paio di birre, oggi ne ho bevute séi, e tutto quello che ho sentito,quello che ho ascoltato, tutto questoè saltatodai gangli e io ho sentitosolol'umano conversareche,perme perdevadi sebsoe hopagato il conto,poimi offrironoancorauna birrae piùtardisonouscitonellanotte,hoalzatogli occhivolgendo testa all'indietro e come seqipreguardavo il cielo, il cielo di SanJilji, saràunanottefreddae stellata,e così di sbiecodallamia finestradal quintopiano vedrò staserala falce della luna, e così sono andatoe la•viaParizska era già silenziosa,passò unamac- · chinadellapolizia, si fermòsilenziosamente,ne sceseunagente, dietro i tergicristallidelle macchine, silenziosamente,metteva multea quellicheavevanoparcheggiatodove era vietato,e dopo i fari hannosilenziosamentegiratoversoMaisonOppeltdovedal quintopianovolevabuttarsi unavoltaFranz Kafka, e dopostavo in piedi nellapiazza della CittàVecchia, solo, nessunopassava, mi sono sedutosullaprima panchinae mi sono immerso nei sogni... di frontea me si ergeva il monumentoal MagisterJan Hus, acolui cuiunavecchietta,nelmomentodel suoautodafé,portòun po' di rami secchiperché Jan Hus ardessemeglio,questomonu~ mento si trovavaal centro dellapiazzae nel buio, mentrepalazzo Kinskye i suoi muri e tutta la cinta dalla parte est dellapiazza splendevanoilluminatidallelampadeallojodio, così violente che imurirosae beigedei palazzipotesseromettereinprimopiano la silhouetteneradel monumento,io sedevo lì da solo,un giovanottosaltòsullepanchinee saltellavada unaali' altra,edal cuore dellapiazzadellaCittà Vecchiasi fecesentirela vocesilenziosa del flauto,la vocedel flautomoltosilenziosaeppurecosì insistente, comese sorgessèdalla solitudinedi uncasale, da' Uf! lago solitario,la vocedel flauto commoventeper quello cheera e poi ancheperché,poche ore fa, di qua sonopartite le ultimemacchinecon gli idranti e i gas lacrimogeni,leultimemacchinecon i cani lupo, conqueibei.pastori tedeschichedopo i faticosidomenica e lunedì si ritroverannonelle lorocucce... però qui nellapiazza della CittàVecchia,la vocedel flautorisuonavadalcuoredel monumentoin modoche mi spaventai,mi alzai, alzai unamano, girai la testa...E sì, la voce del flautosi alzava e si allargavasopra la piazzae nei dintorni,da queicespuglisopra i qualis'innalza la statuadi Jan Hus, da quelle conifereche non appassiscono neppurein inverno,si alzav:1la vocedel flauto,e passaronoalcuni pedoni, le loro voci risuonu<mofortementenel vuoto della piazza,perònessunosi fermò, e i passi si mosserodiagonalmen33
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